BISCAGLIA

Enciclopedia Italiana (1930)

BISCAGLIA (sp. Vizcaya; A. T., 39-40)

Ramon D'ALOS-MONER
Giuseppe CARACI

Una delle tre provincie basche, la meno estesa (2165 kmq.) dopo Guipúzcoa, ma, coi suoi 410.000 ab., la più densamente popolata (190 ab. per kmq.) e senza dubbio una delle più importanti fra le spagnole. Il territorio consta di una disordinata serie di rilievi che s'innalzano a circa 751 m. d'altezza in media, sul fondo di un'antica depressione, su cui si depositarono le assise cretaciche che attualmente la ricoprono. Dopo essere andata soggetta a un intenso ciclo erosivo, la regione subì un abbassamento, con il quale sta in rapporto la forma del litorale che la delimita sul Mar Cantabrico, caratterizzato da insenature lunghe e strette (rías de Mundaca, de Plencia, de Bilbao, de Somorrostro), che intaccano una linea di costa dritta ed alta.

I fiumi, serrati tra questa costa e le retrostanti montagne, hanno corso breve e impetuoso, ma il clima umido e le abbondanti precipitazioni (1000-1500 mm. di pioggia all'anno, ben distribuita stagionalmente) dàn loro acque copiose e perenni. Il principale è il Nervión, che scende dalla Peña de Orduña, a cui si uniscono il Durango (in basco Ibaizábal, cioè "fiume largo") e il Cadagua; quest'ultimo attraversa l'aspra regione detta Las Encartaciones (a occidente di Bilbao), dove sono i giacimenti di ferro che formano la ricchezza del paese (M. Triano, Matamoros, Somorrostro); giacimenti sfruttati da lunghissimo tempo e le cui riserve si fanno ascendere oggi a poco più d. 50 milioni di tonnellate. Dalle miniere, quasi tutte a cielo aperto, si sono estratti negli ultimi anni in media 21/2 milioni di tonn. di minerale di ferro (30-35 milioni di pesetas in valore), pari a oltre il 50% del totale del regno. Solo una piccola parte è trattata sul posto (Bilbao); la quasi totalità viene assorbita dal mercato inglese. Le industrie della provincia lavorarono nel 1925 circa 380.000 tonn. di acciaio, 325.000 di ferro, pari rispettivamente al 70% e all'80% del totale spagnolo. Accanto a queste si hanno, in Biscaglia, miniere, fra l'altro, di zinco e di piombo, e la provincia partecipa per circa metà alla produzione nazionale del solfato di ammonio.

A E. di Bilbao si distende il Duranguesado e più a N. la Busturia paesi essenzialmente agricoli e di allevamento, mentre la costa trae largo guadagno dall'industria peschereccia. Per le loro qualità marinare i Baschi furono celebri anche in passato; il porto più notevole, prima dello sviluppo di Bilbao, era Bermeo (11.000 ab.), presso lo sbocco del ría de Mundaca. In fondo a questo si adagia Guernica (5000 ab.), centro della Busturia, famosa per il suo arbol, sotto il quale si riunirono, dal sec. XV in poi, le juntas di Biscaglia, fiere custodi dei fueros, o privilegi, che il paese conservò a lungo e in parte ancora conserva.

L'agricoltura, per quanto le condizioni del rilievo non le siano fra le più favorevoli, consente, grazie alle tenaci cure del contadino basco, buoni raccolti (grano, mais, legumi, ortaggi), e ancora più florido è l'allevamento del bestiame, specialmente ovino e vaccino. La proprietà è frazionata, e la popolazione in buona parte sparsa, salvo che nella zona attorno a Bilbao. La provincia è percorsa da numerosi tronchi ferroviarî e servita da un'eccellente rete di strade. Sulla costa si sono andate sviluppando stazioni balneari abbastanza frequentate, specie Lequeitio (4000 ab.) e Ondárroa (4500 ab.). Dei centri interni i più importanti sono Durango (5700 ab.), Elorrio (3000 ab.), noto per le sue acque termali, e Valmaseda (3500 ab.), al centro delle Encartaciones.

Storia. - La storia della Biscaglia si confonde con quella delle provincie basche. Già dai primi tempi della riconquista spagnola il territorio di Biscaglia - che forse fece parte del ducato di Cantabria - appare legato alla Navarra e poi alla Castiglia. Tralasciando genealogie fantastiche, si può affermare che i primi signori di Biscaglia accertati risalgono alla fine del sec. XI. Uno dei primi fu il conte Diego López (1093), che prese il cognome di Haro per aver dominato sul castello di questo nome. Egli e i successori della casa di Haro prendono parte alle lotte politiche interne del regno di Castiglia e alla guerra secolate contro i Mori. Da ricordare Diego II López de Haro, il quale prese parte alla battaglia di Alarcos (1195) e a quella più famosa delle Navas de Tolosa (1212); Diego V López de Haro, che ricupera la signoria di cui si era impossessato il re di Castiglia; egli è il fondatore di Bilbao (1300). Agli Haro succede la casa di Lara, per il matrimonio di Maria Díaz de Haro, figlia del conte Giovanni II de Haro, con Giovanni Núñez de Lara (morto nel 1350). Nel 1370 la casa reale castigliana viene in possesso della signoria di Biscaglia per eredità di Giovanna Manuel de Lara, moglie di Enrico II; essa, quale regina di Castiglia, rinuncia ai suoi diritti a favore del figlio primogenito Giovanni II di Castiglia. Questi alla morte del padre (1379) aggiungeva ai titoli di re di Castiglia, di León, ecc., quello di signore di Biscaglia. Così finisce la prima epoca di questo piccolo stato, che si rese celebre, fin dai primi tempi, per le imprese marittime, per l'attività commerciale, e per le lotte, sempre con tenacia sostenute per le sue libertà.

Sotto la corona di Castiglia, e poi sotto quella spagnola, la Biscaglia conservò tuttavia i suoi privilegi (fueros), la propria autonomia; ce lo dimostra il fatto che i rappresentanti della signoria di Biscaglia stipulano, in tempi diversi, trattati con stati stranieri; e il rinnovarsi del giuramento che i re castigliani e poi spagnoli prestavano sotto l'albero sacro di Guernica.

Le classi sociali della Biscaglia si riducono, essenzialmente, a una nobiltà feudale fondatrice di villas, alle quali venivano elargiti privilegi (il più esteso, il fuero di Logroño), e a una classe popolare che si reggeva secondo le proprie consuetudini giuridiche o con i privilegi concessi dai signori di Biscaglia o dai re successori. Nel 1342 fu compilata per la prima volta una parte della legislazione consuetudinaria, la quale, riveduta ed ampliata, costituì nel 1452 il Fuero viejo de Vizcaya, riformato a sua volta nel 1566 sotto l'imperatore Carlo V.

Durante la guerra dell'indipendenza spagnola la Biscaglia, al pari delle altre provincie basche, lottò strenuamente contro l'invasore francese, in potere del quale Bilbao cadde a più riprese. La prima guerra carlista (1833-1839) ebbe nelle provincie basche uno dei teatri principali. Finita col convegno di Vergara, una legge dello stesso anno (1839) confermava in massima parte i privilegi biscaglini, che la Costituzione di Cadice (1812) aveva cercato di menomare. Nel 1841 fu annullato il regime livellare (foral), a carattere feudale, delle provincie basche, misura solo in parte revocata tre anni più tardi. Finalmente una legge del 1876 riduceva questo provvedimento alla minima espressione; oggi il regime foral mantiene un carattere fondamentalmente economico.

Bibl.: A. de Artinano, El Señorío de Vizcaya, Barcellona 1885; F. de Sagarmínaga, El gobierno y régimen foral del Señorío de Vizcaya desde el reinado de Felipe II hasta la mayor edad de Isabel II, voll. 2, Bilbao 1892; E. J. de Labayru, Historia general de Vizcaya, voll. 6, Bilbao 1895-1905; G. de Balparda, Historia crítica de Vizcaya y de sus fueros, Madrid 1924, I.

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