CANUTO VI, re di Danimarca

Enciclopedia Italiana (1930)

CANUTO VI, re di Danimarca

Herbert Theodor Lundh

Figlio del re Valdemaro il Grande e di Sofia, nato nel 1163, morto nel 1202. Vivente ancora il padre, fu proclamato suo successore (1170); allora continuò la politica paterna affermando recisamente il potere reale di fronte all'aristocrazia e cercando di estendere, con spedizioni militari, il dominio sugli Slavi della Germania settentrionale, guidato in questa politica dall'arcivescovo Absalon. L'avvento definitivo di C. al trono alla morte del padre (1182) provocò in Scania una rivolta presto domata, diretta contro la politica fiscale di Absalon. L'anno dopo, per consiglio di Absalon, C. rispose con un rifiuto all'imperatore Federico, che pretendeva, secondo l'uso invalso, d'essere riconosciuto come sovrano feudale. L'imperatore spinse allora il duca Bogislao di Pomerania ad attaccare la Danimarca; ma il duca fu sconfitto, e C. alla sua volta lo costrinse (1185) a riconoscersi vassallo del re di Danimarca. Egli prese allora il titolo di "re dei Vendi", titolo che i re di Danimarca mantengono ancora, estese il suo dominio anche a danno del Mecklemburgo, del Holstein e di Lubecca e iniziò, con incursioni e razzie in Estonia, quella politica che i suoi successori dovevano suggellare con la conquista del paese. Negli ultimi anni del regno dopo la morte di Absalon, C. si associò al governo il fratello Valdemar, che poi gli successe, non avendo figli dal suo matrimonio con Geltrude, figlia di Enrico il Leone di Sassonia.

Bibl.: Kr. Erslev, Valdemarernes Storhedstid, 1898; Danmarks Riges Historie. Oldtiden og den øldre Middelalder, Copenaghen 1897-1905.

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