BOCSKAY, István, principe di Transilvania

Enciclopedia Italiana (1930)

BOCSKAY, István (Stefano), principe di Transilvania

Francesco Zsynka

Nacque nel 1557. Rimasto orfano del padre, che era addetto alla cancelleria dell'imperatore Ferdinando, fu educato alle corti di Vienna e di Praga. Nel 1576 ritornò in Transilvania ed entrò nella vita politica in seguito all'avvento al trono di suo cugino Sigismondo Báthory, giovane ed inesperto. Uomo di larghe vedute, suggerì al cugino l'alleanza con i grandi stati occidentali contro l'avanzata turca. Quando Sigismondo cedette il trono al fratello Andrea, il B. non volle prestar giuramento al nuovo principe; perciò gli furono confiscati i beni. Si ritirò allora nel comitato di Bihar. I profughi transilvani invano cercarono di spingerlo all'azione e invano gli offersero il trono di Transilvania: egli non volle porsi contro l'imperatore Rodolfo, col quale si era impegnato a favore di Sigismondo. Ma quando vide che Belgioioso, comandante degli eserciti imperiali contro i Turchi considerava la Transilvania e i territorî vicini come terre di conquista, e pretendeva di requisire le vettovaglie per i suoi soldati nel comitato di Bihar, il B,. con i suoi uomini, scese in lotta aperta contro le truppe imperiali, che - essendo il moto ben presto dilagato in una vera e propria guerra nazionale - riuscì a ricacciare da tutta l'Alta Ungheria; nel 1605 i nobili transilvani lo elessero a principe. La lotta intrapresa dal B. sboccò nella cosiddetta pace di Vienna, la quale assicurò l'indipendenza della Transilvania. Il B. morì alla fine del 1606:

Bibl.: S. Szilágyi, Erdélyország Története (Storia della Transilvania), Budapest 1866, II; K. Ráth, Az alkudozások kezdete Bocskay Istvánnal az 1605 dik év nyarán (L'inizio dei compromessi con Stefano B.), in Századok 1867; E. Jakab, Új-adatok Bocskay István életéhez (Nuovi dati sulla vita di B.), in Századok 1894; A. Károlyi, Bocskay szerepe à történetben (La parte di B. nella storia), Budapest 1898; G. Lencz, Der Aufstand Bocskays und der Wiener Friede, Debreczen 1917.

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