FINOCCHIARO-APRILE, Camillo

Enciclopedia Italiana (1932)

FINOCCHIARO-APRILE, Camillo


Uomo politico e giurista, nato a Palermo il 28 gennaio 1851, morto a Roma il 26 gennaio 1916. Sottotenente a Monterotondo (1867), fu nella prima giovinezza fervente mazziniano. Amico devoto di F. Crispi, ebbe presto cariche amministrative a Palermo; fu deputato per Palermo e poi per Prizzi, dal 1882 alla morte; regio commissario per il comune di Catania (1887) e per Roma (1890); ministro per le Poste e Telegrafi (1° ministero Giolitti, 15 maggio 1892-18 novembre 1893), per la Grazia e Giustizia (1° ministero Pelloux, 29 giugno 1898-14 marzo 1899; 1° e 2° ministero Fortis, 28 maggio 1905-8 febbraio 1906; penultimo ministero Giolitti, 30 marzo 1911-19 marzo 1914) e quattro volte vicepresidente della camera (legislature XIX, XXII, dal 9 maggio 1907, XXIII, fino al 30 marzo 1911, XXIV). Come guardasigilli, attuò riforme, alcune delle quali furono molto discusse e presto abrogate, come quelle sulla procedura civile (giudice unico) e fece approvare il codice di procedura penale da lui preparato (febbraio 1913).

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