DE GAULLE, Charles-André-Joseph-Marie

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

DE GAULLE, Charles-André-Joseph-Marie

Armando SAITTA

Generale e uomo politico, nato a Lilla il 22 novembre 1890 in ambiente di piccola nobiltà cattolica; dopo essere stato alunno dei Gesuiti a Parigi, entrò nel 1909 alla scuola militare di Saint-Cyr. Uscitone nel 1913, partecipò col 33° reggimento comandato da Pétain alla prima Guerra mondiale, ma il 2 marzo 1916 cadde prigioniero dei Tedeschi. Tornò in patria con l'armistizio portando il materiale per il suo futuro libro La discorde chez l'ennemi (1924); partecipò nel 1920 alla campagna Weygand in Polon;a. Dopo essere stato professore di storia militare a Saint-Cyr, uffciale allo stato maggiore di Pétain, e dal 1929 a quello del Levante, fu nominato nel 1932 segretario del Consiglio supremo di difesa. Intanto aveva portato a maturazione la concezione tecnica dell'uso della nuova arma blindata, che espose negli scritti Au fil de l'épée (1932), Vers l'armée de métier (1933) e La France et son armée (1939): questa concezione, frutto dell'esame spregiudicato di quanto avveniva oltre Reno, trovò in parlamento un convinto sostenitore in P. Reynaud (1935), ma una netta ostilità negli alti comandi francesi, per cui De Gaulle nel 1936 fu costretto a lasciare il Consiglio supremo di difesa. Colonnello allo scoppio della seconda Guerra mondiale, venne posto al comando della brigata di carri della 5a armata e il fatto d'arme di Laon (17-19 maggio 1940) gli valse la promozione a generale. Il 5 giugno 1940 P. Reyaud lo chiamò nel proprio gabinetto come sottosegretario di stato alla Guerra, affidandogli una funzione di legame con Londra (pare che un ruolo preponderante De Gaulle abbia avuto nell'offerta churchilliana dell'unione indissolubile franco-britannica). Reduce la mattina del 17 da una di queste missioni, all'annunzio della costituzione del governo Pétain, ritornò precipitosamente a Londra, da dove l'indomani lanciò il suo primo appello di resistenza ai Francesi. Uomo fondamentalmente di destra, seppe attingere alle tradizioni ideologiche di un passato glorioso la forza morale per un compito immane, ma nello stesso tempo, usando notevole flessibilità, seppe sfuggire al pericolo di divenire un semplice militare emigrato al soldo di altri, e divenne il simbolo dell'intera resistenza francese. Ostinatamente, attraverso la graduale introduzione di uomini politici nel proprio comitato, con l'intermittente appoggio inglese e sovietico e non ostante la mal celata diffidenza americana, riuscì a far sempre più largamente riconoscere la legittimità del proprio potere: semplice capo di una forza militare volontaria all'inizio (accordo con Churchill del 28 giugno 1940), il 27 ottobre 1940 è a capo del Consiglio di difesa dell'Impero di Brazzaville, il 23 settembre 1941 a capo del C N F di Londra, il 3 giugno 1943 condivide con Giraud la presidenza del C F L N di Algeri, il 2 giugno 1944 capo del Governo provvisorio della Repubblica francese. Il 25 agosto 1944 è a Parigi: sfuggito all'attentato in Nôtre-Dame, riesce nel giro di pochi giorni ad avere tutte le leve di comando in mano. Il complesso ideologico della sua gioventù e il temperamento militare si riaffermano ora, dopo un periodo di tregua, durata all'incirca fino al luglio 1945, D. G. rompe, sul problema costituente, l'accordo con le forze comuniste. La crisi matura lentamente fino al 20 gennaio 1946, allorché De Gaulle abbandona il Governo provvisorio.

Dopo un periodo di assoluto silenzio, col discorso a Bayeux del 16 giugno 1946, ritorna sulla scena politica come capo della semplice frazione anticomunista. La sua azione, che in un primo tempo fu limitata a soli interventi oratorî, è passata, col discorso di Strasburgo del 7 aprile 1947, al piano della vera e propria lotta pratica: da questa è sorto il 15 aprile il Rassemblement du Peuple Français che, diretto da J. Soustelle, G. Palewski e A. Malraux, è riuscito ad ottenere un notevole successo alle elezioni municipali dell'ottobre 1947 e a quelle per il Consiglio della Repubblica (7 novembre 1948); ha costituito un intergruppo parlamentare all'Assemblea nazionale (Giacobbi, Pleven, ecc.) e vede aumentare ogni giorno di più i proprî effettivi con l'inserzione anche di molti ex-pétainisti.

Il programma di De Gauile, che a Bayeux poteva ancora rientrare nei quadri della vecchia destra democratica, ma amante di un esecutivo assai forte e del mantenimento delle posizioni coloniali, già dal successivo discorso di Epinal (30 settembre 1946) ha evoluto sempre più in una direzione nettamente antidemocratica e col rifiuto di ammettere l'esistenza stessa dei partiti politici va a raggiungere non poche tesi dell'Action Française. Fino a poco tempo fa De Gaulle aveva passato sotto silenzio il problema economico-sociale: col discorso di Saint-Étienne (4 gennaio 1948) egli ha colmato tale lacuna con delle affermazioni alquanto vaghe che sembrano mostrare una possibile tendenza a un corporativismo di carattere totalitario.

Bibl.: Ch. De Gaulle, Pages d'histoire, Appels et discours du Général de Gaulle (1940-44), Parigi 1944; Ph. Barrès, Ch. de G., New York 1942 (ediz. clandestina per la Francia, 1943; poi: Parigi 1944; trad. ital., Milano 1946); J. Soustelle, De Londres à Alger, Parigi 1947; H. de Kerillis, De Gaulle, dictateur, une grande mystification de l'histoire, Montréal 1945; Muselier, De Gaulle contre le gaullisme, Parigi 1946.

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