Cellula staminale emopoietica

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

cellula staminale emopoietica

Massimo Breccia

Cellula che ha la capacità di ricostruire a lungo termine tutto il sistema emopoietico di un soggetto reso aplastico. Essa ha quindi sia la capacità di differenziarsi nelle varie linee emopoietiche, sia quella di autoreplicarsi. Le cellule mature del sangue sono infatti destinate a vivere da poche ore ad alcune settimane, prima di essere distrutte. Tale rinnovamento continuo è assicurato da questa piccola popolazione di cellule staminali calcolabile intorno allo 0,05 di tutta la popolazione midollare. I meccanismi che inducono una cellula staminale a replicarsi e a differenziarsi non sono stati ancora chiariti: l’emopoiesi richiede una serie di processi altamente complessi che comprendono probabilmente il ruolo del microambiente e la produzione che ne consegue delle citochine. Si ritiene che la cellula staminale in condizioni di riposo sia bloccata in fase di quiescenza (stadio G0 del ciclo cellulare), che metterebbe al riparo la cellula da insulti esterni. L’intimo contatto con le cellule del microambiente (fibroblasti, macrofagi e cellule endoteliali) ne regola in parte i processi di autorinnovamento, differenziazione, proliferazione e maturazione. In base allo stato di potenzialità esistono diversi tipi di cellula staminale: (a) unipotente, in grado di generare una cellula di una singola linea commissionata e specializzata nelle sue funzioni; (b) multipotente, in grado di differenziarsi in alcuni tipi di cellule; (c) pluripotente, in grado di differenziarsi in tutte le cellule di un individuo; (d) totipotente, in grado di differenziarsi come la pluripotente e presente anche nei tessuti extra-embrionali (ovvero non appartenenti alla cellula fecondata). Anche in base all’origine si possono riconoscere cellule staminali di diverso tipo: (a) embrionali, cellule totipotenti presenti fino al 14° giorno di vita, che poi si trasformano in cellule staminali multipotenti; (b) fetali, cellule multipotenti che costituiscono il feto; (c) adulte, multipotenti e unipotenti già commissionate che si trovano nei tessuti di un organismo; (d) da sangue di cordone ombelicale, simili alle multipotenti dell’adulto, ma presenti in abbondanza. Grazie alla possibilità di una caratterizzazione immunologica (positività per l’antigene CD34), è possibile raccogliere le cellule staminali mediante macchine dette separatori cellulari. Il trapianto delle cellule staminali emopoietiche, ottenute da sangue periferico o da midollo osseo, rappresenta una consolidata applicazione terapeutica per pazienti affetti da tumori solidi o malattie del sangue (leucemie, linfomi, mielomi). Altre possibili applicazioni sono il trapianto di staminali cutanee per estese lesioni o terapie cellulari mirate per alcune malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica) o malattie muscolo-scheletriche (miopatie primitive, osteogenesi imperfecta ecc.), per rigenerazione di tessuto cardiaco e vasi sanguigni.

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