Cavalieri

Enciclopedia della Matematica (2013)

Cavalieri


Cavalieri Bonaventura (Milano 1598 ca - Bologna 1647) matematico italiano. Entrato giovanissimo (1615) nell’ordine dei gesuati, ebbe un’educazione umanistica e teologica cui si affiancò ben presto un vivo interesse per la matematica. Nel 1617 si trasferì a Pisa, dove fu allievo di B. Castelli, uno dei discepoli di Galileo, e di Galileo medesimo, con cui rimase sempre in corrispondenza. Nel 1620 tornò a Milano, dove svolse attività di predicatore senza abbandonare gli studi matematici. Dopo un breve periodo a Roma, si trasferì a Parma, dove visse per tre anni; nel 1629 ottenne la cattedra di matematica a Bologna, dove rimase fino alla morte. La sua fama è legata a due opere importanti: Geometria indivisibilibus continuorum quidam nova ratione promota (1635) e le Exercitationes geometricae (1647). In esse si trova enunciato in forma geometrica il teorema di Lagrange (per l’integrale definito), ma soprattutto è sviluppata la cosiddetta teoria degli indivisibili, secondo la quale ogni grandezza geometrica può essere considerata come costituita da un insieme di elementi primordiali (la linea come totalità di punti, la superficie come totalità di linee, il solido come totalità di superfici), gli indivisibili appunto, che prefigurano gli infinitesimi di Leibniz e Newton introdotti successivamente nell’analisi matematica. Il nuovo metodo ( Cavalieri, principio di) gli permise di determinare, in modo semplice ed elegante, l’area o il volume di alcune figure geometriche (per il volume della sfera, Galilei, scodella di). A Cavalieri si devono anche interessanti ricerche di trigonometria piana e sferica e di calcolo logaritmico, nonché un elegante trattato sulle coniche e sui metodi per costruirle (Specchio ustorio, 1632).

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