BENELUX

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

BENELUX

Armando SAITTA
Anna Maria RATTI

. Termine col quale, dalle sillabe iniziali dei loro nomi nella rispettiva lingua nazionale (Belgique, Neederland, Luxembourg) si indicano il Belgio, l'Olanda e il Lussemburgo, in quanto vincolati da una convenzione di unione doganale. Conclusa a Londra il 5 settembre 1944, su pressione della stessa diplomazia anglosassone, tale convenzione, che ha già un precedente nella convenzione di Ouchy del 18 luglio 1932, è stata ratificata il 29 ottobre 1947 ed è stata concepita, anche per attenuare la latente ostilità dell'opinione pubblica vallone che si crede sacrificata all'Olanda, con un criterio gradualistico di tre tappe: comunanza doganale, unione doganale e unione economica completa. Il Benelux ha già realizzato la prima fase e si avvia a superare le altre sotto la guida del Consiglio dell'unione economica, che a differenza degli altri due organismi (Consiglio amministrativo delle dogane e Consiglio degli accordi commerciali) ha una funzione che oltrepassa il quadro della semplice unione doganale. In tale suo consolidarsi il Benelux è favorito dall'evoluzione della situazione internazionale; il trattato di Bruxelles del 17 marzo 1948 fra il Benelux, l'Inghilterra e la Francia, e il successivo completamento dell'accordo parigino del 17 aprile istituente un Comitato consultivo e un Comitato militare, tendono a dare sempre più a questa unione doganale un carattere e una sostanza politica.

L'unione doganale tra il Belgio-Lussemburgo e l'Olanda, preludio a una vera e propria unione economica, è divenuta effettiva il 1° gennaio 1948 con l'entrata in vigore di una tariffa doganale unica e con esenzioni da dazî fra i tre paesi contraenti. Di fronte alla mole e alla difficoltà del lavoro ancora da compiere, la parte già realizzata può sembrare poca cosa; ma, oltre all'importanza del primo passo, bisogna riconoscere che anche questo non era facile, date le differenze fondamentali tra i sistemi precedentemente seguiti dal Belgio e dall'Olanda. Mentre, infatti, la tariffa belga si basava sulla nomenclatura sistematica della Società delle nazioni e consisteva di dazî specifici, quella olandese aveva una propria nomenclatura alfabetica ed era ad valorem. Inoltre in Olanda i dazî avevano carattere prevalentemente fiscale, mentre in Belgio erano per lo più protettivi e quindi più elevati. Un compromesso si è potuto alla fine realizzare e si è combinata la nomenclatura belga con il sistema olandese di tassazione ad valorem.

Più lungo e complesso sarà il lavoro di unificazione delle imposte indirette sui consumi e di quelle sui trasferimenti, che deve costituire la seconda tappa, e ancor più complicato quello di armonizzare la legislazione economica e sociale dei tre paesi in modo da permettere la formazione di un unico livello di prezzi e di salarî. La politica economica belga si ispira infatti a criterî assai divergenti dagli orientamenti olandesi e molti sono inoltre gl'interessi in gioco. I ministri del Belgio, del Lussemburgo e dell'Olanda riuniti nel Castello di Ardenne il 7-8 giugno 1948 hanno comunque ufficialmente dichiarato che l'unione economica potrà divenire realtà il 1° gennaio 1950 e hanno intanto stabilito un complesso di misure preliminari, quali: l'abbandono graduale della politica di sussidî alla produzione; la progressiva abolizione della legislazione vincolistica, soprattutto in materia di licenze e contingentamenti; il livellamento degli oneri fiscali e la reciproca comunicazione dei piani d'investimento al fine di permettere la realizzazione di una maggiore complementarità fra l'economia dei tre paesi.

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