ANGIÒ, Carlo d'

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)

ANGIÒ, Carlo d'

Giuseppe Coniglio

Figlio di Filippo, principe di Taranto e di Ithamar Comnena, nipote quindi di Roberto d'Angiò, nacque a Napoli intorno al 1297, come si ricava dal sermone di Remigio de' Girolami, citato oltre. Lo zio Roberto e suo padre vollero servirsi assai presto del fanciullo per i loro piani politici in Oriente. Fu perciò promesso prima a Matilde di Hainaut, figlia di Isabella di Villehardouin, principessa d'Acaia e, più tardi, dopo il 1313, rotto questo fidanzamento, a Giovanna, figlia di Carlo di Valois.

Queste nozze si proponevano di assicurare al padre di Carlo il sicuro possesso del titolo di imperatore titolare di Bisanzio: Filippo, principe di Taranto, aveva, infatti, sposato poco prima Caterina, sorella di Giovanna ed crede appunto dei diritti nominali dell'Impero d'Oriente. Le nozze di Carlo eliminavano così ogni rischio che il titolo potesse passare in altra famiglia, in caso di morte di Caterina.

Quando Filippo d'Angiò fu mandato a Firenze con cinquecento lance per portare aiuto al fratello Pietro Tempesta, Carlo lo accompagnò, prendendo parte alla battaglia di Montecatini del 29 ag. 1315. Mentre con lo zio Pietro teneva testa alle truppe ghibelline di Uguccione della Faggiuola, egli veniva travolto ed ucciso. La sua morte, compianta nella ben nota ballata "I reali di Napoli nella rotta di Montecatini" (edita a cura di E. Teza in Rime di M. Cino da Pistoia e d'altri del secolo XIV ordinate da G. Carducci, Firenze 1928, pp. 609-621), diede motivo a un famoso episodio di vendetta medievale: infatti Ranieri di Donoratico, il cui padre Gherardo era stato decapitato da Carlo d'Angiò con Corradino, si fece armare cavaliere, mentre posava il piede sul cadavere dei giovane Carlo. L'A. venne seppelhto a Pisa insieme col figlio di Uguccione della Faggiuola; per lui pronunciò un elogio funebre H domenicano Remigio de, Girolami (G. Salvadori-U. Federici, I sermoni d'occasione, le sequenze e i ritmi di Remigio Girolami fiorentino, Roma 1901, p. 41).

Bibl.: G. De Blasiis, Le case dei principi angioini nella Piazza di Castelnuovo, in Racconti di storia napoletana, Nalpoli 1908, pp. 151-153; R. Davidsohn, Geschichte von Florenz, III, Berlin 1912. pp. 578 s.. 582, 584, 586, 605; R. Caggese, Roberto d'Angiò e i suoi tempi, I,Firenze 1922, pp. 218, 220, 225-227, 230, 645 (l'indice erroneamente distingue Carlo di Taranto da Carlo d'Acaia); N. Toscanelli, I conti di Donoratico della Gherardesca..., Pisa 1937. pp. 301-304.

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