Beirut

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(arabo Bairūt) Città capitale del Libano (2.385.271 ab. nel 2017), capoluogo dell’omonima provincia (18 km2). Giace sulla costa levantina, su un promontorio con il quale termina un contrafforte del monte Libano; la città lo riveste in buona parte (elevandosi fino a 90 m s.l.m.) con i quartieri antichi sul versante settentrionale, dove si trovano il porto e la stazione ferroviaria e con quelli moderni specialmente verso S. La popolazione è eterogenea per nazionalità e per religione (maroniti, greci uniti, cristiani separati, poi musulmani sunniti e sciiti, drusi, ebrei), rendendo difficile la convivenza. Le attività economiche si basano prevalentemente sul terziario, settore privilegiato da una precisa scelta politica, che ha attirato su B. investimenti consistenti da parte sia delle comunità libanesi all’estero, sia di imprenditori europei, nel campo dell’edilizia privata e in quello delle grandi infrastrutture. Attivo centro commerciale e maggiore porto libanese, vi fanno capo anche le ferrovie da Damasco e da Aleppo. I settori industriali più attivi sono il tessile e l’alimentare. La città è anche centro culturale, sede di quattro università: americana (1863), cattolica (1875), araba e libanese.

Storia

Città antichissima, sulla cui origine gli antichi tramandarono varie leggende, il suo nome era Berito. Ebbe qualche importanza in epoca ellenistica, quando si chiamò anche Laodicea di Fenicia. Distrutta verso il 140 a.C. da Diodoto Trifone, fu riedificata dai Romani e divenne colonia romana con diritto italico (15 a.C.). Dopo la conquista araba (635), nel periodo omayyade (661-750) fu uno dei centri principali dell’Impero islamico, ma decadde nel sec. 10°. Conquistata dai crociati (1110) e incorporata nel regno di Gerusalemme, stabilì relazioni commerciali con l’Occidente, proseguite sotto l’occupazione musulmana ristabilitasi tra 1187 e 1197 e definitivamente nel 1291 con i Mamelucchi di Egitto. Nei sec. 14° e 15° subì tuttavia saccheggi dalle flotte cristiane; caduta la Siria (1516) in mano ai Turchi ottomani, B. decadde passando successivamente sotto le dinastie libanesi dei Drusi Banū Ma‛n (fino al 1750) e dei Banū Shihāb fino all’occupazione di Ibrāhīm pascià d’Egitto (1840).

Dopo il crollo dell’Impero ottomano (1918), B. divenne capitale del nuovo Stato libanese, costituitosi durante il mandato francese (1944). L’intenso sviluppo economico del secondo dopoguerra fu accompagnato da una crescita della tensione e dei conflitti fra le comunità cristiana e musulmana, sfociati nella guerra civile degli anni 1975-90. La città, di fatto spaccata in due, con i quartieri occidentali sotto il controllo musulmano e i quartieri orientali sotto quello cristiano, subì perdite fra la popolazione (oltre 30.000 vittime nell’assedio israeliano del 1982) e vide sconvolto il tessuto urbanistico, sociale ed economico della città. Al termine delle ostilità, era completamente distrutta e di fatto disabitata. Dalla fine del 1990 la città fu riunificata sotto il controllo dell’esercito (appoggiato dalle forze siriane). La ripresa rapidissima, benché caotica, progressivamente consentì il rientro della popolazione nella città, ma in un clima di perdurante tensione come riflesso della difficile situazione politica del paese (➔ Libano). Nuovi ingenti danni sono derivati dal susseguirsi di azioni terroristiche e dall’attacco israeliano alle milizie di Hezbollah del 2006 (bombardamento dell’aeroporto e di altre infrastrutture).

Archeologia

L’area in cui si è sviluppata B. è stata intensamente abitata dal Pleistocene medio. All’Età del Bronzo sono state riferite tracce di abitato e una porta urbica nel centro della città. Durante il 2° millennio a.C. B. rientrava nell’orbita di influenza egiziana (ritrovamenti di una sfinge e figurine in terracotta), mentre per l’epoca successiva lo scavo presso l’insenatura del porto ha messo in luce un abitato di età achemenide, con impianto viario ortogonale servito da canalizzazioni interrate, e fuori dalle mura un’area per la sepoltura di cani. In età ellenistica fu sede di importanti corporazioni di commercianti-armatori (Poseidoniasti). Dell’età romana, oltre a una colonna onoraria con iscrizione di Adriano (131 d.C.), sono note la basilica dedicata da Giulia Domna Augusta e una ricca domus con mosaici policromi. Sono emerse anche ampie tracce della fase bizantina (area di culto cristiano presso il Petit Sérail, con arredi in alabastro e bronzo, mosaici), il torrione di un castello crociato, un ospizio mamelucco del 16° secolo.

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