BULIMIA

Enciclopedia Italiana (1930)

BULIMIA (gr. βουλιμία; fr. boulimie; sp. bulimia; ted. Bulimie, Heisshunger; ingl. bulimia)

Leonardo AIestra

È l'aumento morboso del senso della fame. Si può presentare come sintomo di diverse malattie come diabete, ipercloridria, ulcera gastrica, isterismo e svariate nevrosi e psicosi. Può manifestarsi in modo continuo o ad accessi: in questo caso il malato è colto bruscamente da fame violenta, che può essere talvolta soddisfatta anche da piccoli pasti. Se la fame non viene acquietata, seguono senso di angoscia e fatti depressivi generali. Talora neanche con pasti copiosi si arriva alla sazietà (acoria o aplestia).

La cura di questa nevrosi gastrica va diretta, com'è ovvio, contro la malattia che la determina. In via sintomatica, per calmare l'eccessiva eccitabilità dei nervi dello stomaco, si daranno bromuri, oppiacei, si farà la lavanda gastrica. Giova anche una cura ricostituente del sistema nervoso con arsenicali e fosfati.

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