Procaccini, Camillo. - Pittore (Bologna 1560 circa - Milano 1629). Figlio e allievo di Ercole il Vecchio, risentì del manierismo emiliano e della pittura del Correggio e degli Zuccari (Assunzione della Vergine, 1582, Bologna, S. Gregorio; Adorazione dei magi, 1584, Bologna, Pinacoteca Nazionale). A Milano fu interprete della politica del card. F. Borromeo (ante d'organo, 1590-1602, Milano, duomo; Madonna con Bambino e santi, 1598, e Adorazione dei Magi, 1607-08, Modena, Galleria nazionale estense; S. Carlo cura gli infermi, Carpi, S. Bernardino).
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 85 (2016)
Nacque a Parma il 3 marzo 1561 da Ercole e dalla sua seconda moglie, Nera Sibilla. Formatosi nella bottega paterna, già nel 1571, a soli dieci anni, Camillo risulta iscritto all’Arte dei bombasari e dei pittori di Bologna (dove la famiglia era tornata dopo il lungo soggiorno parmense), grazie al prestigio ...
camillo s. m. (f. -a) [dal lat. camillus, f. -a, di etimo incerto]. – Antico termine del rituale latino pagano con cui si designavano i fanciulli, liberi di nascita, che assistevano i sacerdoti (spec. i flàmini) nei sacrifici.
procaccino s. m. (f. -a) [der. di procacciare], region. o ant. – Procaccia (nei suoi sign. proprî); più spesso, chi agisce per conto d’altri, come intermediario, procuratore d’affari (anche poco puliti); affarista, faccendiere.