Buenos Aires

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Città dell’Argentina (203 km2 con 14.966.530 ab. nel 2017), capitale federale della Repubblica, situata ai limiti della Pampa, sulla riva destra del Río de la Plata, a circa 170 km dall’Atlantico. La Grande B., agglomerazione urbana tra le maggiori del mondo (12.795.000 ab. nel 2007, secondo stime internazionali), si estende su oltre 4000 km2 ed è costituita dal distretto della Capitale Federale e da 24 municipi, alcuni dei quali hanno dimensioni demografiche di grandi città. Nel 1986 fu deciso di trasferire le funzioni di capitale federale alla cittadina di Viedma, in Patagonia, ma, a causa della posizione geografica marginale di quest’ultima, il presidente C.S. Menem riconfermò B. nel suo ruolo.

Il clima è di tipo subtropicale, con elevata umidità relativa (spesso sopra il 90%) e forti escursioni termiche diurne (fino a 16 °C), la temperatura media annuale è di 17-18 °C (gennaio 24 °C, luglio 10°); le precipitazioni si aggirano sui 1000 mm. L’ambiente naturale inospitale (estuario poco profondo, brumoso, disadatto alla navigazione; distese sconfinate delle Pampas coperte di magra vegetazione e carenti di acque e materiale da costruzione) è stato modificato dall’uomo con grandi sforzi: le Pampas sono state rese fertili e il Río de la Plata, mediante dragaggi, risalibile anche da grosse imbarcazioni. Il maggiore sviluppo di B. iniziò dopo il 1880, soprattutto per l’immigrazione europea e particolarmente italiana. Oggi è causa di eccessivo accentramento e di conseguenti squilibri territoriali, che si è cercato di riequilibrare a partire dagli anni 1970; B. tuttavia continua a esercitare una netta supremazia sul paese. All’industria tradizionale della lavorazione della carne (peraltro l’unica che sia stata in parte decentrata) si sono aggiunti grandi impianti meccanici (automobili, macchine per scrivere), tessili (fibre artificiali), chimici ecc., ubicati soprattutto nei sobborghi meridionali. Numerose sono le raffinerie, tra cui una, molto cospicua, nel municipio di Avellaneda. La concentrazione delle industrie continua a essere favorita dalla produzione di energia elettrica in loco e dalla buona rete di trasporti: una raggiera di linee ferroviarie converge su B.; due oleodotti la congiungono con i giacimenti petroliferi delle province di Chubut e Salta; due gasdotti provengono dai campi metaniferi delle province di Chubut e Santa Cruz; molto attivo è il porto, modernamente attrezzato e costituito da vari bacini, tutti collegati da canali e sormontati da ponti; l’aeroporto di Ezeiza, a SO dell’agglomerazione, è un grande scalo internazionale. B. è, inoltre, centro commerciale, finanziario e culturale di prim’ordine (banche, sedi di imprese nazionali ed estere, università, biblioteche, teatri).

Storia

Fondata nel 1536 da P. de Mendoza, B. costituì la base d’appoggio della conquista spagnola nelle province del Río de la Plata; ma solo nel giugno 1580 nacque come vera città coloniale (Ciudad de la Santísima Trinidad). Ebbe un intenso sviluppo edilizio e culturale dopo che fu creata capitale del vicereame del Río de la Plata (1776), e il suo porto fiorì anch’esso rapidamente quando il governo spagnolo dichiarò la libertà di commercio (1778). Con la rivoluzione del 25 maggio 1810 si pose alla testa del movimento per l’indipendenza argentina. Quando nel 1853 fu approvata la nuova Costituzione federale, la città rifiutò di aderirvi e nel 1854 si costituì in Stato autonomo, durato sino alla sconfitta del 23 ottobre 1859; nel 1860 entrò nella confederazione, diventandone la capitale.

Architettura e arte

La città fu costruita, in epoca coloniale, su pianta a scacchiera, con due ordini di strade perpendicolari che si tagliano ad angolo retto; solo molto più tardi si aggiunsero strade oblique. Numerose sono le piazze, spesso ornate da monumenti, che occupano uno o più isolati (manzanas). Dell’epoca coloniale restano pochissimi edifici (Cabildo, cattedrale, chiese e case signorili); lo sviluppo edilizio avvenuto alla fine dell’Ottocento, e culminato nel 1910 con l’apertura della Avenida de Mayo e la costruzione del Palazzo del Congresso, seguì il gusto neoclassico. Solo dopo la Seconda guerra mondiale si diffusero le costruzioni di stile funzionale in edifici sia pubblici (Banco Hipotecario, Ministerio de Hacienda, Caja Nazional de Ahorro Postal) sia privati (grattacieli Cavanagh, Comega, Atlas, case-torri). L’Avenida 9 de julio completa la sua prospettiva con edifici moderni, molto sviluppati in altezza. Tuttavia, alcune zone della città sono ancora formate da case basse a uno o due piani.

Provincia di B. Ha una superficie di 307.571 km2 (14.917.900 ab. nel 2007; la città di B., pur essendo compresa nel territorio della provincia, non ne fa parte in quanto entità amministrativa a sé stante). Si affaccia a NE sul Río de la Plata e a E e a S sull’aperto oceano e si spinge parecchio all’interno, dove confini rettilinei, del tutto artificiali, la dividono dalle province limitrofe. Capoluogo La Plata. Vi si praticano con ottimo rendimento l’allevamento specializzato di bovini e ovini e le colture cerealicole (grano, mais, avena), oleaginose (lino, girasole) e ortofrutticole. L’industria conta importanti stabilimenti. Sviluppata la pesca, che ha il suo centro più importante a Mar del Plata; intensa l’attività turistica.

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