CASSIANI, Baldassarre, detto il Certosino

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 21 (1978)

CASSIANI, Baldassarre (in religione Stefano), detto il Certosino

Anchise Tempestini

Figlio di Antonio, nacque ad Ansano, presso Pescaglia (Lucca), il 9 marzo 1636. Il 10 genn. 1653 vestì l'abito nella certosa di Fameta, presso Lucca, assumendo il nome di Stefano. Molti autori, anche di recente, lo hanno classificato come allievo di Bernardino Poccetti. Ma la cosa è impossibile, essendo questi morto nel 1612. Sarà più giusto dire che il C. guardò alle opere del Poccetti, presenti in tre certose in cui egli operò: Calci, Fameta e Pontignano. Ma il suo stile è quello di un secentista che comincia a dipingere dopo la nascita del linguaggio barocco in pittura ad opera di Pietro da Cortona. Nei suoi affreschi e senz'altro più vicino a Filippo Gherardi, come si può rilevare confrontando le due mani nella chiesa di S. Paolino a Lucca. Le fonti affermano che il C. cominciò a dipingere sotto la guida di Giovanni Fondagna nella certosa di Fameta. Intorno al 1660, il C. lavorò come pittore nella chiesa della certosa di S. Martino a Pontignano, presso Siena. Fu procuratore della certosa di Fameta, di cui decorò la chiesa. Nel 1685, eseguì gli affreschi, firmati e datati, nel coro della chiesa della certosa di Calci, presso Pisa. Lo troviamo attivo anche nella chiesa di S. Paolino a Lucca e nella certosa del Galluzzo, presso Firenze.

Il C. morì il 15 febbr. 1714. Ebbe un pronipote pittore, Giov. Benedetto Ponsi.

Opere: chiesa della certosa di Fameta: affreschi della cupola e due grandi Storie della Vergine;chiesa della certosa di S. Martino a Pontignano, 1660 circa: Gloria di s. Brunone, S. Pietro, S. Paolo (quadri della volta), Gesùmorto;chiesa della certosa di Calci: Incoronazione della Vergine e Sibille e Virtù cardinali (nella cupola), Martirio di s. Giovanni Evengelista, e Martirio dei ss. Gorgonio e Donato (nel coro), firmati e datati 1685 (sulla parete sinistra del coro, il ritratto del C. è opera di Giuseppe Roli, 1704:secondo il Titi, si tratterebbe di un autoritratto del C.; le riquadrature architettoniche furono eseguite da Girolamo e Giovan Battista Grandi); Lucca, S. Paolino: affreschi nella volta e nella parte superiore delle pareti del coro (la parte inferiore è opera di Filippo Gherardi, che l'eseguì dopo il 1681, termine ante quem per gli affreschi del C.): Storie della vita di s. Paolino;certosa del Galluzzo, presso Firenze: cappella di S. Andrea Corsini, affresco sull'altare, Gloria di s. Andrea Corsini. Il Trenta (1822) registra inoltre, come opere del C., affreschi nel palazzo Orsetti-Cittadella di Lucca e i seguenti quadri nella certosa di Farneta: Pentecoste sull'altare della chiesa, S. Anna, Natività dì Cristo, Volto Santo.

Fonti e Bibl.: P. Titi, Guida... nella città di Pisa, Lucca 1751, p. 302; G. Della Valle, Lettere sanesi, Roma 1786, III, p. 323; L. Lanzi, Storia pittor. della Italia, Bassano 1795-96, I, pp. 266 s.; T. Trenta, Guida... di Lucca, Lucca 1820, p. 66; E. Trenta, Notizie di pittori, scultori, e architetti lucchesi... ne' secc. XVII, e XVIII, in Mem. e docc. per servire all'istoria... di Lucca, VIII (1822), pp. 166 s.; E. Romagnoli, Cenni storico-artistici di Siena, Siena 1836, pp. 82 s.; R. Grassi, Descrizione... di Pisa, Pisa 1838, III, p. 233; E. Ridolfi, Guida di Lucca, Lucca 1877, p. 64; ibid. 1899, p. 71; G. Piombanti, La Certosa di Pisa, Livorno 1884, pp. 135 s.; F. Brogi, Inv. generale degli oggetti d'arte della provincia di Siena, Siena 1897, p. 89; D. Sant'Ambrogio, La Certosa di Farneta, Milano 1905, p. 4; A. Manghi, La Certosa di Pisa, Pisa 1911, pp. 111-113; ibid. 1931, pp. 118 s.; G. Barsotti, Lucca sacra, Lucca 1923, pp. 308 s.; L. Lucaccini, L'Ordine dei certosini e la certosa di Montesanto presso Firenze-Galluzzo, Firenze 1935, p. 156; I. Belli Barsali, Guida di Lucca, Lucca 1970, pp. 113 s., 224 s.; P. Lazzarini, La Certosa di Farneta, Lucca 1975, pp. 47-50, 101-103; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 128.

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