BRONCOPOLMONITE

Enciclopedia Italiana (1930)

BRONCOPOLMONITE (fr. bronchopneumonie; sp. bronchopneumonía; ted. Bronchopneumonie; ingl. bronchopneumonia)

Leonardo Alestra

È una malattia di natura infettiva caratterizzata da un'infiammazione catarrale che colpisce contemporaneamente bronchioli e alveoli polmonari, oppure si propaga in tempi successivi dai bronchi ai bronchioli e agli alveoli. Essa può insorgere in modo primario o essere secondaria a un'altra infezione generale (influenza, morbillo, pertosse, tifo, difterite, ecc.). Gli agenti patogeni sono rappresentati per lo più da streptococchi, stafilococchi, pneumococchi, pneumobacilli di Friedländer, eventualmente associati fra di loro o con altri germi infettivi. Cause coadiuvanti sono: i raffreddamenti, le inalazioni di gas, di polvere e, nei malati degenti per altre malattie, la formazione di zone atelettasiche o piostatiche. La broncopolmonite è frequente nei bambini e nei vecchi.

Anatomicamente, a differenza che nella polmonite lobare, nella broncopolmonite si formano piccoli e numerosi focolai aventi disposizione lobulare (donde anche la denominazione di polmonite lobulare). Tali focolai possono confluire, ma in genere hanno una estensione relativamente piccola. L'essudato è per lo più soltanto catarrale (polmonite catarrale), formato da liquido ricco d'albumina, ma povero o mancante di fibrina (e quindi non coagulabile), contenente abbondanti epitelî alveolari desquamati e leucociti. Quando questi ultimi sono molto numerosi, l'essudato (e lo sputo) assumono carattere purulento. Solo nella broncopolmonite consecutiva a difterite della faringe e della laringe e in qualche forma influenzale l'essudato è ricco di fibrina (broncopolmonite fibrinosa) e talvolta emorragico.

La durata della malattia varia da alcuni giorni a parecchie settimane, e la risoluzione avviene per lisi in parecchi giorni.

Talora sui sintomi a carico del polmone prevalgono quelli dell'infezione generale con delirî, incoscienza, profondo abbattimento, debolezza cardiaca, che possono in breve tempo condurre all'esito letale.

Altri esiti della malattia sono: la sua trasformazione in una broncopolmonite cronica, la suppurazione o la cancrena dei focolai pneumonici catarrali, il passaggio nella broncopolmonite tubercolare, come si osserva non di rado in bambini scrofolosi in seguito a morbillo o a scarlattina. In linea terapeutica valgono le stesse norme date per la polmonite crupale (v. polmonite).

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