Friel, Brian

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Drammaturgo nordirlandese (Killyclogher, Tyrone, 1929 - Greencastle 2015). Insegnante di scuola elementare e media a Londonderry, esordì con storie brevi (The saucer of larks, 1962; The gold in the sea, 1966) e radiodrammi per la BBC. Si rivelò con i lavori per il teatro, satirici e umoristici (Philadelphia, here I come!, 1964; Lovers, 1967; Crystal and fox, 1968); successivamente si è confermato come l'autore più significativo dell'Irlanda contemporanea, capace di ripensare miti e stereotipi della questione irlandese. Nelle sue commedie, realistiche, talvolta a soggetto storico, F. compie esperimenti con la forma drammatica, osservando criticamente i propri personaggi, divisi fra illusioni ottimistiche, speranze di cambiamento e un sentimento tragico della umana solitudine: Aristocrats (1979), Faith healer (1979), Translations (1980), Mak ing history (1988), Dancing at Lughnasa (1990), Molly Sweeney (1995), Give me your answer, do! (1997). Nel 1980 ha fondato a Londonderry, con l'attore Stephen Rea, il Field day theatre company, dove, oltre alle proprie commedie, ha rappresentato Sofocle e Molière, incoraggiando la lingua regionale. Tra gli ultimi lavori si ricordano ancora gli adattamenti da testi di Čechov Uncle Vanya (1998), The Yalta game (2001), The bear (2002) e l'originale The home place (2004), mentre è del 2008 l'adattamento dell'Edda Gabler di Ibsen.

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