Chrétien (o Chrestien) de Troyes. - Poeta francese (seconda metà sec. 12º). Delle sue poesie giovanili ci è pervenuta soltanto la Philomena, serbata nell'Ovide moralisé; non c'è rimasto quel che aveva composto del "roi Marc et d'Iseut la blonde", probabilmente un episodio della leggenda di Tristano. I grandi romanzi di Ch. (in versi ottosillabi rimati a coppia) sono Érec et Énide, storia di due sposi e amanti esemplari la cui felicità, turbata dal dubbio che Enide avesse reso imbelle il valentissimo Erec, risplende nel corso delle loro pericolose avventure; Cligès, di sfondo orientale, altro esempio di mirabile amore in cui s'intreccia il tema della "finta morta"; Lancelot ou le chevalier à la charrette che celebra l'amore di Lancillotto per Ginevra e il sacrificio del cavaliere che acconsente a viaggiare nella carretta, segno di grande onta; Ivain ou le chevalier au lion, Perceval o Le conte du Graal, incompiuto. Ai cinque romanzi si debbono aggiungere un poema più breve su Guillaume d'Angleterre e un gruppo di canzoni, fra le prime che diffusero nella Francia settentrionale l'ideale amoroso dei trovatori di Provenza. L'importanza di Ch., narratore facile, interessante, anche se talora prolisso, sta nel fatto che egli iniziò e costruì il grande romanzo d'amore e d'avventure sulla base delle leggende brettoni e arturiane.
CHRÉTIEN (Chrestien) de Troyes. - Poeta francese del sec. XII. Una sola volta egli si nomina con l'aggiunta della patria, Troyes, nella Champagne, nel romanzo Erec et Enide, considerato come primo della serie dei suoi romanzi bretoni, per i quali ottenne meritamente una fama grandissima e diede origine ...
de ‹dé› prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune, per es., nel...
‹dé› [dal lat. de, de-]. – 1. Prefisso, soprattutto verbale, che si trova in molte voci di derivazione latina, nelle quali indica ora allontanamento (per es. deviare, deportare), ora abbassamento o movimento dall’alto in basso (per es. degradare, deprimere,...