PERELMAN, Chaïm

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)

PERELMAN, Chaïm


Studioso di logica, è nato a Varsavia il 20 maggio 1912, e si è trasferito in Belgio nel 1925; ha studiato logica in Polonia nel 1936-37; dottore in legge (1934) e in filosofia (1938), è professore ordinario nell'università libera di Bruxelles dal 1944. Ha fondato la Société belge de logique et de philosophie des sciences e il Centre national de recherches de logique. In questo dopoguerra P. ha richiamato con vigore l'attenzione sull'argomentazione retorica in quanto distinta dalla dimostrazione vera e propria, studiando la natura e la tipologia del discorso persuasivo, enucleando le strutture formali e le regole che lo governano, e recuperando all'indagine razionale tutto ciò che appartiene alla vita pratica e cade nell'ambito del probabile. P. ha proposto così una "logica delle prove non dimostrative che estende il suo dominio al campo dell'opinabile e del preferibile" (N. Bobbio) e che ha implicazioni psicologiche, sociologiche, retorico-letterarie, etiche e giuridiche.

Opere principali: De la justice, Bruxelles 1945 (trad. it. con pref. di N. Bobbio, Torino 1959); Justice et raison, ivi 1963; Cours de logique, 3 voll., ivi 1970; e in collaborazione con L. Obrechts-Tyteca: Rhétorique et philosophie. Pour une théorie de l'argumentation en philosophie, ParigiVendôme 1952; La nouvelle rhétorique. Traité de l'argumentation, 2 voll., ivi 1958 (trad. it. Trattato dell'argomentazione. La nuova retorica, pref. di N. Bobbio, Torino 1966).

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