BOSTON

Enciclopedia dell' Arte Antica (1959)

BOSTON

E. Lissi

Museum of Fine Arts. - Nel 1869 la Social Science Association ed il Massachussetts Institute of Technology sollecitarono l'apertura di un pubblico museo di opere d'arte. Nel 1871 venne aperta una sottoscrizione per la costruzione dell'edificio e nel 1873 il museo venne aperto al pubblico. Comprende collezioni di arte egizia, greco-romana, sumerica, indiana, cinese, giapponese (oltre a pitture americane e di scuole europee).

Arte egizia. - La collezione si formò per la maggior parte dopo la spedizione in Egitto del dr. George A. Reisner. I rinvenimenti durante gli scavi presso la grande piramide di Gizah dotarono il museo di importantissime sculture del Regno Antico. Di particolare interesse sono: il ritratto rinvenuto nella tomba +del principe Ankn-Haf, e con tutta probabilità rappresentante appunto il figlio di Cheope (IV dinastia), la colossale statua in alabastro di Micerino (IV dinastia) e la testa, in alabastro, probabilmente Shepseskaf, l'ultimo re della IV dinastia, successore di Micerino. Di alto livello artistico è la statua in legno di Senedem-ib-Mehy, della VI dinastia. Un rilievo in calcare, proveniente da Tell el-᾿Amārnali rappresenta la testa di profilo di una giovane principessa della XVIII dinastia. Sei placchette in maiolica, rappresentanti stranieri prigionieri, appartengono al periodo del Nuovo Regno. Proveniente dalle rovine del tempio di Amon-Rē᾿ a Gebel Barkal, l'antica Napata, è la statua colossale, in granito, di Aspalta re di Etiopia (593-568 circa a. C.).

Arte greco-romana. - La maggior parte degli oggetti fu acquistata durante il decennio 1895-1904. La famosa collezione di antiche gemme formata da E. P. Warren fu acquistata nel 1928. Tra le opere greche arcaiche è di particolare importanza la statuetta bronzea di Apollo dedicata da Mantiklos (prima metà del settimo sec. a. C.) e la statuetta bronzea di Artemide dedicata da Chimaridas (VI sec. a. C.). Notevolissimi sono i frammenti dal tempio di Assos in Troade, due frammenti del rilievo dall'architrave, in trachite, uno con la scena di Eracle che insegue i centauri, l'altro con due sfingi (terzo venticinquennio del VI sec. a. C.) e la testa di leone, in tufo, proveniente dalla sima. In marmo pentelico è una stele sepolcrale di giovane, proveniente da Tebe e datata al terzo venticinquennio del VI sec. a. C., e pure in pentelico e proveniente dai dintorni di Tebe un rilievo frammentario di cavaliere, da assegnarsi alla scuola attica e da datarsi non dopo il 480 a. C. Il museo possiede il cosiddetto Trono di Boston, per il quale la critica ha espresso giudizi stridentemente contraddittori: o un incomparabile originale, o un'opera arcaizzante, o un geniale falso. È detto proveniente da Roma ed è dello stesso marmo del "Trono Ludovisi" del quale, secondo alcuni, sarebbe un pezzo parallelo. Del IV sec. a. C. è la splendida testa di giovanetta, in marmo pario, proveniente da Chio. Pure in pario è la testa di Afrodite (Testa Bartlett), da ascriversi alla scuola di Prassitele. Repliche di statue famose sono la testa dell'Hermes di Policleto e la testa del Diomede, attribuito a Kresilas od a Lykios. Del periodo ellenistico sono alcune statue in marmo, frammentarie, rappresentanti divinità femminili panneggiate. Notevole è la testa in bronzo di giovinetta, rinvenuta probabilmente a Memfi in Egitto, datata intorno al 300 a. C. In marmo sono i ritratti di Tolomeo IV Filopatore e di Arsinoe III. Fra i ritratti romani sono da ricordare una testa maschile in terracotta che si dice rinvenuta nei dintorni di Cuma, un ritratto di Augusto, una testa di Marciana ed un busto di Balbino. Tra le gemme notevolissima è quella con l'airone, di Dexamenos di Chio. Assai ricca è la collezione di monete della Grecia e della Lidia ed una splendida serie di monete d'argento e d'oro di Siracusa con le firme di Eumenes, Eukleidas, Euainetos, Phrygillos, Euarchidas e Kimon. Importantissima è la raccolta di ceramica, che comprende vasi minoici, micenei, ceramica di Cipro, di Milo, della Tessaglia, ceramica geometrica e corinzia. Tra la ceramica attica a figure nere sono due anfore di Amasis ed una kölix di Tleson con all'interno un cervo ferito. Tra la ceramica attica a figure rosse vi sono vasi dell'officina di Nikosthenes, molti dell'officina di Hieron, tra cui il famosissimo sköphos firmato da Makron, vasi dell'officina di Pamphaios, di Hermonax, e altri attribuiti ai Pittori di Pentesilea, di Achille e di Villa Giulia. Det Pittore di Sotades è una phiàle con all'interno, sull'òmphalos, un grillo plastico.

Arte sumerica, indiana, cinese e giapponese. - Uno dei capolavori dell'arte sumerica ed uno dei pezzi più importanti del museo è la testa in bronzo di Gudea, governatore di Lagash (2050 a. C.). La collezione di arte indiana comprende oggetti distribuiti cronologicamente dal 3000 a. C. al XIX sec. Provenienti da Chanhu-Daro (v.) sono dei sigilli rettangolari, con figure di animali incise e con iscrizioni non ancora decifrate. Da Bharhut (India centrale) proviene un frammento di statua in pietra rappresentante una divinità femminile ornata di ricche collane, datato intorno al 150 a. c.; dalla regione del Gandhāra la statua di una divinità maschile panneggiata, del II sec. d. C. Tra i pezzi della raccolta di arte cinese sono notevoli un vaso bronzeo della dinastia Chou (1122-255 a. C.), un vaso con decorazioni in oro ed argento della prima dinastia Han (intorno al III sec. a. C.) ed una statuetta in bronzo, rappresentante un fanciullo mongolo con due uccellini di giada, del III sec. a. C.

Bibl.: Handbook of the Museum of Fine Arts Boston (26a ed.), 1944; L. D. Caskey, Catalogue of Greek and Roman Sculpture, Cambridge Mass., 1925; A. Fairbanks, Catalogue of Greek and Etruscan Vases, Cambridge Mass., 1928; G. H. Chase, Greek and Roman Antiquities, Boston 1950; J. D. Beazley - L. D. Caskey, Attic Vase Paintings in the Museum of Fine Arts Boston, I-II, Oxford 1951-1954; W. S. Smith, Ancient Egypt, Boston 1952; A. Baldwin Brett, Catalogue of Greek Coins Museum of Fine Arts, Boston 1955.