CEYLON

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

CEYLON (IX, p. 905; App. II, 1, p. 564)

Paolo DAFFINA

Il nome ufficiale dello stato è Srī Laṅka. Su una superficie di 65.607 km2 si contavano (marzo 1953) 8.103.648 ab. distribuiti come nella tabella.

Da un punto di vista dell'origine si contavano, alla stessa data, 7.091.513 nazionali (5.621.332 Singalesi, 908.705 Tamil, 648.140 Moor, 28.736 Malesi, 43.816 Burgher, 20.678 appartenenti a gruppi minori); 983.304 Indiani; 5.749 Pachistani; 6.909 Europei; il resto di altre nazionalità. Dal punto di vista della confessione religiosa la popolazione appariva così ripartita: 5.217.143 buddisti; 1.614.004 induisti; 714.874 cristiani; 541.812 musulmani; il resto seguaci di altre confessioni. L'ultimo censimento, del 1958, fornisce per la popolazione complessiva dell'isola la cifra di 9.200.000 ab. Fra le città con oltre 20.000 ab., oltre quelle citate nella tabella, Dehiwala-Mount Lavinia (80.086); Kalutara (20.354); Kolonnawa (21.385); Kotte (53.862); Matara (27.697); Moratuwa (58.160); Negombo (38.591); Panadura (20.380).

Commercio estero. - Le possibilità di sviluppo economico di Ceylon sono state accuratamente studiate da una missione della International Bank for Reconstruction and Development appositamente invitata nell'isola dal locale governo. Per il momento la principale risorsa economica rimane l'agricoltura con una prevalenza dei prodotti destinati all'esportazione su quelli di consumo; difatti, dei 1,4 milioni di ha di terra coltivata, circa 405 mila ha sono a cocco, 240.000 ha circa sono occupati da alberi della gomma, e 225.000 circa da piantagioni di tè. Negli anni 1951-1956 le esportazioni hanno pressocché controbilanciato le importazioni, le une e le altre aggirandosi intorno ai 2 miliardi di rupie annue con un lieve scarto a favore delle prime. Nonostante che la maggior porzione di superficie coltivata sia occupata dal cocco, il prodotto maggiormente esportato rimane il tè (per un valore di 1.043.847.280 rupie nel 1956); tra i prodotti importati il primo posto è tenuto dal riso (per un valore di 263.689.483 rupie nel 1956) cui seguono lo zucchero (per un valore di 95.723.541 rupie nel 1956), i manufatti di cotone (per un valore di 86.944.806 rupie nel 1956), ecc. Gli scambî commerciali si sono svolti soprattutto con la Gran Bretagna e le nazioni del Commonwealth, gli S.U.A., la Cina, il Giappone e, occasionalmente, con qualche paese europeo o del bacino del Mediterraneo. Nell'ottobre 1957 un accordo economico quinquennale è stato stipulato tra C. e la Repubblica Popolare Cinese, con effetto dal 1° gennaio 1958.

A norma di tale accordo C. si impegna a vendere alla Cina popolare 30 mila tonnellate di gomma ai normali prezzi di mercato, e ad acquistare in cambio 200 mila tonnellate di riso. Nel 1959 il volume degli scambî tra i due paesi ha raggiunto la cifra di 124.600.000 rupie. La Repubblica Popolare Cinese esporterà nell'isola anche tessili, carbone, cemento e generi alimentari, e si è assunta l'impegno di donare a C. una fabbrica tessile del valore di 70 milioni di rupie (pari a 5 milioni 250 mila sterline).

L'attività commerciale del porto di Colombo (il maggiore dell'isola) si è enormemente accresciuta da quando è divenuto operante il piano economico che da Colombo prende nome e che ha fatto della città lo scalo forse più importante della parte sud-orientale del continente asiatico.

Storia. - Ottenuta l'indipendenza nell'ambito del Commonwealth britannico (4 febbraio 1948) l'isola ha dovuto affrontare soprattutto problemi di assestamento interno.

Di questi più grave era quello linguistico. Continuare nell'uso dell'inglese come lingua ufficiale, avrebbe significato non solo menomare l'acquistata indipendenza, ma impedire quello sviluppo di una moderna cultura nazionale cui si guarda come alla migliore sanzione e alla più sicura garanzia dell'indipendenza stessa. Il provvedimento legislativo, approvato nel giugno 1956, che fa del singalese (circa 6 milioni di parlanti secondo dati del 1953) la lingua ufficiale di C., suscitò peraltro le reazioni dei gruppi alloglotti, specie quella dei Tamil, il più cospicuo di essi per numero (quasi 2 milioni compresi i Tamil indiani) e tradizioni culturali, stabiliti soprattutto nelle province Orientale e Settentrionale. Violenti scontri tra Singalesi e Tamil si ebbero nello stesso giugno 1956 e, respinta dal governo la proposta di creare uno stato tamil amministrativamente e linguisticamente autonomo, di nuovo nel maggio 1958. Nonostante il provvedimento legislativo non venisse revocato, i più strenui nazionalisti (contrarî anche all'adozione dei moderni sistemi occidentali in fatto di terapia medica, ecc.) non esitarono ad accusare il governo d'incapacità a difendere gli interessi singalesi. Fautore di questo intransigente nazionalismo fu soprattutto il clero buddistico il cui pesante intervento nella vita politica della isola culminò con l'assassinio del primo ministro in carica, Solomon Bandaranaike, perpetrato da un monaco il 25 settembre 1958. Fu nominato primo ministro W. Dahanayate, il cui governo fu peraltro costretto a indire nuove elezioni (20 luglio 1960) a seguito delle quali assunse il governo la signora Sirimavo R. D. Bandaranaike vedova di Solomon Bandaranaike. Quantunque alla conferenza dei paesi afro-asiatici tenutasi a Bandung (Indonesia) nell'aprile 1955 C. si schierasse, con l'Iran e il Pākistān, tra le nazioni inclini a una politica di alleanza con l'Occidente, le sue relazioni con la Repubblica Popolare Cinese si sono mantenute buone, come provano gli accordi commerciali di cui sopra si è detto e la visita ufficiale compiuta nell'isola dal ministro degli esteri cinese Chou En-lai (31 gennaio-5 febbraio 1957).

Dal gennaio 1956 C. fa parte delle N.U. Nel gennaio 1958 sono stati nazionalizzati tutti i trasporti pubblici dell'isola e nel giugno del medesimo anno i servizî di imbarco del porto di Colombo con la creazione del Port (Cargo) Corporation. Nella sfera della cultura si è verificata una ripresa notevole degli studî sulla più antica storia dell'isola, e delle ricerche archeologiche ed epigrafiche (deciframento delle iscrizioni metriche di Sīgiri).

Finanze. - La Banca centrale di Ceylon è entrata in funzione nell'agosto 1950. Nel gennaio 1952, il contenuto aureo della rupia è stat0 stabilito in 0,186621 grammi di fino. La parità con il dollaro è 4,76190 rupie per 1 dollaro S.U.A. Il rapporto di 13.33 rupie per 1 sterlina è stato mantenuto immutato dal 1931.

Bibl.: The economic development of Ceylon. Report of a mission organised by the International Bank for Reconstruction and Development, at the request of the government of Ceylon, Baltimora 1953; L. Petech, Ceylon, in Le Civiltà dell'Oriente, I, Roma 1956, pp. 749-754 e bibl. a p. 755; G. C. Mendis, Ceylon today and yesterday: main currents of Ceylon history, Colombo 1957; per un'aggiornata storia dell'arte singalese e una dettagliata descrizione della topografia artistica dell'isola, cfr. Senarat Paranavitana, in Enciclopedia Universale dell'Arte, vol. III, Venezia-Roma 1959, coll. 415-428. Cfr. inoltre: S. Paranavitana, The Sigiri graffiti, being Sinhalese verses of the Eight, Ninth and Tenth Centuries, 2 voll., Oxford 1956.

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