Cairòli, Benedetto

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Patriota e uomo politico italiano (Pavia 1825 - Capodimonte, Napoli, 1889); figlio primogenito di Carlo e di Adelaide Bono, ardente neoguelfo in gioventù, volontario nella guerra del 1848, aderì nel 1850 al partito mazziniano e poco dopo fu costretto a rifugiarsi in Piemonte. Passato in Svizzera, si allontanò dalle posizioni mazziniane, e, tornato a Genova, vi conobbe nel 1854 Garibaldi, al cui seguito combatté volontario nel 1859 e nell'impresa dei Mille. Eletto deputato nel 1861, si schierò con la sinistra e, dopo Aspromonte, si riavvicinò al Mazzini sostenendo la liberazione del Veneto (volontario nella guerra del 1866) e di Roma. Salita la sinistra al potere (1876), appoggiò alla Camera, poi combatté, A. Depretis, al quale successe come presidente del Consiglio il 28 marzo 1878, dando vita a un ministero orientato in senso nettamente democratico. Ferito il 17 nov. 1878 dall'anarchico Passanante mentre accompagnava per Napoli il re Umberto I, accusato di debolezza nella sua politica interna, il C. si dimise il 19 dic. 1878. Presidente del Consiglio per la seconda volta e ministro degli Esteri dal 14 luglio 1879 al 29 maggio 1881, dovette far fronte a una situazione difficile (urto con l'Austria per la questione irredentista e con la Francia per quella tunisina).

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