Biscazzare

Enciclopedia Dantesca (1970)

biscazzare

Amedeo Quondam

Vale " giocare d'azzardo " e quindi " sperperare ": qualunque priva sé del vostro mondo, / biscazza e fonde la sua , facultade (If XI 44). Il verbo è foggiato sul sostantivo ‛ biscazza ' (" bisca "), dal latino medievale biscatia (cfr. Poemetto didattico anonimo [Monaci 63] 10 " lo zogo de la buschaça "; " bisçarero " è in Guido Faba Parlam. ed epistole V 4; il verbo già nei Ricordi di Matasala: " Item. III livre e. II. soldi, i quali biscaçò Spinello ").

Rivelatore della posizione del Bembo di fronte a D. è il commento nelle Prose della Volgar lingua (II V): " Consuma o Disperde avrebbe detto, non Biscazza, voce del tutto dura e spiacevole; oltra che ella non è voce usata, e forse ancora non mai tocca dagli scrittori ".