Bene

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

bene

Enrico Saltari

Nell’accezione generale, i b. sono prodotti o risorse che possono essere direttamente indirizzati al soddisfacimento di bisogni, oppure venire utilizzati per produrre altri beni.

I beni economici

La teoria economica definisce b. economici quei b. che sono al contempo utili e disponibili in quantità limitata e, in conseguenza, hanno un prezzo di mercato positivo. I b. disponibili in quantità illimitata rispetto ai bisogni sono detti liberi e hanno prezzo nullo, perché liberamente accessibili. In quanto risorse o prodotti tangibili, i b. si distinguono dai servizi, che sono invece prestazioni erogate nel tempo (la lezione di un docente, la visita di un medico).

I beni di consumo e i beni d’investimento

In base alla loro destinazione, i b. si distinguono in b. di consumo e b. di investimento. I b. di consumo soddisfano direttamente i desideri di chi li usa. Una classificazione dei b. di consumo in base alla loro durata distingue tra b. non durevoli, il cui consumo avviene immediatamente dopo l’acquisto (come i generi alimentari), semidurevoli, il cui consumo avviene entro un anno dall’acquisto (come il vestiario), e b. durevoli, che hanno invece durata pluriennale (è il caso degli autoveicoli). I b. di investimento, o b. capitali, sono i b. acquistati dalle imprese al fine di impiegarli nel processo produttivo per un periodo superiore all’anno. Quest’ultima caratteristica è ciò che li distingue dai b. intermedi, la cui durata è inferiore all’anno.

La quantità domandata dei b. di consumo dipende, ovviamente, dal loro prezzo. Gli effetti prodotti dalla variazione del prezzo sono distinti dalla teoria economica in effetto di sostituzione (➔ sostituzione, effetto di), per quella parte della variazione che deriva dalla mera variazione del prezzo a parità di potere d’acquisto del reddito, ed effetto di reddito (➔ reddito, effetto di), per quella parte della variazione che è dovuta al solo mutamento del reddito nominale a parità di prezzo. L’effetto complessivo di una variazione del prezzo è incerto, può cioè accadere che il consumo del b. diminuisca al diminuire del prezzo invece che aumentare. Se l’effetto anomalo di riduzione del consumo al diminuire del prezzo si manifesta, si parla di b. di Giffen (➔ Giffen, bene di). Se invece si manifesta l’effetto simmetrico, si parla di b. di prestigio, la cui domanda non scende, o perfino cresce, al salire del loro prezzo, perché il loro possesso segnala la ricchezza e la condizione sociale di chi li acquista (imbarcazioni di lusso, gioielli). Questi effetti sono dovuti al fatto che, mentre l’effetto di sostituzione ha sempre segno negativo, l’effetto reddito ha segno dubbio. Infatti, quando il reddito aumenta, il consumo di un b. può diminuire, nel qual caso si parla di b. inferiori; se invece il consumo aumenta, i b. vengono definiti normali. Inoltre, se il consumo del b. aumenta più che in proporzione al reddito, si parla di b. di lusso. In contrasto, i b. che vengono consumati comunque, anche a bassi livelli di reddito, si dicono di prima necessità. Quando il reddito aumenta, il consumo di questi b. tende a diminuire e divengono b. inferiori.

Si dicono complementari i b. che si consumano congiuntamente (automobili e benzina); fungibili o succedanei quelli che possono sostituirsi l’uno all’altro nel consumo (burro e margarina); posizionali quelli che conferiscono utilità per lo status che creano e per la posizione relativa nella scala sociale che il loro consumo consente di occupare (un’automobile di lusso ma anche lo zainetto firmato). La particolarità di questi ultimi non è tanto legata alla loro utilità intrinseca, quanto al fatto che il loro consumo costituisce un’etichetta con la quale ci si confronta rispetto ad altri.

In economia si parla anche di b. relazionali, cioè di b. prodotti da relazioni, come incontri nei quali l’identità e le motivazioni dell’altro con cui si interagisce sono elementi essenziali nella creazione e nel valore del b., come l’amicizia.

Beni pubblici, privati, comuni e club goods

Un’ultima distinzione tra b. fa riferimento a due caratteristiche: l’indivisibilità o non rivalità del beneficio (il consumo del b. da parte di un individuo non riduce la possibilità di consumo da parte degli altri), e la non escludibilità dal beneficio (l’offerta del b. a un individuo implica automaticamente che esso sia offerto agli altri). I b. che sono sia non rivali sia non escludibili sono definiti b. pubblici (➔), che possono essere prodotti dallo Stato, come la difesa nazionale, ma non necessariamente, come la televisione non a pagamento; i b. che sono rivali e non escludibili sono definiti b. comuni, come i parchi; i b. che sono non rivali ed escludibili sono definiti, con terminologia inglese, club goods, come la televisione a pagamento e il cinema; i b. che sono rivali ed escludibili sono tipicamente i b. privati.

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