BENVENUTO da Imola

Enciclopedia Italiana (1930)

BENVENUTO da Imola

Giulio NATALI

Commentatore di Dante. Della famiglia dei Rambaldi, nacque a Imola tra il 1336 e il 1340. Nel 1365 andò ambasciatore per gl'Imolesi a papa Urbano V ad Avignone. Dal 1367 al 1376 insegnò grammatica a Bologna e nel 1375 vi lesse e interpretò anche la Divina Commedia. L'anno dopo, essendosi attirato, col denunciare certi scandali, l'ira dei Bolognesi, dovette partire e passò a Ferrara, dove, protetto da Nicolò II, continuò la sua opera d'insegnante. Conobbe il Petrarca e il Boccaccio, di cui ascoltò le lezioni su Dante (1374). Morì a Ferrara il 16 giugno 1390. È specialmente noto per l'amplissimo commento della Divina Commedia, che scrisse in latino grosso, ampliando il testo della lettura bolognese. Tra gli antichi commentatori di Dante, Benvenuto è per eccellenza il commentatore storico, come il Buti è il grammatico. Il Muratori pubblicò i principali passi storici di Benvenuto nelle Antiquitates Italicae Medii aevi, I, Milano 1738, pp. 1027-1298; l'intero commento fu pubblicato per cura di Guglielmo Warren Vernon, nel 1887, a Firenze, in 5 volumi. Benveouto fu uno di quelli che contribuirono a risvegliare l'amore per gli studî classici in Romagna e particolarmente a Ferrara: commentò la Farsaglia, i Detti e fatti memorabili di Valerio Massimo e il Bucolicum Carmen del Petrarca; scrisse il Romuleon, cioè la storia di Roma dalle origini a Diocleziano, e il Libellus Augustalis, breve storia degl'imperatori romani da Giulio Cesare al 1390.

Bibl.: L. Rossi-Casè, Di maestro B. da Imola commentatore dantesco, Pergola 1889; cfr. Novati, in Giorn. storico della lett. it., XVII (1891), pp. 88-98; per il testo della lettura bolognese, M. Barbi, Il testo della "lectura" bolognese di Benvenuto da Imola nel cosiddetto Stefano Talice da Ricaldone, in Bullett. della Società dant. ital., n. s., XV (1908), pp. 213-35; L. Baldisserri, Benvenuto da Imola, Imola 1921. L. Frati, Un compendio del Commento di Benvenuto da Imola, in Giorn. storico della Lett. ital., LXXX (1922).

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