CATALESSI o Catalessia

Enciclopedia Italiana (1931)

CATALESSI o Catalessia (dal gr. κατάληψις nel senso di "possessione")

Giuseppe AYALA
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giorgio PASQUALI
*

È un fenomeno di automatismo psiconeurotico, caratterizzato principalmente dall'impossibilità della contrazione volontaria dei muscoli, coincidente con un'attitudine a conservare gli atteggiamenti impressi agli arti (Dejerine). Qu̇esti, infatti, posti in qualsiasi posizione, anziché ricadere, vi rimangono a lungo, talora per ore, opponendo ai tentativi di movimento una resistenza cedevole tutta particolare, come fossero di cera (flexibilitas cerea). Tale speciale rigidità colpisce fin da principio o tutta la muscolatura del corpo, oppure comincia in un arto per poi generalizzarsi. Durante la catalessi, che può durare anche settimane, le attività respiratoria e cardiaca sono indebolite, la sensibilità è ottusa e i riflessi tendinei, a volte, sono deboli. Quando lo stato catalettico cessa spontaneamente o con manovre adatte, alcuni soggetti raccontano di avere udito quanto accadeva intorno a loro, ma di non essere stati capaci di muoversi né di parlare; altri dicono di non ricordare nulla. La catalessi vera è sempre una manifestazione artificiale ottenuta negl'isterici (Dejerine) Esistono peraltro stati catalettici molto rassomiglianti osservabili negl'idioti, in alcuni degenerati, nei dementi precoci nei quali diffilcilmente si differenziano dalla catatonia; stati di catalessia si verificano anche durante malattie infettive.

Bibl.: P. Janet, L'automatisme psycologique, 8ª ed., Parigi 1919; id., Les médication psycologiques, I, 2ª ed., Parigi 1925.

Accanto alle sue forme propriamente cliniche di alterazione nervosa funzionale, è poi necessario ricordare la catalessi quale fenomeno dell'ipnotismo e della medianità, e anche quale volontaria sospensione di quasi tutte le funzioni organiche (autocatalessi). La catalessi nell'ipnotismo fu studiata in modo particolare dallo Charchot, il quale la distinse dalla letargia e dal sonnanbulismo nella sua celebre classificazione dei tre stati del grande ipnotismo" (v. ipnotismo). Questo stato veniva provocato dal maestro o dai suoi allievi, presso le grandi isteriche della Salpêtrière, mediante il suono subitaneo di un gong, uno sprazzo di luce viva, o altra impressione sensoriale. Dopo la revisione critica dei fenomeni ipnotici, iniziata dal Bernheim si ritiene oggi che lo stato catalettico negl'ipnotizzati si verifica in seguito a una suggestione più o meno palese, quando non sia addirittura simulato.

Gli studî metapsichici, e in particolare le sedute medianiche, pe rmisero tli riscontrare il fenomeno della catalessi anche in alcuni casi di trance (letteralmente estasi) dei medium (v., e la voce psichica, ricerca). La catalessi volontaria, infine, o autocatalessi, è stata più volte constatata in alcuni individui (per lo più Indiani) specialmente allenati.

Filosofia. - Uno speciale significato che, nel campo della storia della filosofia, possiede il termine di "catalessi", è quello per cui esso corrisponde alla κατάληψις dei Greci, in quanto termine tecnico della gnoseologia stoica in questa, essa ha grande importanza, identificandosi sostanzialmente col concetto di quel "criterio della verità", che di tale gnoseologia rappresenta il massimo problema. Vera è infatti, per gli stoici, la "rappresentazione catalettica" o "comprensiva" (ϕαντασία καταληκτική) in quanto si distingue dalla rappresentazione in generale per il suo testimoniare l'esistenza d'una realtà oggettiva, a cui viene a corrispondere: rappresentazione a cui quindi si può dare quell'"assenso" (συγατάϑεσις), di cui gli scettici invece propugnavano la "sospensione" (ἐποχή). Il modo con cui debba essere propriamente intesa quest'attività della "comprensione", che della rappresentazione catalettica costituisce la funzione attiva, non risulta del tutto chiaro nelle opposte interpretazioni, sia delle testimonianze antiche, sia degli studî moderni: potendo essa venire riferita tanto all'atto della rappresentazione rispetto al reale (che essa afferra, possiede, "comprende"), quanto a quello del reale stesso rispetto alla rappresentazione (che esso occupa, "prende", comunicandole la sua natura di oggettività). La prima interpretazione è peraltro, e con buona ragione, la preferita: e può considerarsi convalidata anche dall'intermedia dottrina della ϕαντασία καταληπτή ("rappresentazione comprensibile", comprehendibile visum nella traduzione di Cicerone, che ce ne dà notizia negli Academ., I, 11, 41), in cui la stessa rappresentazione, considerata astrattamente come tale, è vista come oggetto di quell'estrema κατάληψις soggettiva, che la possiede riconoscendola come vera e reale. E, infine, essa può ricevere un'indiretta conferma anche dal fatto che gli stoici posteriori considerarono come elemento integrante per la capacità della ϕαντασία καταληπτική a valere come criterio della verità la sua qualità di non contenere in sé alcun elemento oggettivamente contraddittorio (ἔνστημα, "ostacolo"): dove l'aggiunta di questa condizione propriamente oggettiva implicava con molta probabilità il carattere sostanzialmente soggettivo dell'attività della κατάληψις.

Metrica. - Affatto distinto è infine il significato di "catalessi" (che in questo caso non corrisponde del resto al gr. κατάληψις bensì al gr. κατάληξις "cessazione") come termine dell'antica metrica. In serie liriche l'ultimo gruppo ("clausola") si presenta per lo più abbreviato. Le catalessi più frequenti sono per il diiambo ⌣-⌣- il baccheo ⌣--, per il ditrocheo -⌣-⌣ il cretico -⌣-, per la dipodia anapestica ⌣⌣-⌣⌣- la forma paremiaca (apparente ionico) ⌣⌣--, per lo ionico ⌣⌣-- la forma ⌣⌣-. Ma si trovano anche forme più fortemente differenziate dallo schema.

Questo il senso più proprio di catalessi; ma forme di tal genere si ritrovano non soltanto alla fine ma anche nell'interno di serie ritmiche; e anche a questi casi si estende più impropriamente il termine di catalessi, perfino dove la sillaba soppressa sta in principio della serie (acefalia). Invecei se non si voglia pensare (e spesso non sarà da pensare) a sincopi, bisognerà supporre che, nel canto, una delle più lunghe fosse di tre o quattro tempi semplici (per maggiori chiarimenti su questa questione v. metrica).

Già Efestione che limita l'espressione catalessi al caso della clausola, distingue dalla catalessi propriamente detta, soppressione di una tesi, la brachicatalessi, soppressione di due tesi.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

TAG

Attività respiratoria

Gnoseologia

Anapestica

Ipnotismo

Efestione