CAMERUN

Enciclopedia Italiana (1930)

CAMERUN (A. T., 109-110-111)

Augustin BERNARD
Giovanni NEGRI
Luigi GRAMATICA
Aldobrandino MALVEZZI de' MEDICI
Agostino GAIBI

Il nome del celebre esploratore Cameron (v. sopra) è stato applicato a un territorio dell'Africa occidentale, posto all'incirca fra il 2° e il 13° N., e fra il 9° e il 16° E. e costituente, prima della guerra mondiale, una colonia tedesca (circa 493.000 kmq.). Il Consiglio della Società delle Nazioni, ratificando le convenzioni franco-inglesi del 4 maggio 1916 e del 10 luglio 1919, ha messo sotto il mandato della Francia la maggior parte del Camerun (400.000 kmq.), e il resto (93.000 kmq.) sotto il mandato della Gran Bretagna.

Il Camerun si compone di regioni molto differenti fra di loro: il Camerun vero e proprio, rivolto verso il Golfo di Guinea, l'Adamaua rivolto verso il Benué, una parte del Bornu, che manda le acque al Lago Ciad e infine una parte del bacino del Congo.

La zona costiera è fiancheggiata da alluvioni che hanno colmato l'antico golfo, in mezzo al quale si ergeva il massiccio del Camerun (v.). L'interno del Camerun è costituito soprattutto da terreni arcaici corrugati, di natura variata, a volte uniti a scisti argillosi, sui quali posano delle arenarie rosse orizzontali spesso tagliate in rilievi tabulari. Le altitudini raggiungono spesso 2000 m., soprattutto in una serie di grandi montagne generalmente costituite da graniti sormontati da rocce eruttive, allineate lungo una grande faglia diretta da SO. a NE., chiamata faglia del Camerun. A nord del massiccio dell'Adamaua si penetra nelle pianure del Ciad, dal debole rilievo e dalla pendenza incerta, coperte di leterite, di sabbie e di argille.

Sul litorale il clima è equatoriale, caldo, umido, nebbioso durante tutto l'anno, con escursioni termiche insignificanti. Non esiste una vera stagione asciutta. I mesi di maggiori precipitazioni sono quelli da giugno a settembre, e sono caratterizzati da acquazzoni torrenziali; sui versanti O. NO. del monte Camerun, furono registrati in media più di 10 m. di pioggia, cifra fra le più elevate del globo. Ma questa regione, con così ricche precipitazioni, è di scarsa estensione; a Duala la pioggia annuale è di 3953 mm.; a Kribi, nel Camerun meridionale, è di 3176 mm. Nell'interno le stagioni sono molto più delineate; si hanno due stagioni di pioggia separate da una breve stagione secca, poi, a nord, una sola stagione di piogge, che va diventando di sempre minore durata a misura che ci si avvicina al Ciad. In corrispondenza col regime delle piogge la vegetazione passa dalla foresta vergine alla steppa, via via che ci si avvicina al Ciad. La grande foresta del Camerun si stende lungo l'Atlantico su una superficie di 250-300 km. di larghezza; nel S. si fonde con la foresta del Congo che occupa tutto il centro dell'Africa. Da 4° a 8° lat. si stende una regione di savane sparsa di foreste-gallerie, poi una macchia di mimose.

I fiumi costieri del Camerun sono importanti, ma il loro valore economico è molto diminuito dalle cateratte che ne interrompono il corso quando superano il margine dell'altipiano. Il più importante è il Sanaga, navigabile fino a Edea (80 km.). Il Nyong ha due sezioni navigabili, di cui l'una, il canale superiore, è lunga 250 km. Il Moungo, che va a finire nella baia di Camerun, è navigabile per 120 km. Nell'interno del Camerun le acque affluiscono, sia al Benué, sia al Logone, che va a finire nel Ciad, sia al Sanga, tributario del Congo.

L'etnografia del Camerun è ancora poco nota. Il paese è stato teatro di numerose migrazioni: dal N., dall'E. e dal S., e perciò la sua popolazione è molto mista. I Negrilli (circa 20.000), di piccola statura, di pelle abbastanza chiara, che senza dubbio abitavano il paese prima che vi fossero venuti i Bantu, vivono nelle foreste, ma sono ormai in via di sparizione. Essì non costruiscono villaggi, non coltivano il terreno, si occupano di caccia e scambiano la carne affumicata con i prodotti dei quali hanno bisogno. Si trovano soprattutto in vicinanza del Gabon e della Sanga; nel Camerun vengono chiamati Bagelli. Le due famiglie etniche più numerose sono i Bantu e i Sudanesi; la differenza che corre fra di loro è piuttosto di carattere linguistico che antropologico, per quanto i Bantu siano generalmente di piccola statura, meno prognati e con pelle più chiara. I Bantu (1.400.000) occupano nel Camerun la zona delle foreste fino al margine degli altipiani. Essi sono rappresentati da popolazioni intelligenti e vigorose (Duala - da molto tempo in relazione coi commercianti europei - Iaunde, Bakoko), ma anche da popolazioni molto arretrate e molto selvagge (Mabea, i Gomba). I Bantu si dividono in vecchi Bantu (Maka, Bakoto, Bakunde), venuti dall'Est, e in giovani Bantu, arrivati in queste regioni più recentemente e dal Sud. Essi si sono incuneati in mezzo alle popolazioni stabilite da tempi più antichi. I giovani Bantu, dalla pelle relativamente chiara, sono imparentati coi Fan o Pahuin. I Sudanesi (1.400.000), Mandara, Latta, Dama, Lakka, vivono nel Camerun sugli alti massicci dell'O., sull'altipiano centrale e nelle regioni del N. Il limite che separa i Bantu dai Sudanesi corrisponde press'a poco al limite fra la foresta e la savana. I Sudanesi sono mescolati nel S. coi Bantu e i Negrilli, nel N. coi Fulbè. Essi abitano in capanne coniche, fatte di argilla o di paglia, mentre le capanne dei Bantu, fatte di legno odi rafia, hanno forma quadrangolare e i tetti a doppio spiovente. Essi vivono raccolti in tribù, a volte molto numerose, mentre i Bantu si sono fermati al regime del clan e del villaggio. Gli altri popoli, oltre ai Bantu e ai Sudanesi, si distinguono nettamente dal resto della popolazione. I Fulbè del Camerun centrale e settentrionale (50.000), in parte sedentarî e in parte nomadi, sono venuti da Sokoto e più anticamente dal Futa Senegalese. La loro lingua è quella dell'Adamaua; sono fortemente mescolati con la razza sudanese. I Choa o Arabi del Ciad (50.000) occupano il nord del territorio e vivono dell'allevamento del bestiame: sono in realtà dei neri con sangue arabo. Gli Haussa (25.000), commercianti ambulanti, originarî di Sokoto, s'incontrano sporadicamente su tutta la distesa del territorio, dal Ciad fino a Duala.

Dal punto di vista sociologico, vi è la grande divisione fra gli animisti e i musulmani: questi ultimi posseggono delle grandi città e hanno fondato i grandi emirati di Adamaua e di Bornu.

Il Camerun ha circa 3 milioni di ab. (circa 8 per kmq.), ma la densità è varia: inferiore a 4 nelle regioni forestali, si eleva a 11 e 16 nelle regioni del Logone e dell'Adamaua. Essa è molto superiore a quella dell'Africa Equatoriale Francese. Rimane però il problema della mano d'opera, tanto più che la mentalità e il modo di vivere degli abitanti mal si conciliano coi metodi di sfruttamento introdotti dagli Europei.

Nel Camerun, come nel resto dell'Africa intertropicale, due metodi di sfruttamento si trovano in opposizione: quello delle grandi piantagioni organizzate scientificamente, metodo adottato dai Tedeschi, e quello dello sviluppo delle coltivazioni indigene. L'olio e le mandorle di palma costituiscono il prodotto principale delle regioni forestali. Il legname è stato finora poco sfruttato e il caucciù non ha più importanza. Nelle regioni forestali si coltivano la manioca, il taro, le patate, l'igname, le banane, che esauriscono il terreno e richiedono dei frequenti spostamenti. Nella regione di passaggio tra la foresta e la savana, si coltivano il granoturco, il miglio e il riso; nella savana, il miglio, nel Bornu il grano. Il cacao viene coltivato nelle piantagioni europee, soprattutto sui fianchi del monte Camerun, come anche nelle regioni di Duala e di Ebolova. La coltura del tabacco ha avuto uno sviluppo molto rapido. Il cotone indigeno occupa delle vaste superficie nell'Adamaua e nel Bornu; ma devono essere risolte molte questioni prima che queste regioni possano contribuire al rifornimento delle manifatture europee. L'allevamento bovino ed equino è caratteristico del Camerun settentrionale. Si contano nell'Adamaua da 600.000 a 800.000 capi di grosso bestiame, disgraziatamente molto soggetto alle epizoozie. Sono state trovate tracce di petrolio negli scisti bituminosi della regione di Duala, tracce di platino a Kribi, di grafite nei monti Bumbabal, ma le esplorazioni non sono ancora molto avanzate.

Il Camerun ha beneficiato dei trent'anni (1884-1914) dell'attività germanica, che è stata oggetto di critiche, ma che dette risultati non indifferenti. Lo sviluppo economico del Camerun è connesso in modo particolare con lo sviluppo delle sue vie di comunicazione. Vi sono due linee ferroviarie: la linea del nord (160 km.) costruita negli anni 1905-1911, da Bonaberi, di fronte a Duala, a Nkongsamba, ai piedi dei monti Manenguba. La seconda linea, detta del centro, è stata costruita dai Tedeschi da Duala a Nyock (180 km.); e prolungata dopo la guerra fino a Iaunde (307 km.), con una diramazione da Otele a Mbalmayo (36 km.), punto di partenza del canale navigabile di Nyong, da Mbalmayo a Mbang. Da Iaunde partono due strade importanti, l'una verso Yoko e Ngaundere, che deve essere prolungata verso Garua; l'altra verso Baturi e Bangui (533 km. sul territorio compreso nel mandato). La rete stradale automobilistica è salita da 358 km. del 1914 a circa 4000.

La capitale amministrativa del Camerun è Iaunde, residenza del commissario della Repubblica francese. Il porto principale e centro del commercio è Duala (25.000 indigeni e 1000 Europei), uno dei porti migliori dell'Africa occidentale; il suo canale d'accesso è stato migliorato e sono state costruite banchine. Gli altri centri sono soprattutto mercati indigeni, di cui alcuni d'una certa importanza, come Kundi, Garua, porto fluviale dell'alto Benué.

ll commercio del Camerun raggiunge i 358 milioni di franchi (importazione 193 milioni, esportazione 16 milioni) e 150.000 tonnellate. La parte che spetta alla Francia è di 147 milioni, quella della Gran Bretagna di 78 milioni, quella della Germania 65 milioni. I principali articoli d'esportazione sono: mandorle di palma (36.000 tonnellate), olio di palma (5000 tonn.), legname (48.000 tonn.), cacao (7000 tonn.).

Bibl.: S. Passarge, Kamerun, in Hans Meyer, Das deutsche Kolonialreich, Berlino 1909; Guide de la colonisation au Camerun, a cura del Commissariat de la République Française, Parigi 1923; Bulletin de l'Agence économique des territoires africains sous mandat (numero speciale del 1928).

Flora. - Questo distretto è uno dei più rappresentativi della flora equatoriale africana, sia per il rigoglioso sviluppo della vegetazione, sia per la sua dovizia floristica; specialmente la foresta, che ne riveste la zona inferiore e media, raggiunge la maggiore varietà in specie arboree, liane, epifite e il più ricco endemismo osservabile in tutto il settore del continente compreso fra la foce del Niger e quella del Congo; e possiede, nello stesso tempo, non poche specie affini e comuni con la flora dell'America equatoriale, particolare fitogeografico di cui è palese l'importanza per la storia della vegetazione. L'orientarci in tanta diversità di forme non è facile, perché i singoli distretti della foresta, sia primaria sia secondaria del Camerun, non ripetono mai una composizione già studiata.

Una vigorosa, ma monotona formazione di Mangrove, caratterizzata da Rhizophora mangle e da Avicennia nitida, segue tutta la costa oceanica risalendo, anche per tratti notevoli, gli estuarî dei fiumi e arricchendosi anzi lungo questi di altre specie (p. es. Laguncularia racemosa, Conocarpus erectus e la grande felce Acrostichum aureum). Segue immediatamente, verso l'interno, una zona di foresta alluvionale alquanto più varia, poi la foresta pluviale sempreverde. La prima è contrassegnata da Pandanus candelabrum, da numerose palme (Phoenix spinosa, Raphia vinifera), nonché da forme scandenti dei generi Ancistrophillum, Calamus, Oncocalamus, Eremospatha, da liane appartenenti a diverse famiglie (Entada scandens) e da Dicotiledoni arboree rappresentanti parecchie famiglie (Leguminose, Malvacee, Tiliacee, Meliacee, ecc.). Quanto alle specie arboree della foresta pluviale esse possono contarsi a centinaia e appartengono press'a poco a tutte le famiglie proprie della flora equatoriale. La vegetazione arbustacea, le liane, le epifite, sono particolarmente abbondanti lungo i corsi d'acqua, con accentuazione in questa stazione della fisionomia speciale determinata dalla presenza di numerose Ciperacee e Scitaminee; inoltre, nei tratti di bosco in pendio e nelle radure, una ricca vegetazione cespugliosa riveste il suolo, mentre, laddove le corone degli alberi formano un coperto continuo, la vegetazione subordinata si dirada sensibilmente. Il bosco secondario, sviluppatosi su aree spogliate del loro rivestimento arboreo primitivo e transitoriamente occupate da colture, è invece più eliofilo, presenta una significativa predominanza di giovani tronchi abbattuti, rivestiti da un groviglio di piante scandenti e immersi negl'impenetrabili forteti formati dal sottobosco, ed è sparsamente intercalato di grandi esemplari di Raphia vinifera.

La montuosità del distretto del Camerun ha poi dato modo alla vegetazione di distribuirsi in zone altimetriche abbastanza definite. La foresta sopra descritta raggiunge il suo limite superiore verso i 2000 m. s. m., ed è sostituita, verso l'alto, da una zona di boscaglie montane più o meno intercalate di specie arboree raggiungenti anche l'altezza d'una decina di metri, sempre riccamente provvista di epifite. Costituiscono questa vegetazione arbustacea particolarmente specie dei generi Adenocarpus, Agauria, Ericinella, Gnidia, Hypericum Myrsine, Curatea, Pittosporum, Solanum, ecc.; il limite superiore medio della boscaglia è situato fra i 2500 e i 2700 m. s. m., ma qualcuna delle specie arbustacee sopra citate si spinge sino a quote assai superiori in mezzo alla bassa vegetazione orofila (così Adenocarpus Mannî e Hypericum angusti folium, si incontrano sino a 3200 m. s. m., ed Ericinella Mannî sino a 3300 m.)

Verso i 2500 m. s. m., cominciano i campi di lava che diventano, dopo i 2700 m., sempre più frequenti, rivestiti d'una vegetazione graminosa giallognola, con specie erbacee e suffruticose appartenenti a varie famiglie, licheni incrostanti le rocce (Anaptychia leucomelanea var. multifida) e felci nelle fessure (Cheilanthes farinosa, Asplenium praemorsum). A questa altezza cresce pure la grande Lobelia columnaris, affine alle note specie dell'altipiano etiopico e delle montagne dell'Africa orientale. Ancora fra e i 3000 e 3500 m. s. m., specie erbacee, sempre più sporadiche, variano i campi di lava; e a 4200 m. s. m., le pareti rocciose conservano rivestimenti di muschi e incrostazioni di licheni abbastanza estesi.

Come si è accennato l'elemento floristico dominante nel Camerun è il Guineense; esso però va sensibilmente scemando nella porzione orientale del distretto.

Bibl.: O. Drude, Manuel de Géographie Botanique (trad. G. Poirault), Parigi 1897; A. Engler, Die Pflanzenwelt Afrikas (nella raccolta di A. Engler e O. Drude, Die Vegetation der Erde), I, parte 2ª, Lipsia 1910.

Organizzazione ecclesiastica. - La colonia, data la sua origine recente (1884), data l'indecisione dei suoi confini orientali anteriori al trattato franco-germanico del 1911, data più tardi l'occupazione anglo-francese (1915) e la conseguente ripartizione del territorio fra le due nazioni belligeranti vincitrici (1919), ha ottenuto tardi un'organizzazione ecclesiastica meno imprecisa e forse più stabile.

Costituita nel 1890 in prefettura apostolica con residenza a Kribi sul golfo di Guinea e nel 1905 elevata a vicariato apostolico, venne nel 1914 smembrata e col territorio settentrionale formò la prefettura apostolica di Adamaua. Sopraggiunta quindi la guerra, e fattasi la ripartizione tra la Francia e l'Inghilterra, con la porzione toccata alla prima - i territorî che nel 1911 erano stati ceduti dalla Francia alla Germania per regolare la questione del Marocco unitamente ai 3/5 del restante paese - venne costituito nel tratto meridionale (175.000 kmq.) il Vicariato Apostolico del Camerun; mentre nel tratto settentrionale (250.000 kmq.) fu ricostituita la prefettura apostolica che per i mutati confini cambiò anche nome e fu chiamata Fumban. Il resto invece, toccato in sorte all'Inghilterra, ossia la lista di terra confinante con la Nigeria (80.675 kmq.), servì a costituire la prefettura apostolica di Buea.

La penetrazione del cristianesimo per opera di missionarî sia cattolici sia protestanti, avviene specialmente nella regione meridionale in ottime condizioni e con risultati assai confortanti (v. per le notizie statistiche vol. I, p. 806).

Storia. - Nell'interno del Camerun non sono sorti stati indigeni che abbiano lasciato memoria di sé; pare che la regione sia stata suddivisa in parecchi principati che non hanno avuto importanza storica. Nel 1837 il re di Bimbia, nella regione costiera, cedette un vasto tratto al N. dell'estuario del Camerun agl'Inglesi, i quali già da tempo intrattenevano relazioni commercialì con il retroterra, a mezzo della popolazione Duala che serviva da intermediaria. Fra il 1845 e il 1860 gl'indigeni della concessione inglese furono evangelizzati per opera di parecchie missioni protestanti. Nel 1860 una casa commerciale d'Amburgo impiantò una fattoria sull'estuario del Camerun e il 15 luglio 1884 il dott. Nachtigal concluse un trattato di protettorato con re Bell e altri capi del Camerun, fondando in tal modo una colonia tedesca, a capo della quale fu posto il barone von Soden. Con accordo 24 dicembre 1885 la Francia cedette alla Germania Batanga e un'isola ad ovest di Kwakwa Kriek, in cambio del riconoscimento tedesco dei suoi interessi a Conakry.

Nel ventennio che precedette la guerra mondiale il Camerun ebbe una parte importante nelle relazioni franco-tedesche. Con accordo 4 febbraio 1894 la Germania cedette alla Francia parte nel retroterra del Camerun, forse non senza il pensiero di riavvicinarsi alla rivale per potersi unire a lei un giorno contro l'Inghilterra. Quando, peraltro, la Germania sorse minacciosa a contendere l'espansione della Francia al Marocco, questa rimosse l'ostacolo e ritardò la guerra mondiale, retrocedendo alla Germania un tratto del retroterra del Camerun che misurava 250.000 chilometri quadrati e che, dalla sua forma, fu detto "becco d'anatra" (4 febbraio 1911). L'ingrandimento del Camerun avrebbe dovuto essere il primo passo verso la realizzazione del vasto programma coloniale tedesco, consistente nel congiungimento del Camerun coi possedimenti germanici dell'Africa orientale (Mittel-Afrika).

L'amministrazione tedesca del Camerun fu travagliata, poiché nel 1895 ebbe luogo una ribellione militare e nel 1904-05 un'altra degl'indigeni. Scoppiata la guerra mondiale, le forze alleate intrapresero la conquista del Camerun compiutasi nel 1916 dopo lunga resistenza tedesca (v. sotto). In seguito alla ripartizione dei mandati coloniali previsti dalla pace di Versailles, cinque sesti del Camerun furono affidati alla Francia e il rimanente (Adamaua) all'Inghilterra, che avendo riunito amministrativamente tale territorio alla Nigeria, ha potuto ricostituire l'unità etnica d'importanti comunità, che erano state arbitrariamente divise dalle precedenti spartizioni franco-tedesche della regione.

Bibl.: Buchner, Kamerun, Lipsia 1887; Calvert, Cameroons, 1917; Lewin Evans, The Germans and Africa, 1915; Seidel, Deutsch-Kamerun, Berlino 1906. V. i Rapporti francesi e inglesi alla Società delle Nazioni.

La conquista alleata del Camerun. - Principale caratteristica della colonia dal punto di vista militare è la difficilissima percorribilità del terreno, coperto da vaste foreste tropicali; le linee di comunicazione sono costituite in gran parte dai fiumi, principale il Sanaga sboccante al centro della costa della Colonia e i cui affluenti si allargano a ventaglio nell'interno. Perciò la rete delle comunicazioni fa capo al centro della costa, a S. del M. Camerun ove si trova la capitale Duala; e chi domina la regione del M. Camerun è virtualmente padrone della colonia.

I Tedeschi, isolati fin dal principio della grande guerra dalla madre patria, non disponevano che delle forze già esistenti in colonia, ammontanti a 2000 bianchi e ad alcune migliaia d'indigeni, in tutto circa 5000 uomini con mitragliatrici e cannoni, al comando del col. Zimmermann. La maggior parte di queste forze rimase dislocata al centro della colonia in modo da poter dominare l'intero territorio mediante la padronanza delle scarse comunicazioni. Le forze alleate sommavano all'inizio a circa 12.000 uomini dei quali oltre 9000 Inglesi e i rimanenti Francesi con qualche centinaio di Belgi; altri rinforzi ebbero gli alleati nel 1915.

Piano degli alleati era di círcondare le forze tedesche costringendole a raggrupparsi in un punto per ivi batterle e catturarle. Dato che i Tedeschi non avrebbero potuto, per sottrarsi all'accerchiamento, manovrare che lungo le linee fluviali, appunto queste costituirono altrettante direttrici convergenti d'invasione da parte degli Anglo-Franco-Belgi moventi dalle rispettive colonie e dalla costa.

Le operazioni terrestri incominciarono fin dall'inizio delle ostilità: da est le truppe francesi (gen. Aymerich) risalirono il Sanga e il 22 ottobre 1914 occuparono Nola e risalendo ancora il fiume si congiunsero fra Nola e Bania con altre truppe provenienti da Banghi; un'altra colonna francese proveniente da Fort Lamy, sullo Sciari, nella regione del lago Ciad, occupò il cosiddetto becco d'anatra per congiungersi con una colonna inglese che, mossa anch'essa dalla regione del Ciad, nella Nigeria settentrionale, marciava su Dikoa e Marua. Contemporaneamente altra colonna inglese, risalendo il Benué, affluente del Niger, puntava su Garua spingendo intanto elementi su Ngaundere e Tibati con obiettivo l'occupazione del becco d'anatra e del massiccio centrale del Camerun donde nascono i fiumi Sanga e Sanaga. Altra colonna inglese infine risaliva il fiume Cross. In tal modo, tagliate fuori le forze tedesche presidianti il nord della colonia, il cerchio si andava stringendo intorno al nucleo principale tedesco dislocato nella regione del più importante centro dell'interno, Iaunde. I Francesi, dal canto loro, avevano fin dalle prime settimane di guerra rioccupato i territorî ceduti alla Germania in base alla convenzione del 4 novembre 1911. Ma l'azione principale degli alleati si svolse dal mare per togliere ai Tedeschi ogni possibilità di rifornimento.

Mentre il 24 settembre una colonna francese, proveniente da Libreville, sostenuta dalla cannoniera Surprise occupava Ukoko nella baia di Corisco, il 27 settembre un corpo di spedizione franco-inglese di circa 6000 uomini, al comando del generale Dobell, scortato dagl'incrociatori Cumberland (ingl.) e Bruix (fr.), forzava la foce del fiume Camerun e bombardava Duala e Bonaberi, che si arresero il 28 senza condizioni; le truppe tedesche si ritirarono da Duala inseguite dagli alleati.

Il 26 ottobre questi occuparono Edia, sul fiume Sanaga, a 90 km dalla costa, importante stazione sulla linea ferroviaria che da Duala penetra nell'interno della colonia.

Ai primi di novembre, dopo opportuni preparativi, gli alleati proseguirono le operazioni nella zona costiera: dopo un bombardamento compiuto dall'incrociatore francese Bruix e dal yacht inglese Ivy, forze di marina occuparono il 13 Victoria, porto di Buea, sede del governo tedesco della colonia; lo stesso giorno una colonna franco-inglese, avanzando lungo la linea ferroviaria di Bonaberi, respinto il nemico occupò Mujuka, a 50 miglia da Bonaberi; contemporaneamente altre forze alleate procedendo da diverse direzioni puntavano su Buea, che venne occupata il 15 novembre. Ai primi di dicembre gli alleati avanzarono nuovamente al nord di Bonaberi e, dopo uno scontro sostenuto il 5 a Lum (20 miglia a N. di Mujuka), occuparono il 10 l'ultimo tratto della ferrovia e il villaggio di Baré. Nel corso di queste operazioni i Tedeschi opposero resistenza talvolta assai viva e tentarono anche di reagire con azioni controffensive: alla frontiera settentrionale eseguirono frequenti incursioni nella Nigeria, talune, come quella compiuta a Danan, sul fiume Cross, con successo; nelle vicinanze di Edea attaccarono il 26 novembre i Francesi infliggendo loro perdite; l'attacco su Edia fu ripetuto il 9 gennaio 1915, ma furono respinti.

L'accerchiamento dei Tedeschi era ormai compiuto e le operazioni offensive degli alleati ebbero una sosta, anche a causa della stagione.

Soltanto nell'agosto del 1915 venne ripresa l'avanzata su Jaunde, ove si era raccolto il grosso dei Tedeschi; frattanto però il cerchio si era andato stringendo, avendo i Francesi dell'Africa Equatoriale raggiunto la regione centrale di Lomie-Iakaduma e le colonne provenienti dal Ciad occupato Garua l'11 giugno, Ngaundere il 29 e Gasciaca il 19 agosto dopo aver battuto il nucleo nord, mentre il col. Mayer, avanzando da Edia verso est, lungo la ferrovia, aveva occupato il ponte di Langua verso Iaunde. I Tedeschi dovettero cedere, sempre combattendo tenacemente, davanti agli attacchi del generale Dobell avanzante da ovest e delle altre colonne alleate avanzanti da nord, da Tibati su Yoko, da sud e da est su Iaunde. Il 1° gennaio 1916 anche questa città, divenuta l'obiettivo di sei colonne convergenti, fu sgombrata dai Tedeschi, che si ritirarono verso sud e sudest. Iaunde venne occupata e la colonia fu con ciò definitivamente perduta per i Tedeschi.

Essi infatti, ridotti ormai agli estremi, senza cannoni, senza viveri né munizioni, si arresero in seguito gradatamente; una parte, col governatore Ebermayer poté rifugiarsi nel territorio spagnolo di Rio Muni, ove fu disarmata e internata.

Bibl.: C. Corsi, la guerra nelle Colonie (1914-18); Memorie, monografie coloniali dell'Istituto Coloniale italiano, 1918; H. Harry Johnston, La colonizzazione dell'Africa, trad. e aggiornamento del gen. U. Cavallero, Torino 1925; The Belgian Campaigns in the Cameroons and German East-Africa, Pubbl. uff. del governo belga, Londra; Causton, Rivista Marittima, 1914-15-16.

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