CARTAGENA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1994)

Vedi CARTAGENA dell'anno: 1959 - 1994

CARTAGENA (v. vol. II, p. 372)

A. Balil

Nell’ultimo trentennio la conoscenza della topografia di C. si è sviluppata notevolmente con le scoperte avvenute sia in nuovi scavi sia nel corso di lavori edilizi. Si è potuto constatare che la città aveva un’urbanistica regolare, per la quale è stato possibile riconoscere l’impostazione di cardine e decumano massimo, nonché la probabile ubicazione del foro dove si trovano oggi la Plaza de San Francisco o le terme della Plaza de los Tres Reyes. Di queste è stato riconosciuto un frigidarium e un possibile tepidarium che corrispondono a un impianto termale a percorso unico e databile in età giulio-claudia.

Da tempo era stata indicata l’attuale Plaza de Toros come sede dell’anfiteatro di C. e questa opinione è stata confermata dagli scavi tuttora in corso. Questi hanno permesso di riconoscere un anfiteatro, i cui assi maggiore e minore sono lunghi, rispettivamente, 95 e 82 m. Un possibile tempio sarebbe da identificare nelle vicinanze del duomo (Catedral Vieja). Numerosi sono stati i ritrovamenti di avanzi di costruzioni private, in genere con pavimenti di opus signinum, attribuibili a età tardo-repubblicana. Da un’iscrizione è nota l’esistenza di insulae, accanto alle domus, nell’architettura domestica di Cartagena.

Una necropoli tardo-romana, scoperta nel 1978, è conservata oggi entro il fabbricato del Museo Arqueològico Municipal. I tipi di tomba, a mensa, a forma di Σ o cupae, sono simili a quelli di necropoli coeve del Nord Africa o di Tarragona.

Nel IV sec. la città si ridusse notevolmente; venne munita di mura nel sec. VI d.C., quando divenne la capitale della provincia bizantina della Spagna. Le mura furono erette utilizzando materiali della cinta muraria precedente in opus quadratum, e furono munite di torri a pianta semicircolare. In genere i resti scoperti nei lavori edilizi dell’ultimo ventennio sono conservati nelle cantine dei nuovi fabbricati, e una simile sistemazione è stata adottata anche per i ritrovamenti della Catedral Vieja.

Il Museo Municipal ospita i reperti provenienti dagli scavi di C. e tra questi: due statue di muse e una di una peplophòros tipo «Siracusa» lavorati in marmo di Simitthu, alcuni mosaici in opus signinum e numerosi ritrovamenti ceramici, attrezzi adoperati nelle miniere romane della contea nonché frammenti di dipinti. Di particolare interesse è pure la collezione epigrafica.

Resti di ville sono stati riconosciuti e scavati in diversi luoghi nelle vicinanze di C., La Uniòn, Cabo de Palos, ecc. Vicino alla città si trova il monumento funerario noto come Torre Ciega, uno dei pochi esempi noti in Spagna di costruzione in opus reticulatum.

La città di C. è sede del Museo Nacional de Arqueologia Submarina e del Centro Nacional de Arqueologia Subáquea. Il museo possiede una notevole collezione di anfore puniche e romane e un gruppo di zanne di avorio con iscrizioni puniche.

Bibl.: M. Martinez-Andreu, La muralla bizantina de Carthago Nova, in Del Conventus Carthaginiensis a la chora de Tudmir, Saragozza 1985, p. 129 ss; P. San Martin, Nuevas aportaciones al piano arquealógico de Cartagena, in BMusZaragoza, IV, 1985 (1988), p. 131 ss.; C. Berrocal, Nuevos hallazgos sobre el Faro de Carthago Nova, in Los foros romanos de las provincias occidentales, Madrid 1987, p. 137 ss.; AA.VV., Historia de Cartagena, III, s.l. 1988; S. F. Ramallo Asensio, Arte de época romana en Carthago Nova y su entorno, in Nuestra Historia, 1988, p. 87 ss; id., La ciudad romana de Carthago Nova, II. La documentación arqueológica, Murcia 1989.

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