Bengala

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Una delle più popolate regioni dell’Asia meridionale (la sua denominazione deriva da Banga, nome di antiche popolazioni ariane); include le piane alluvionali e il delta dei fiumi Gange e Brahmaputra. Politicamente la regione è principalmente divisa in una parte occidentale, lo Stato indiano del Bengala Occidentale, e una parte orientale che costituisce il Bangladesh.

Le tracce di frequentazione in età preistorica si limitano ai margini del bacino; manufatti risalenti al Paleolitico inferiore e al Paleolitico medio sono stati individuati nel settore occidentale della regione (vallate del Damodar, del Dwarakeswar, di Tarafeni e del Suvarnarekha); dalla zona orientale (presso le Lalmai Hills) provengono resti di lame di legno fossile, legate a un’attività di produzione che doveva essere presente anche più a S (Chittagong Hills) e a N (presso Sylhet). I siti più importanti del Calcolitico (1500-700 a.C. circa) si trovano nelle valli del Damodar, dell’Ajay e del Kapir (B. sud-occidentale). Le fonti scritte e archeologiche testimoniano la presenza di contatti tra il B. e altre regioni dell’India a partire dall’epoca Maurya (4°-3° sec. a.C.); la presenza buddhista è documentata da due iscrizioni del 2° sec. a.C. Il processo di urbanizzazione della regione, iniziato in epoca Maurya, proseguì in epoca Shunga (2°-1° sec. a.C.) e, in modo disomogeneo, in epoca kuṣāṇa (1°-3° sec. d.C.). Si susseguirono le dinastie dei Gupta (320-650 d.C.), dei Khadga (650-700 d.C.) e dei Pala, che governarono fino agli inizi dell’11° secolo. Il B. fu conquistato dai musulmani nel 1240.

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