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La costa della Somalia da Adale (Cadale) a Chisimaio, alla foce del Giuba e, per estensione, anche il retroterra fino all’Uebi Scebeli. È una costa unita, orlata di dune alte fino a 150 m, coperte di boscaglie e macchie. Una scogliera sottomarina, a tratti appena emergente, rende spesso difficile l’approdo. Frequenti i monsoni. I porti che hanno dato nome alla regione sono: Adale (Cadale), Mogadiscio, Marka, Brava e Chisimaio.

La denominazione (plur. arabo del persiano bandar cioè «i porti») riflette la funzione originaria di questi centri costieri, stazioni commerciali della navigazione araba nel Medioevo, sulla linea dal Golfo Persico a Zanzibar. A una originaria federazione di tribù succedette nella prima metà del 13° sec. un sultanato, prima sotto la dinastia dei Fakhr ad-dīn, poi sotto quella dei Muẓaffaridi. Nel 17° sec. tutta la costa fu occupata dall’Imām dell’Oman, e al dividersi di questo (inizio 19° sec.) nei sultanati di Masqat e Zanzibar il B. toccò a quest’ultimo. Nel 1892 lo Zanzibar lo affittò all’Italia, che nel 1905 trasformò il precario affitto in acquisto. Il B. passava così sotto la diretta sovranità italiana e formava il nucleo centrale della colonia della Somalia italiana, con Mogadiscio capitale. Per il periodo successivo ➔ Somalia.

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