Buhara

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(pers. Bukhārā) Città dell’Uzbekistan (250.000 ab. nel 2005). È situata in un’oasi del deserto, sul corso inferiore dello Zeravšan.

Nel 6°-7° sec. era una città mercantile e consisteva di due settori distinti: la cittadella, con la rocca del governatore, un tempio e altri edifici; la città bassa suddivisa in 4 quartieri divisi da mura accessibili da 4 porte vi erano un mercato e un tempio del fuoco. Dopo la conquista islamica (7° sec.) fu capitale di diversi regni. Al secondo decennio dell’8° sec. risale la prima moschea, nel piazzale antistante la cittadella, di cui si conserva una porzione del muro occidentale, al 12° la moschea Kaljan, con la cupola coperta di mattonelle azzurre. Durante l’invasione mongola, nel 1220, B. fu distrutta (in quel periodo sorsero edifici decorati in terracotta invetriata e intagliata), e solo nel 16° sec. riprese il suo ruolo di capitale.

Tappeti di B. Segnalati già da Marco Polo, si diffusero in Europa nel 19° secolo. Gli esemplari migliori, di colore rosso, sono decorati con ottagoni o esagoni.

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