SIGNORELLI, Carlo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 92 (2018)

SIGNORELLI, Carlo

Elisa Marazzi

(Carlo Giovanni Battista Maria). – Nacque a Milano l’11 gennaio 1869 da Luigi e da Luigia Baldoli.

Autodidatta, esordì nel mercato del libro a Catania, dove fu garzone nella libreria di Concetto Battiato negli anni Ottanta del XIX secolo. Fatto ritorno a Milano nel 1890, nel 1893 si unì in matrimonio con Giuseppa Bissi, nota come Giuseppina, da cui ebbe i figli Gaetano, Luisa, Maria, Pietro e Mario Giacomo.

Nel 1896 fece parte, insieme con Dante Segati, Giovanni Albrighi e Pietro Caglio, del gruppo fondatore della Albrighi, Segati & c., avviata come libreria commissionaria e in un secondo momento editrice di classici greci e latini annotati e di testi scolastici (Giornale della libreria, della tipografia e delle arti e industrie affini, GDL, 1896; Editori italiani dell’Ottocento. Repertorio, 2004, ad vocem).

Lasciata la ditta, di cui era divenuto direttore, il 2 luglio 1907 (cfr. Editoria a Milano, 2013), Signorelli comunicava la sua disponibilità a essere impiegato presso librai o editori (Giornale della libreria..., 1907, nn. 28-29). Di lì a poco, il 14 agosto dello stesso anno, in società con Luigi Pallestrini, rilevò per 4200 lire il catalogo editoriale e i diritti di pubblicazione della tipografia editrice Luigi F. Pallestrini, in liquidazione, che operava nel capoluogo lombardo dal 1904. A distanza di pochi mesi dall’acquisizione, nell’ottobre del 1907, la nuova società per l’esercizio del «commercio librario-editoriale» fu costituita in nome collettivo sotto la sigla Signorelli & Pallestrini. Signorelli vi deteneva la quota di maggioranza, e disponeva del 60% degli utili (Milano, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, CCIAAMi, ff. 136, 8214, Signorelli e Pallestrini).

La ditta editrice si dedicò in particolare alla saggistica di vari ambiti e alla produzione scolastica, con un catalogo che risentiva notevolmente degli ultimi echi del positivismo (divulgazione scientifica e medica, viaggi, biografie, opere pedagogiche, ma anche opere del pensiero filosofico e religioso).

La società fu sciolta nel 1910 con atto rogato da Ettore Ferrighi; Signorelli ne fu nominato liquidatore (CCIAAMi, f. Signorelli e Pallestrini). Meno di un anno dopo, il 22 aprile 1911, Signorelli aprì una nuova attività in città (ibid., f. 136), con sede in corso di Porta Romana 2, ora evidentemente specializzata nell’editoria scolastica e collocabile in un’area politica democratica e progressista, come è stato dedotto sulla base della collaborazione dell’editore con una scuderia di autori e collaboratori molto attivi nell’associazionismo magistrale (Archimede Lugli, Ugo Guido Mondolfo, Angelo Sichirollo: cfr. Dizionario biografico dell’educazione 1800-2000, 2013, ad voces).

L’attività editoriale della nuova sigla condusse alla pubblicazione di un catalogo piuttosto consistente, in cui si possono rinvenire alcune linee guida. Anzitutto le pubblicazioni per le scuole elementari, tra cui spiccavano le opere di Sichirollo, personalità di rilievo nella vita magistrale milanese. Sussidi e manuali per insegnanti arricchivano questa sezione. Vi era poi un ampio filone dedicato all’istruzione secondaria, in particolare grammatica italiana, lingue classiche e straniere (settore quest’ultimo che sarebbe rimasto a caratterizzare l’editore fino ai giorni nostri). La collaborazione di Lugli diede luogo a una particolare attenzione ai volumi per i corsi popolari.

Nel 1931 Signorelli fece parte della cordata societaria posta in forza per rimediare alla situazione finanziaria precaria in cui versava l’editore modenese Formìggini, il quale aveva precedentemente, nel suo Dizionarietto (ad vocem), espresso stima per il successo dell’attività di Signorelli. Gli anni Venti e Trenta furono caratterizzati da stretti rapporti con alcune tipografie milanesi, in particolare Pirola, Officine grafiche Saita e Industrie grafiche italiane Stucchi (di quest’ultima tipografia, fondata nel 1930, Signorelli fu anche presidente).

Tali collaborazioni consentirono all’editore di realizzare edizioni ambiziose dal punto di vista grafico, come l’Arte italiana dal periodo paleocristiano alla fine dell’Ottocento (I-IV, 1929): una raccolta di 250 tavole in bianco e nero in risposta alla circolare n. 87, 12 settembre 1927, del ministero della Pubblica Istruzione, relativa ai soggetti e fotografie di cui si consigliava l’acquisto alle scuole come ausili per lo studio della storia dell’arte. L’opera era personalmente curata da Signorelli e descritta come occasione per celebrare i suoi cinquant’anni di attività nel mercato librario.

Inevitabile, in questo torno di tempo, la partecipazione ad attività legate all’associazione di categoria, la Federazione nazionale fascista degli industriali editori (FNFIE): la casa editrice di Signorelli partecipò alla compagine azionaria del Consorzio editoriale per la cultura militare, che aveva lo scopo di stampare il libro unico di Stato per l’insegnamento della cultura militare (1937-44).

Nonostante i giudizi positivi ricevuti negli anni 1923-29 per le pubblicazioni rivolte alle scuole elementari (Ascenzi - Sani, 2005), negli anni del libro unico di Stato, ossia a partire dal 1930, le forze dell’editore dovettero convergere sulle scuole secondarie, con particolare attenzione all’area umanistica e alle lingue straniere; tra i prodotti destinati all’insegnamento umanistico vanno ricordati i classici annotati e commentati. La casa editrice era comunque attenta a offrire un ventaglio di testi che spaziassero su tutte le discipline, comprese quelle scientifiche, economico-finanziarie nonché l’insegnamento musicale.

Morì a Milano il 6 marzo 1935 e fu sepolto al cimitero Monumentale.

Attestazioni di stima giunsero da diversi esponenti del mondo editoriale e intellettuale (v. Carlo Signorelli, in memoriam). Alla morte di Signorelli la casa editrice fu costituita in società anonima sotto la denominazione Casa editrice Carlo Signorelli e rimase nelle mani dei figli, dapprima come proprietari e poi solo come amministratori, fino al 1991; in quella data la sigla, ormai centrata in particolare sulle edizioni per le scuole secondarie (medie e superiori) e sulle lingue straniere, entrò a far parte del gruppo Elemond, ora Mondadori Education, che l’ha rilanciata anche nell’ambito dell’istruzione primaria e prescolare.

Fonti e Bibl.: Milano, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAAMi), Registro ditte cessate, ff. 136, 8214, e Signorelli e Pallestrini; Giornale della libreria, della tipografia e delle arti e industrie affini, IX (1896), 4, XX (1907), 28-29, 36-37, XXIII (1910), 3; A.F. Formìggini, Dizionarietto rompitascabile degli editori italiani, Milano 1928, s.v.; C. S. (in memoriam), Milano s.d. [ma 1935]; A. Gigli Marchetti et al., Editori italiani dell’Ottocento. Repertorio, Milano 2004 (in partic. voci: Albrighi e Segati, Società editrice Dante Alighieri); A. Ascenzi - R. Sani, Il libro per la Scuola tra idealismo e fascismo, Milano 2005, ad ind.; Teseo ’900. Editori scolastico-educativi del primo Novecento, a cura di G. Chiosso, Milano 2008 (in partic. voce Pallestrini e Signorelli, a cura di L. Lombardi); Dizionario biografico dell’educazione 1800-2000, a cura di G. Chiosso, Milano 2013 (in partic. voci: Archimede Lugli, Ugo Guido Mondolfo, Angelo Sichirollo); Editoria a Milano (1900-1945), a cura di P. Caccia, Milano 2013 (in partic. voci: Pallestrini, Pallestrini e Signorelli, C. S.).

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