CEUTA

Enciclopedia Italiana (1931)

CEUTA (A. T., 43)

Augustin BERNARD
Francesco BEGUINOT

Città del Marocco settentrionale sul Mediterraneo, in territorio oggi appartenente alla Spagna; è uno, anzi il principale, dei cosiddetti presidios marocchini. È costruita su uno stretto istmo che collega con il continente la penisola dello stesso nome e si dispone ad anfiteatro nel fondo di una vasta baia, che offre un buon approdo. L'antica città, che forma il nucleo principale dell'agglomerazione moderna, si è sviluppata sui fianchi del Monte Acho. La città attuale si stende su una lingua di terra bassa e stretta, lunga 4,5 km. e larga 400 m. Ceuta ha perduto ormai tutto il suo carattere marocchino: i mercati le moschee, le abitazioni moresche hanno ceduto a poco a poco il posto, dopo l'occupazione cristiana che risale a cinque secoli fa, a costruzioni europee. La cattedrale e la chiesa di Nostra Signora d'Africa, che datano dal sec. XVIII, occupano il posto di antiche moschee. La Piazza della Costituzione, con un giardino circolare dalla più svariata vegetazione mediterranea, è stata sistemata sul posto dell'antica Medina. Stando in continui rapporti con l'Europa, Ceuta è diventata una città spagnola, dove la popolazione musulmana è poco numerosa e presenta molti caratteri comuni con i porti della Penisola Iberica che le stanno di fronte.

Ceuta è collegata con Tetuán per mezzo di una ferrovia lunga 41 km., e di una buona strada automobilistica con un servizio giornaliero di autobus. Il suo porto ha avuto un rifiorimento di attività ed è sulla via di una completa trasformazione dal tempo in cui, secondo l'accordo ispano-marocchino del 19 novembre 1910, l'occupazione spagnola si è estesa fino a Tetuán. Sarà provvisto di due dighe che ripareranno uno spazio di circa 106 ettari, con delle profondità di 4-20 m. Così riparato, il porto sarà diviso in due parti da piccole gettate trasversali che formeranno un avamporto con fondali di 10-20 m. e una bocca di 200 m. Le navi di qualunque tonnellaggio possono fin d'ora accostarsi alla banchina, assicurando in tal modo il traffico dei viaggiatori e delle merci.

La popolazione attuale di Ceuta, in grande maggioranza spagnola, è di 35.000 ab. La città è governata, al pari degli altri presidios, dall'Alto Commissario spagnolo per il Marocco, ma per la gustizia amministrativa dipende dalla provincia di Cadice.

Storia. - Sui monti Septem fratres, sorse nel Basso Impero un castello ricostruito da Giustiniano. Sotto il re Theudis (531-548), i Visigoti di Spagna avrebbero cercato d'istallarvisi. Con la conquista araba della Barberia occidentale nella seconda metà del sec. VII e nei primi anni dell'VIII la città entra in rapporto con i musulmani e poi cade sotto il loro dominio assumendo il nome di Sabtalh, derivato, attraverso il bizantino Septa da quello romano di Septem fratres. Per la sua posizione geografica di fronte alla Penisola Iberica, che ne faceva un punto di facile passaggioflra questa e il continente africano, Ceuta fu disputata e successivamente dominata dalle varie potenze musulmane del Marocco e della Spagna, poi dai Portoghesi e infine dagli Spagnoli che, divenutine padroni nel 1580, la conservano tuttora, nonostante i numerosi tentativi fatti dai sultani del Marocco per impadronirsene; e della penetrazione spagnola nel Marocco centrale è stata la base strategica, diplomatica ed economica. Specialmente a tempo degli Almoravidi e degli Almohadi, la città ebbe una certa prosperità e relazioni commerciali con l'Italia.

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