CATACOMBE

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

CATACOMBE (IX, p. 394)

Antonio FERRUA

Nuove scoperte. - Le principali sono avvenute a Roma per cura della Pontificia commissione di archeologia, alla quale con il Concordato è stata demandata la cura delle catacombe italiane. Scavi importantissimi si sono svolti dalla fine del 1940 sotto S. Pietro in Vaticano (per i quali v. vaticano, in questa App.). Sulla via Tiburtina si è scoperto e scavato quasi interamente un grande cimitero del III secolo, ben conservato, con la tomba di un enigmatico martire Novaziano che ha suscitato molte polemiche (cfr. E. Josi, in Riv. di arch. crist., X, 1933, p. 187 segg. e XI, 1944, p. 7 segg. e p. 203 segg., relazione dello scavo, e A. Ferrua, Novatiano beatissimo martyri, in Civ. Catt., IV, 1944, p. 232 segg.). Sulla via Latina è riapparso ed è stato in parte sterrato il coemeterium Aproniani ad sanctam Eugeniam (relazioni di E. Josi, in Riv. di arch. crist., XVI, 1939, p. 19 segg. e p. 197 segg. e XVII, 1940, p. 7 segg.). Scoperte di minore entità ed importanza si sono fatte in nuove regioni delle catacombe di S. Callisto, di S. Sebastiano, dei SS. Pietro e Marcellino, di S. Tecla e di Pretestato.

Fuori Roma si è esplorato ulteriormente il cimitero di S. Vittorino ad Amiterno ed è apparsa una nuova piccola catacomba, assai ben conservata, a Castelvecchio Subequo, presso Sulmona. A Napoli si sono ritrovate la catacomba di S. Eufebio e nuove zone di quella di S. Gaudioso (cfr. A. Bellucci, in Atti del III Congresso di arch. crist., Roma 1934, p. 327 segg.); in Sicilia due piccoli ma notevoli ipogei a Modica e a Siracusa nuove parti della cripta di S. Marciano (cfr. Orsi, in Atti cit., p. 129 segg.). Qui pure gli eventi bellici hanno messo in luce nuove regioni delle catacombe di S. Lucia e di S. Maria di Gesù. In Tripolitania si sono scoperti alcuni piccoli ipogei abbastanza ben conservati, a Sirte, a Sabratha, a Tarhuna (cfr. G. Caputo, Schema di fonti e monumenti del primo Cristianesimo in Tripolitania, Tripoli 1947, p. 24 segg. e p. 36).

Studî generali. - L'opera di Orazio Marucchi, Le catacombe romane ha avuto un'edizione postuma nel 1933 per cura di E. Josi, con più ricca bibliografia e numerose aggiunte, sia dell'autore sia dell'editore, intorno alle ultime scoperte. Nello stesso anno mons. G. P. Kirsch pubblicava un volumetto sommario dallo stesso titolo, prezioso per la bibliografia. Paolo Styger coronava i suoi lunghi studî sulle catacombe con il volume riassuntivo Die römischen Katakomben, Berlino 1933, e gli altri due Die Märtvrergrüfte in den römischen Katakomben, Berlino 1935, pregevoli per novità di materia ed originalità di vedute. Gli Atti del III Congresso di nrcheologia cristiana, Roma 1934, contengono una completa messa a punto sulle ultime scoperte (p. 97 segg., p. 193 segg., p. 211 segg.). Frutto di studî sistematici è La geologia delle catacombe romane di G. De Angelis d'Ossat, Roma 1938 segg:; C. Cecchelli ha fatto una completa rassegna della materia in Monumenti cristiano-eretici di Roma, Roma 1944; A. Ferrua ha studiato i segni per cui si credettero di distinguere nelle catacombe i sepolcri dei martiri, Sulla questione del vaso di sangue, Roma 1944. Su particolari catacombe si sono avuti gli studî importanti di B. Bagatti, Il cimitero di Commodilla presso la via Ostiense, Roma 1936; di A. Prandi, La memoria apostolica in catacumbas, Roma 1936; di G. Belvederi, La basilica e il cimitero di S. Alessandro al VII miglio della via Nomentana, in Riv. di arch. crist., XIV, 1937, p. 7 segg. e 199 segg.; XV, 1938, p. 225 segg.; di E. Josi, Note sul cimitero di Pretestato, ibid., IV, 1927, p. 191 segg.; XII, 1935, p. 7 segg. e 227 segg XIII, 1936, p. 7 segg. e 207 seguenti. A. Silvagni ha pubblicato intero il patrimonio epigrafico dei cimiteri transtiberini, dell'area Ostiense e del cimitero di Commodilla, Inscriptiones christianae urbis Romae, Nova series, vol. II, Roma 1935.

Fuori di Roma si è avuto uno studio complessivo delle catacombe di Napoli di H. Achelis, Die Katakomben von Neapel, Lipsia 1936, e uno simile di C. Mercurelli per la Sicilia meridionale (in Riv. d'arch. crist., XXI, 1944, p. 5 segg.). L'opera di A. F. Leynaud, Les catacombes d'Hadrumète (Sousse), ha avuto una terza edizione, Algeri 1937.

Arte delle catacombe. - Un poderoso contributo allo studio della plastica dei sarcofagi ha dato l'opera monumentale di mons. G. Wilpert, I sarcofagi cristiani antichi, Roma 1929-36, 5 voll. Da essa hanno preso occasione varî studî di M. Lawrence, di U. von Schönebeck e specialmente di Fr. Gercke (Die christlichen Sarkophage der vorkostantinischen Zeit, Berlino 1940; Christus in der spätantiken Plastik, Berlino 1939; Der Sarkophag des Iunuis Bassus, Berlino 1936), intesi ad appurare problemi cronologici. Le pitture delle catacombe dopo il Wilpert e lo Styger sono di nuovo state trattate con novità di vedute, per quanto riguarda i problemi stilistici e cronologici, da F. Wirth, Römische Wandmalerei vom Untergang Pompejis bis am Ende des 3. Jahrh., Berlino 1934, e J. de Wit, Spärömische Biltmismalerei, Berlino 1938.

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