BUCAREST

Enciclopedia dell' Arte Antica (1994)

Vedi BUCAREST dell'anno: 1973 - 1994

BUCAREST

L. Bianchi

Museo (v. s 1970, p. 165). - Il Museo di Storia della Romania è stato istituito nel 1971 con sede nel vecchio palazzo della posta di Calea Victoriei, ed è stato concepito come rievocazione museografica della storia della Romania dal Paleolitico ai nostri giorni, attraverso una scelta di documenti, reperti archeologici e oggetti d'arte tolti alle collezioni di vari musei già esistenti. Nelle sezioni archeologiche sono state in gran parte trasferite le raccolte del soppresso Museo Nazionale di Antichità, lasciando un piccolo deposito presso l'Istituto di Archeologia dell'Accademia delle Scienze.

L'esposizione, corredata da numerosi pannelli esplicativi, carte geografiche, calchi e gigantografie, è organizzata seguendo il criterio cronologico e con accentuata impostazione didattica. Le sale del pianterreno sono dedicate alla preistoria, alla protostoria fino alla seconda Età del Ferro (V-I sec. a.C.) e alle colonie greche di Histria, Callatis e Tomis. Di grande interesse è il quadro delle varie culture neolitiche, anche per la qualità artistica di alcuni famosi reperti, come le statuette fittili di Cernavoda (v. vol. in, p. 1104, s.v. H amangia, Civiltà di) e le ceramiche dipinte della facies Cucuteni (v. vol. vii, p. 987, s.v. Ttri- pol'ie, Cultura di). Civiltà traco-getica e colonizzazione greca sono illustrate con particolare attenzione ai rapporti reciproci e alle relazioni con il Mediterraneo (vasi di Fikellura, ceramica attica, anfore di varia provenienza e iscrizione con il trattato di alleanza fra Roma e Callatis); fra i pezzi più importanti di questa sezione sono da segnalare gli oggetti in argento del corredo tombale di Agighiol (v. s 1970, p. 17), i tesori di Craiova e Peretu e l'elmo con cimiero a forma di uccello proveniente dalla necropoli celtica di Ciumeşti.

La civiltà dei Daci nella sua fase di massimo sviluppo (dal I sec. a.C. al tempo di Decebalo) è ricostruita in tre sale del primo piano, attraverso un'ampia scelta di utensili, ceramiche, monete e oreficerie (coppe in argento dorato di Sîncrăieni, falere di Herăstrău, tesori di Poiana, Surcea ecc.: v. vol. III, p. 857). Si trova qui anche il vaso con la discussa iscrizione Decebalus per Scorilo, già al museo della Transilvania di Cluj.

Le sale successive presentano l'età romana in Dacia e nella Scizia Minore con un'esposizione ordinata tematicamente. Vi si conservano pezzi di particolare interesse storico-artistico, confluiti da vari musei regionali e municipali. Si segnalano i più notevoli: da Deva la testa bronzea di Decio rinvenuta a Sarmizegetusa, da Dej la stele funeraria di Căşei con scena di banchetto, dal museo Brukenthal di Sibiu una statua femminile velata, da Turda un bronzetto raffigurante Venere pudica con complicata acconciatura (v. S 1970, p. 641), da Aiud un medaglione funerario a ritratti fiancheggiato da leoni; inoltre, ritratti di Adriano e Antonino Pio (da Roma e dall'Egitto, tramite il commercio antiquario), di Traiano, Faustina Minore e altri, e statue iconiche di privati. Al nuovo museo sono passate, in parte, anche le celebri tavolette cerate delle miniere di Roşia Montana.

Nel seminterrato è sistemato un tesoro che riunisce oggetti preziosi di varie epoche distribuiti in ordine cronologico: fra gli altri, la serie di idoli eneolitici in lamina d'oro di Moigrad, il casco getico in oro di Coţofeneşti e il rhytón in argento dorato di Poroina, oreficerie daciche, gioielli provenienti dalle colonie greche e gemme romane, fra cui il grande cammeo Orghidan con apoteosi imperiale, e i notissimi tesori barbarici di Pietroasa e Apahida. Sono qui esposti anche i «tesori» traco-getici recentemente rinvenuti.

Al museo sono annessi un gabinetto numismatico e una galleria lapidaria, allestita in un grande padiglione a due piani nel cortile interno. Al pianterreno è esposta la serie completa dei calchi della Colonna Traiana, eseguiti su richiesta dello Stato romeno fra il 1939 e il 1943; al piano superiore, una cospicua raccolta di materiale epigrafico e scultoreo compreso fra il IV sec. a.C. e il '700. Nella sezione romana sono esposte interessanti testimonianze del culto mitriaco, rilievi del Cavaliere Tracio e molti esempi di plastica funeraria locale: di particolare importanza il sarcofago della collezione Ghica, unico figurato fra quelli della Dacia.

Bibl.: F. Georgescu e altri, Musée d'histoire de la République Socialiste de Roumanie, Bucarest 1974.

Sulle culture pre- e protostoriche: D. Berciu, Romania before Burebista, Londra 1963 (idoli di Moigrad, p. 63); id., Cultura Hamangia. Noi contribuţii («Cultura Hamangia. Nuovi contributi»), Bucarest 1966; V. Zirra, Un cimitir celtic in nord-vestul Romànici («Un cimitero celtico nel Nord-Ovest della Romania»), Baia Mare 1967; V. Dumitrescu, L'arte preistorica in Romania, Firenze 1972; id., Cucuteni cent ans après, in Dacia, n.s. XXIX, 1985, pp. 35-43; S. Marinescu- Bîlcu, À propos de la statuette du type «Le penseur» de l'Attique et le problème de ses éventuelles relations avec celle de Cerdanova, ibid., pp. 119-123.

Epoche dacica e romana: Civiltà romana in Romania, Roma 1970, passim (statua del Museo Brukenthal: G 46; Venere di Potaissa: F 34). - Scultura greca e romana: G. Bordenache, Sculture greche e romane del Museo Nazionale di Antichità di Bucarest, Bucarest 1969. - Medaglione di Aiud: L. Bianchi, Il medaglione funerario di Brucia, in ArchCl, XXXIV, 1982, pp. 139-157. - Stele di Căşei: id., Le stele funerarie della Dacia, Roma 1985, pp. 227-234. - Sarcofago Ghica: G. Koch, H. Sichtermann, Römische Sarkophage, Monaco 1982, pp. 341-343. - Ritrattistica romana: G. Bordenache, Correnti d'arte e riflessi d'ambiente su alcuni ritratti del Museo Nazionale di Antichità, in Dacia, n.s., II, 1958, pp. 267- 280; M. Gramatopol, Portretul roman în Romania («Il ritratto romano in Romania»), Bucarest 1985. - Tavolette cerate: Inscriptions Daciae romanae, I, Bucarest 1975. - Glittica: M. Gramatopol, Les pierres gravées du cabinet numismatique de l'Académie Roumaine, Bruxelles 1974. - Tesori di Apahida: A. Riegl, Arte tardoromana, Torino 19592, pp. 208-209; K. Horedt, Das zweite Fürsten- grab von Apahida (Siebenbürgen), in Germania, L, 1-2, 1972, pp. 174-220. - Il museo cura la pubblicazione della rivista annuale Muzeul Naţţonal (dal 1974).