CETACEI

Enciclopedia Italiana (1931)

CETACEI (dal gr. κῆτος "balena"; lat scient. Cetacea; fr. Cétacés; sp. Cetáceos; ted. Wale, Walfische; ingl. Cetacea)

Alessandro Ghigi

Mammiferi acquatici, nella quasi totalità marini, che hanno aspetto di pesci. Il capo molto grande è infatti unito direttamente al tronco, senza collo visibile all'esterno; hanno membri anteriori fatti a natatoria, mentre quelli posteriori mancano. Il corpo affusolato indietro termina con una pinna codale disposta orizzontalmente e spesso posseggono una pinna dorsale adiposa. Sono dunque atti a nuotare e possono rimanere lungamente immersi, mentre sulla terraferma muoiono in brevissimo tempo. Per queste ragioni gli antichi li ritenevano pesci, ma sono veri mammiferi a sangue caldo e a respirazione polmonare. Le femmine delle grandi specie partoriscono un solo figlio e quelle di minor mole ne mettono al mondo anche due per ogni parto. I piccoli sono ben sviluppati, ma abbisognano lungamente delle cure materne. La madre possiede due mammelle inguinali, sottoposte all'azione di un muscolo compressore che spruzza il latte nella bocca del piccolo. La pelle è liscia e lucida, completamente priva di peli nelle specie più grandi, mentre, in alcune delle piccole, poche grosse setole sono distribuite sul muso. Il calore uniforme del corpo è conservato da un grosso strato di lardo che si sviluppa nel derma e che non solo impedisce il raffreddamento del corpo ma ne diminuisce anche il peso.

Le narici non sono situate all'estremità del muso come nei mammiferi terrestri, ma si aprono sulla regione dorsale del capo; l'organo dell'olfatto è rudimentale e le cavità nasali servono soltanto alla respirazione costituendo lo sfiatatoio, semplice o doppio. I polmoni, amplissimi, si stendono molto indietro come la vescica natatoria dei pesci e possono quindi trattenere per un certo tempo grande quantità d'aria, contribuendo a mantenere il corpo in posizione orizzontale nell'acqua. Quando il cetaceo viene alla superficie per respirare, compie innanzi tutto un atto espiratorio, durante il quale il vapor d'acqua condensato s'innalza in una colonna che esce dallo sfiatatoio e che nelle balene e nei capodogli, raggiunge parecchi metri d'altezza e si scorge da lontano. Il movimento ritmico d'emersione e di sommersione, facile ad osservare nei delfini, è in relazione con la respirazione, ma il cetaceo può rimanere sommerso anche una ventina di minuti. Gli orecchi sono privi di padiglioni; gli occhi piccolissimi e spesso situati vicino alla bocca.

Lo scheletro è formato da ossa porose, piene di grasso che contribuisce a renderle più leggiere; le ossa della faccia, grandi e allungate, superano nelle balene un terzo della lunghezza del corpo; in compenso il cranio è piccolo e spesso asimmetrico per maggiore sviluppo del lato destro in confronto del sinistro: gli ossicini dell'organo dell'udito formano un complesso facile a separarsi dal resto e che spesso si trova isolato. Le vertebre cervicali sono cortissime e spesso anchilosate tra loro. Nella maggioranza dei Cetacei attuali le mascelle sono provviste di denti conici uguali (dentatura omodonte); le balene invece ne sono prive, ma rudimenti dentarî si trovano nell'embrione. Lo scheletro dell'arto anteriore è formato, nelle linee generali, come negli altri mammiferi, ma l'omero è brevissimo e largo, l'ulna e il radio sono più brevi dello scheletro delle dita maggiori; il numero delle falangi è superiore a quello che, di regola, si trova nei Mammiferi terrestri.

Dello scheletro dell'arto posteriore non vi è che un rudimento di bacino, e, nelle balene, anche di femore; tale rudimento è immerso nelle masse carnose del corpo.

Gli embrioni, specialmente giovanissimi, hanno le narici nella posizione abituale degli altri Mammiferi e la coda cilindrica.

I Cetacei sono carnivori: quelli provvisti di denti si cibano di pesci e alcuni, come le orche, attaccano anche i Cetacei più grossi, per esempio le balene. Queste si nutrono di piccoli animali planctonici. Vivono in società più o meno numerose: le piccole specie sono generalmente costiere, mentre le grandi sono pelagiche e preferiscono le regioni aperte dei mari freddi.

L'origine dei Cetacei è molto antica: essi abbondano specialmente nel Miocenico. È opinione diffusa che questi animali siano derivati da Mammiferi terrestri, secondariamente adattati alla vita acquatica.

I Cetacei si distinguono in tre sottordini, di cui quello degli Archeoceti comprende forme esclusivamente fossili, raggruppate intorno al genere Zeuglodon Owen, dell'Eocenico d'America, d'Europa e d'Australia. Questi animali avevano dentatura eterodonte, con incisivi, canini e molari a più cuspidi e con due radici. Avevano uno scheletro cutaneo formato di piastre ossee: le loro vertebre cervicali non erano accorciate; non si conosce lo scheletro dei membri.

Il sottordine più ricco di forme viventi è quello degli Odontoceti, nei quali la dentatura è omodonte, eccetto negli Squalodontidi estinti; talvolta i denti sono pochi ed anche uno solo come nel narvalo (Monodon). Le vertebre cervicali sono fortemente accorciate. La famiglia Platanistidae comprende forme viventi e abitatrici dell'acqua dolce con tre specie rispettivamente nel Rio delle Amazzoni e nell'Orenoco (Inia geoffroyensis Blainv.), nel Rio della Plata e nel Rio Grande del Sud (Stenodelphis Blainvillei Gerv.) e nei fiumi dell'India e dell'Indocina (Platanista gangetica Lebeck).

La famiglia dei Delfini (Delphinidae) è la più ricca dell'ordine: conta 19 generi rappresentati da numerose specie viventi, in massima parte marine. Alcune specie di Sotalia e di Orcella frequentano le foci dei fiumi; altre sono addirittura fluviali. Parecchi delfini sono cosmopoliti.

La famiglia dei Capodogli (Physeteridae), provvisti di denti solo nella mandibola, comprende sei generi ancora viventi con una quindicina di specie distribuite in tutti i mari.

Il terzo sottordine è quello dei Mistacoceti o Misticeti privi di denti e col palato provvisto di appendici cornee dette fanoni. I generi e le specie fossili sono molto numerosi: i viventi sono: Balaenoptera, con 16 specie, Megaptera ed alcuni generi affini con 9 specie, Balaena con 4 specie. Tutti i Misticeti abitano i grandi oceani.

I grandi Cetacei sono da qualche secolo oggetto di caccia sfrenata, specialmente per l'olio che si trae dal loro adipe; i piccoli, come i delfini, sono considerati nocivi per la quantità di pesce che distruggono e per i danni che recano alle reti. (V. anche balena; balenottera; capodoglio; narvalo; delfino).

Bibl.: F. E. Beddard, A book of Whales, Londra 1900; E. Racovitza, Cétacés, Anversa 1903; Turner, Marine Mammals, Edimburgo 1912; A. E. Brehm, Tierleben, XII, Lipsia 1915; E. L. Trouessart, Cat. Mammalium tam viventium quam fossilium, Berlino 1904.

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