BERNARDO di Chartres

Enciclopedia Italiana (1930)

BERNARDO di Chartres

Filippo Ermini

Fu spesso confuso con Bernardo Silvestre e Bernardo di Moelan; ma essendo egli morto nel 1130 è da distinguersi dagli altri, ancor vivi l'uno nel 1145 e l'altro nel 1167. B. ci apparisce ne' documenti come magister scholae in giovane età prima in Chartres e poi in Parigi, ove gli fu discepolo Giovanni di Salisbury, che ci dà le migliori notizie su di lui. Lasciò tre opere: un trattato in prosa, De expositione Porphyrii, che gli valse la fama di platonico; un trattato in versi sullo stesso argomento, del quale ci rimangono pochi frammenti, e uno scritto polemico, forse in contrasto con altri, per concordare Platone e Aristotele, che è perduto. Ammetteva tre categorie di esseri: Dio, realtà suprema ed eterna, la materia, creata dal nulla, che unendosi con le idee produce il mondo sensibile, e le idee o forme prototipi. Il suo platonismo si deformò qualche volta in panteismo, donde le accuse che gli furono mosse dagli scolastici avversarî. Ebbe discepoli Guglielmo di Conches e Riccardo di Coutances.

Bibl.: E. Langlois, Maître Bernard, in Bibliothèque de l'École des Chartes, LIV (1893); A. Clerval, Les écoles de Chartres, Chartres 1895, pp. 158 seg., 180, 248 seg.

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