Tschumi, Bernard

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Architetto svizzero (n. Losanna 1944) con doppia nazionalità (svizzera e francese). Tra i maggiori interpreti del decostruttivismo, è uno dei punti di riferimento dell'architettura internazionale. Il suo linguaggio eclettico, ispirato al costruttivismo russo, è reso attuale da personali interpretazioni di tematiche della contemporaneità. Tra le opere: Centro multifunzionale Zénith a Rouen (1998-2000).

Vita

Ha studiato a Parigi e al Politecnico federale ETH (Eidgenössische technische Hochschule) di Zurigo, dove si è laureato nel 1969. Ha insegnato presso prestigiose scuole quali l'Architectural Association di Londra (1970-79), l'Institute for architecture and urban studies di New York (1976), la Princeton University (1976 e 1980) e la Cooper Union (1981-83) a NewYork. Dal 1988 al 2003 è stato preside della Graduate school of architecture, planning and preservation alla Columbia University di New York, diventata, sotto la sua direzione, uno dei maggiori centri propulsivi della nuova avanguardia. Nel 2004 è stato nominato direttore generale per l'Esposizione Internazionale a Dugny.

Opere

Personalità eclettica, il suo approccio all'architettura muove da posizioni critiche e da riflessioni che prendono spunto anche da fenomenologie appartenenti ad altre discipline. È autore di numerosi saggi, tra cui si segnalano: The Manhattan transcripts (1981), La case vide (1986) e Architecture and disjunction (1994). La sua ricerca teorica gli è valsa la nomina a membro del Collège international de philosophie e a chevalier de la légion d'honneur, nonché il titolo di officier de l'ordre des arts et des lettres in Francia. Ha ottenuto il Grand prix national d'architecture francese (1996), la Royal Victoria medal inglese, oltre a premi dell'American institute of architects e dell'Ordre des architectes de France. Aggiudicandosi il concorso per il Parc du XXe siècle alla Villette a Parigi (1992-98), T. ha realizzato il più esteso complesso architettonico decostruzionista. Nel 1983 ha fondato lo studio Bernard Tschumi architects con sedi a New York e Parigi; da allora, sviluppando un linguaggio spesso ispirato al costruttivismo russo e reso attuale attraverso personali interpretazioni di tematiche vicine alla contemporaneità, è diventato uno dei punti di riferimento dell'architettura internazionale. Tra le maggiori realizzazioni si ricordano: il Centro nazionale d'arte contemporanea di Le Fresnoy a Tourcoing, presso Lille (1998), la Alfred Lerner hall alla Columbia University, New York (1999), la facoltà di Architettura di Marne-la-Vallée, presso Parigi (2001), la sede Vacheron Constantin a Ginevra (2001-03), l'interfaccia Flon transport system a Losanna (2002), la Concert Hall a Limoges (2003-06), la Blue Tower a New York (2004-06).

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