CALLIA

Enciclopedia Italiana (1930)

CALLIA (Καλλίας, Callĭas)

Vincenzo Costanzi

Dei personaggi ateniesi di questo nome, ricordiamo i seguenti.

1. Callia, figlio di Ipponico, pronipote dell'omonimo avversario dei Pisistratidi. La sua nascita si pone generalmente verso il 511 o intorno al 490, ma se ha preso parte alla battaglia di Maratona, come sembra non si possa dubitare, evidentemente bisogna preferire la prima data. Fu rivestito d'un'alta carica sacerdotale in Eleusi, quella di daduco, ed imparentato con Aristide; quando fu accusato di un delitto capitale, rilevarono che egli ricchissimo non aveva mai soccorso Aristide poverissimo, e Aristide si recò a difenderlo. Si unì in matrimonio con Elpinice, sorella di Cimone, fu prosseno degli Spartani, e le buone relazioni con Sparta spiegano il suo attaccamento a Cimone. Si separò poi da Elpinice, e questa separazione non sembra essere stata senza relazione col suo atteggiamento in politica. Morto Cimone nella spedizione di Cipro nel 449, fu incaricato di andare a Susa per trattare la pace con la Persia, pace che non fu per Atene quale si poteva aspettare per una potenza vincitrice; C. fu accusato d'essere stato corrotto dal re di Persia, e fu condannato a una multa di cinquanta talenti. Nel 446-45 trattò la pace con Sparta. Non si hanno notizie ulteriori sulla sua attività politica.

Bibl.: E. Meyer, Forsch. zur alten Gesch., II, Halle 1899, p. 71 segg. J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., II, i, Strasburgo 1914, p. 177 segg., e la letteratura citata dal Kirchner, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, col. 1615 segg.

2. Callia, figlio di Ipponico, figlio di Callia (v. sopra), nato nel 455 o 450. Come il padre, C. fu daduco dei misteri eleusini. Morto il padre nel 421, ereditò una cospicua fortuna. Il suo lusso e la sua dissolutezza furono oggetto degli strali dei comici, specialmente di Eupoli. Non era privo di cultura e d'interessamento per le questioni filosofiche, e si dilettava anche delle arti musicali. Da alcuni versi delle Rane di Aristofane è stato ricavato che egli combatté alle Arginuse; cosa non sicura, ma non improbabile. Durante la guerra di Corinto C. era nell'esercito di Ificrate che distrusse la mora spartana (390). Fu inviato due volte a Sparta, la seconda nel 371, per stabilire un riavvicinamento tra Sparta ed Atene.

Bibl.: J. Beloch, Attische Politik, seit Perikles, Lipsia 1884, pp. 314, 348; id., Griechische Gesch., 2ª ed., II, ii, Strasburgo 1916, pp. 44, 46; E. Meyer, Gesch. des Altertums, V, Stoccarda e Berlino 1916, p. 255.

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