CASTELLAMONTE

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

CASTELLAMONTE

Armando Tallone

Famiglia discendente, secondo ogni probabilità, direttamente dal figlio di re Arduino, Arduino II o Ardicino. Essa pertanto si svolse, in più rami, parallelamente a quella dei conti del Canavese (v. valperga di masino, XXXIV, p. 947), discesi invece da Guiberto, fratello di detto re. Furono conti di Ivrea, ma ristretti, dopo la caduta di questa, al contado rurale. Un documento ricorda per la prima volta come conte di Castellamonte un Oberto o Umberto il 23 agosto 1131, e questi conti nel 1181 appaiono, già divisi in più rami, in intimi rapporti cori quelli del Canavese. Il 30 novembre 1197 si fanno cittadini di Ivrea donde erano tanto tempo rimasti esclusi, e dove ora rientravano confondendosi con gli antichi vassalli. Il 15 marzo 1213, tutti i rami della grande famiglia dei conti di Castellamonte e del Canavese si uniscono con un atto solenne in un unico organismo col comune di Ivrea, dando inizio ad una unificazione politica della regione canavesana, che dura per tutto il sec. XIII. Indi si verifica la disgregazione dei varî rami della famiglia con infiltrazione di altre signorie: dei principi d'Acaia, dei marchesi di Monferrato, e soprattutto della casa di Savoia, che finirà con assoggettare a sé quasi per intero il paese. Alla fine del sec. XIV scoppiarono le insurrezioni popolari e le lotte intestine della famiglia, che presero il nome di tuchinaggio e terminarono nel 1391 per l'intervento di Amedeo VII di Savoia e di Bona di Borbone sua madre. Più tardi, oltre i San Martino, furono compartecipi nei feudi alcune altre famiglie, come i Cagnis, i Toesca, i Cisaletto, i Botton, ecc. Al presente sopravvivono, qualificati "dei conti di C." i Cagnis e i S. Martino di Castellamonte.

Da segnalarsi, tra il sec. XVI e il XVII, gli architetti Carlo, che fece il progetto della Piazza S. Carlo e Amedeo (facciata del palazzo reale di Torino), nonché Giacomo Botton di Castellamonte tra il sec. XVIII e il XIX, intendente generale delle Finanze e autore di un Saggio sopra la politica e la legislazione dei Romani.

Bibl.: F. Gabotto, Un millennio di storia eporediese, in Bibl. Soc. stor. sub., IV, Pinerolo 1903; L. Borello, in V. Spreti, Enciclopedia nobiliare italiana, II e IV, Milano 1929-1931; G. Frola, Corpus Statutorum Canavisii, I, Torino 1918, in Bibl. Soc. stor. sub., XCII; C. Boggio, Gli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte e lo sviluppo edilizio di Torino nel sec. XVII, Torino 1896 (estr. da Atti Soc. ing. e architetti, 1895).

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