Carsismo

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

carsismo

Fabio Catino

Il candore dell'alabastro nelle tenebre del sottosuolo

Acque che scorrono in superficie scompaiono inghiottite nel sottosuolo: è l'azione erosiva carsica che dà luogo alla formazione di un ambiente sotterraneo fiabesco, con fiumi, cunicoli, enormi grotte, oppure che modella in modo suggestivo alcune zone della superficie terrestre

Cause chimiche di fenomeni suggestivi

Tra i modi in cui si manifesta l'attività di modellamento della superficie terrestre, il fenomeno carsico, molto sviluppato nel Carso ‒ regione friulana da cui deriva il nome ‒, è forse quello più spettacolare. Originato dall'azione erosiva di dissoluzione chimica causata dall'acqua sulle rocce calcaree (calcare), il carsismo determina sia in superficie sia in ambienti sotterranei forme imponenti e caratteristiche che hanno suggerito all'uomo infiniti miti e leggende.

Il fenomeno si realizza quando acqua leggermente acidula, come quella piovana che generalmente porta disciolta in sé una piccola quantità di anidride carbonica (CO2), incontra rocce composte da carbonato di calcio (CaCO3). L'anidride carbonica, reagendo con l'acqua, dà luogo a una soluzione acida che decompone il carbonato di calcio, insolubile, trasformandolo nel bicarbonato(Ca(HCO3)2), che è invece solubile:

CaCO3 + H2O + CO2 ⇆ Ca(HCO3)2

Questa reazione è reversibile, cioè dal bicarbonato si può formare nuovamente il carbonato. Questo si verifica, per esempio, quando l'anidride carbonica è in grado di liberarsi dalla soluzione acquosa, cioè quando l'acqua, affiorando sulla superficie delle rocce, entra in contatto con l'aria. In questa circostanza il bicarbonato si dissocia dando nuovamente carbonato insolubile e acqua. In questo modo si comprende il fenomeno che dà luogo alla precipitazione del carbonato di calcio insolubile, dal quale hanno origine stalattiti e stalagmiti.

Grotte, stalattiti e stalagmiti

La manifestazione più eclatante del carsismo è probabilmente quella sotterranea (o ipogea) delle grotte, dove reticoli di pozzi, gallerie e sale assumono in alcuni casi proporzioni monumentali. Esse si formano nel corso di centinaia di migliaia di anni, tempo in cui l'azione di dissoluzione chimica delle acque si accompagna a crolli e spesso all'azione di erosione meccanica e al trasporto di veri e propri fiumi sotterranei: per esempio nell'area di Postumia-San Canziano, al confine tra Italia e Slovenia, dove il Timavo scorre per 40 km nel sottosuolo e il Ljubljanica si immette con uno dei suoi rami nelle grotte di Postumia, che si sviluppano per 22 km.

Altre spettacolari forme carsiche tipiche degli ambienti sotterranei sono le concrezioni prodotte nelle cavità dalla già citata precipitazione del carbonato di calcio. Queste prendono il nome di stalattiti, quando si protendono dalle volte verso il basso, e di stalagmiti, quando dai pavimenti si elevano verso l'alto. Stalattiti e stalagmiti possono dare luogo a manifestazioni meravigliose che simulano fontane zampillanti, cascate pietrificate e gruppi marmorei: se ne hanno esempi spettacolari anche in Italia (Grotte di Castellana a Bari, Grotta di Nettuno ad Alghero). Quando queste concrezioni colmano delle cavità, originano i pregiati depositi di alabastro che rilucono nelle loro profondità.

Il carsismo di superficie

Anche le forme erosive carsiche superficiali (o epigee) sono di notevole interesse paesaggistico, oltre che scientifico. Esse, infatti, riescono a plasmare ampie superfici di territorio calcareo con doline, polje e campi solcati. Le doline sono depressioni più o meno estese, a pianta grosso modo circolare, formate da acque provenienti dalla condensazione del vapore acqueo atmosferico che si inoltrano nelle masse rocciose. Spesso presentano al fondo un inghiottitoio che conduce le acque verso le cavità sotterranee. Con il progredire del fenomeno carsico può avvenire che più conche superficiali si uniscano a formare quello che in slavo si chiama polje, cioè un esteso bacino pianeggiante che può ospitare anche laghi. I campi solcati, locuzione con la quale si traduce approssimativamente il francese lapies, sono invece solchi profondi al massimo qualche metro, quasi paralleli e talvolta separati da creste che possono essere aguzze e taglienti.

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