Menzini ‹-Ʒ-›, Benedetto. - Scrittore (Firenze1646 - Roma1704). A Roma fu al servizio di Cristina di Svezia; da Innocenzo XII ebbe la cattedra di eloquenza (è autore di un trattato sulla Costruzione irregolare della lingua italiana, 1679) e fu protetto anche da Clemente XI; fece parte dell'Arcadia, dell'Accademia fiorentina e della Crusca. Le Tredici satire (pubbl. post. nel 1718) sono l'opera sua più nota, e la loro amarezza, tutta artificiosa ed esterna, appare dettata dal risentimento provocato dall'indifferenza dei tempi, che M. giudica mediocri, avversi alla sua opera e causa della sua scarsa fortuna. Talvolta stilisticamente assai efficaci, le satire di M. appaiono assai povere artisticamente e di rado escono dai modelli tipici del genere secentesco. Ricca di spunti rinnovatori e di felici intuizioni è apparsa alla critica più recente l'Arte poetica, in cinque libri, stampata in prima edizione nel 1688 e in edizione ampliata due anni dopo. Mediocri le canzoni, felici alcuni sonetti pastorali (cfr. Poesie liriche, 1680); di scarso pregio il Terrestre paradiso, in ottave, e i molti altri suoi scritti.
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 73 (2009)
Nacque a Firenze il 29 marzo 1646 da Domenico di Francesco e da Domenica di Giovan Battista Cresci, di condizioni assai modeste. Di un fratello gemello, Francesco, cui fa cenno Paolucci, non si hanno notizie.
Il MENZINI, Benedetto fu aiutato negli studi dal marchese Giovan Vincenzo Salviati, che notò ...
Poeta, nato a Firenze il 29 marzo 1646, morto a Roma il 7 settembre 1704. Sentendo altamente di sé, non solamente cedé alla maniera pingdarica allora in voga che portava i poeti a celebrare sé medesimi, ma stimò d'essere tenuto in minor onore di quanto gli spettasse, e vide da per tutto emuli invidiosi, ...
benedétto agg. [part. pass. di benedire]. – 1. a. Che ha avuto la benedizione divina: acqua benedetto; l’ulivo benedetto, nella ricorrenza della Pasqua. benedetto estens. Che ha avuto la benedizione del cielo, quindi ricco di doni, ben dotato e sim.:...