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Capillare

di Gabriella Argentin - Universo del Corpo (1999)
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Capillare

Gabriella Argentin

I capillari (dal latino capillus, "capello") sono condotti anatomici di forma cilindrica e di dimensioni microscopiche. Rappresentano i più piccoli vasi dell'apparato circolatorio sanguigno, attraverso la cui parete avvengono gli scambi metabolici e respiratori tra il sangue e le cellule (capillari sanguigni), e anche i vasi più minuti del sistema linfatico (capillari linfatici), che nascono a fondo cieco nei connettivi e confluiscono in condotti di calibro maggiore (v. vol. 1°, II, cap. 3: Apparati e sistemi, Apparato circolatorio). Il termine capillare fu coniato dall'anatomista M. Malpighi, che nel 1661 individuò per la prima volta i capillari sanguigni e li definì così in riferimento alla loro sottigliezza.

Struttura e funzioni

Funzionalmente i capillari sanguigni rappresentano la parte più importante del sistema vascolare. Mentre negli altri vasi il sangue è solo di transito, nei capillari esplica gran parte della sua funzione: è a livello di questi microscopici vasi (il loro diametro è di 5-8 μm, nella retina e nella sostanza grigia nervosa, e di 25-30 μm nelle ossa) che si compie, infatti, lo scambio tra torrente circolatorio e liquido intercellulare, al fine di garantire ai tessuti il rifornimento di ossigeno e di materiale nutritizio, e di allontanare dai tessuti stessi i cataboliti. È chiaro quindi che il grado di vascolarizzazione di un tessuto a opera dei capillari è generalmente proporzionale alla sua attività metabolica. Di norma i capillari sono intercalati tra arterie e vene. Essi si distribuiscono a partire dalle arteriole (ultime ramificazioni delle arterie), diramandosi tra le cellule dei tessuti. All'estremità distale si raccolgono in vasi più grandi, detti venule, che versano il loro contenuto nelle vene, per mezzo delle quali il sangue ritorna al cuore. Oltre alle reti capillari disposte tra un'arteria e una vena, esistono anche dei sistemi capillari interposti tra due arterie o tra due vene: sono le cosiddette reti mirabili arteriose (per es. glomeruli renali) o venose (per es. sistema capillare intralobulare epatico). I capillari esplicano la loro funzione grazie a particolari caratteristiche strutturali e fisiologiche. A differenza di arterie e vene, la loro parete è costituita da un singolo strato di cellule endoteliali, estremamente appiattite e disposte una vicina all'altra, e presenta quindi un'elevata permeabilità. Ossigeno, anidride carbonica e altre piccole molecole di rifiuto si muovono per diffusione tra il liquido intercellulare e il torrente circolatorio; il movimento dell'acqua è invece dovuto al gradiente di pressione tra il sangue e il liquido circostante. Nell'insieme, i capillari creano, con le loro pareti, un'enorme superficie di scambio. Anche se il loro diametro è talmente esiguo che i globuli rossi devono transitarvi in singola fila, ogni arteriola si risolve in un letto capillare talmente ampio da superare in capacità l'arteriola stessa. Nel lume dei capillari il sangue scorre molto lentamente e con una pressione assai bassa, creando così le condizioni più favorevoli per l'ingresso e l'uscita delle sostanze. I capillari partecipano intensamente ad alcuni processi fisiopatologici e patologici: per es., in caso di infiammazione si dilatano, mentre nel corso dei processi di riparazione tissutale si sviluppano abbondantemente nel tessuto di granulazione.

Filogenesi

Tutti gli organismi hanno bisogno di un apporto continuo di sostanze nutritive e di ossigeno. Se le dimensioni dell'organismo sono molto piccole, il sistema circolatorio manca, in quanto per processi metabolici è sufficiente la diffusione delle sostanze da cellula a cellula. In organismi pluricellulari più complessi, soprattutto in rapporto all'aumento di mole corporea e al perfezionamento dei meccanismi metabolici, si rende necessario un sistema di trasporto rapido ed efficiente, che diventa tanto più complicato quanto più è elevato il livello sistematico di appartenenza. Nei più semplici sistemi circolatori, nei quali il liquido non circola in vasi chiusi (sistema circolatorio aperto, tipico della maggior parte degli Invertebrati), non sono presenti i capillari e il liquido circolante si diffonde tra i tessuti apportando le sostanze nutritive. In questa situazione la circolazione e, conseguentemente, i processi di trasporto e di controllo piuttosto lenti non rappresentano un fattore eccessivamente limitante, trattandosi di animali a basso metabolismo. Viceversa, un organismo che svolga intensa attività fisica deve avere un meccanismo di trasporto in grado di spostare grandi quantità di materiali nutritivi con rapidità. Gli Anellidi, alcuni Molluschi e tutti i Vertebrati hanno evoluto un sistema circolatorio di tipo chiuso e un sistema di capillari, attraverso la cui parete avviene lo scambio. Nella circolazione chiusa il sangue scorre molto più rapidamente seguendo percorsi precisi e, grazie al controllo nervoso e ormonale, è possibile regolarne la velocità. In generale, la capacità del sistema chiuso, intesa come quantità di ossigeno apportata alle cellule nell'unità di tempo, è sensibilmente maggiore di quella della circolazione aperta. I Molluschi come i Cefalopodi (polpo e calamaro), in grado di effettuare rapidi movimenti, hanno un sistema circolatorio simile a quello dei Vertebrati, e gli Artropodi più attivi, quali gli Insetti, dispongono di un particolare sistema (sistema tracheale) per il trasporto dell'ossigeno, indipendente dall'apparato circolatorio di tipo aperto.In un apparato circolatorio chiuso, con la presenza delle reti di capillari che oppongono al sangue un'elevata resistenza, si rende necessaria una notevole pressione vasale, al contrario di quanto avviene nell'apparato aperto, dove, a causa della mancanza di capillari, è sufficiente una pressione di molto inferiore. Ciò ha portato, soprattutto nei Vertebrati, al perfezionamento dei sistemi di pompaggio atti a creare una maggiore pressione (v. cuore).

Ontogenesi

Durante l'embriogenesi, i capillari si originano dal tessuto mesenchimale, sotto forma di un reticolato che ricopre aree piuttosto estese. L'ulteriore sviluppo dipende dalla quantità e dalla direzione del flusso sanguigno. I canali che si trovano in corrispondenza delle linee di maggior flusso aumentano di diametro, sviluppando gli strati connettivale e muscolare della parete e diventando arterie e vene. Quelli che ricevono meno sangue restano capillari o scompaiono completamente.

Bibliografia

W.J. Hamilton, J.D. Boyd, H.W. Mossman, Human embryology, Cambridge, Heffer, 1945 (trad. it. Padova, Piccin-Nuova libraria, 19774).

G.C. Kent jr., Comparative anatomy of the Vertebrates, Dubuque (IA), W.M.C. Brown, 19978 (trad. it. Padova, Piccin-Nuova libraria, 19972).

D. Randall, Animal physiology: mechanisms and adaptations, San Francisco, Freeman, 19832 (trad. it. Bologna, Zanichelli, 1985).

K. Schmidt-Nielsen, Animal physiology, London, Cambridge University Press, 1975 (trad. it. Padova, Piccin-Nuova libraria, 1988).

Vedi anche
vena anatomia e medicina Vaso sanguigno in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore. Il sistema venoso ha origine dai capillari arteriosi per mezzo di esili vasi che confluiscono in tronchi di maggior calibro che spesso si anastomizzano. Di frequente le vena seguono ... arteria Vaso sanguifero che trasporta in senso centrifugo il sangue proveniente dai ventricoli cardiaci: dal ventricolo destro le arteria del piccolo circolo convogliano il sangue ai polmoni; dal ventricolo sinistro le arteria della grande circolazione distribuiscono il sangue all’intero organismo. Struttura Nella ... sistèma cardiovascolare cardiovascolare, sistèma Insieme di organi e vasi preposti alla circolazione del sangue nell'organismo. La circolazione del sangue si esplica in un sistema di vasi chiusi, rappresentati dal cuore, dalle arterie, dai capillari, dalle vene. L'attività automatica del cuore è fattore determinante della circolazione. fisiologia Il ... sistema linfatico L’insieme degli organi che, nei Vertebrati, provvedono alla produzione dei linfociti (linfopoiesi) e alla circolazione della linfa (fig. 1). 1. Anatomia comparata Secondo alcuni autori il sistema linfatico, sistema è originariamente connesso con il celoma e secondariamente con il sistema vascolare ...
Indice
  • 1 Struttura e funzioni
  • 2 Filogenesi
  • 3 Ontogenesi
  • 4 Bibliografia
Tag
  • APPARATO CIRCOLATORIO
  • CELLULE ENDOTELIALI
  • ANIDRIDE CARBONICA
  • SISTEMA LINFATICO
  • GLOBULI ROSSI
Altri risultati per Capillare
  • capillare
    Dizionario di Medicina (2010)
    Vaso sanguifero di piccolo diametro interposto tra l’estremo terminale di un’arteria e quello di una vena. Struttura dei capillari I c. costituiscono una fitta rete intercalata tra le terminazioni delle arteriole e le radici delle venule; hanno calibro assai esile e struttura molto semplice: il loro ...
  • capillare
    Enciclopedia on line
    In anatomia umana, canale o vaso di calibro ridottissimo. C. sanguiferi Costituiscono una fitta rete intercalata tra le terminazioni delle arteriole e le radici delle venule. Hanno calibro assai esile: il diametro oscilla tra i 5-8 μm (retina e sostanza grigia nervosa) e i 25-30 μm (ossa). La struttura ...
  • CAPILLARI, VASI
    Enciclopedia Italiana (1930)
    (dal lat. capillaris da capillus "capello"; fr. vaisseaux capillaires; sp. capilares; ted. Kapillaren, Haargefässe; ingl. capillaries) Federico Alzona Per capillari s'intendono quegli esilissimi vasi che congiungono il tratto terminale delle più piccole arterie con quello iniziale delle più piccole ...
Vocabolario
capillare
capillare agg. e s. m. [dal lat. capillaris «dei capelli, per i capelli», der. di capillus «capello»]. – 1. a. agg. e s. m. Simile a capello, sottile come un capello: tubi c., di sottilissimo diametro (di qui, fenomeni c.: v. capillarità);...
capillàr-attivo
capillar-attivo capillàr-attivo agg. [comp. di capillare e attivo]. – In chimica-fisica, di sostanza che disciolta in un liquido ne modifichi sensibilmente la tensione superficiale e quindi i fenomeni di capillarità. È detta, per contro,...
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