Ciascuno

Enciclopedia Dantesca (1970)

ciascuno

Riccardo Ambrosini

. 1. Di questo pronome e aggettivo distributivo, nella Vita Nuova le forme scorciate ciascun, ciascun' sono attestate soltanto in poesia, rispettivamente quattro e una volta (quest'ultima all'inizio del sonetto A ciascun'alma presa e gentil core, III 10); delle forme non scorciate, 6 sono le attestazioni, di cui quattro al femminile (due in poesia) e due al maschile (in prosa). In 7 su complessive 11 attestazioni, c. funge da pronome, e a una totalità precedentemente indicatasi riferisce in forma implicita in poesia (XXXIV 9 8 Diceva a' sospiri: ‛ Andate fore '; / per che ciascun dolente si partia; XXIII 22 38 e furon sì smagati / li spirti miei, che ciascun giva errando), in forma esplicita in prosa, ove c. è seguito da complemento partitivo, ad es. in XVIII 1 certe donne... sapeano bene lo mio cuore, però che ciascuna di loro era stata a molte mie sconfitte. La funzione pronominale di c. si collega, infatti, con quella anaforica: indi la sua funzione predicativa, a riprendere un sostantivo precedente, come in XIII 1 mi cominciaro molti e diversi pensamenti a combattere e a tentare, ciascuno quasi indefensibilemente (cfr. 6 E ciascuno mi combattea tanto, ecc.).

Invece, come aggettivo, c., che associa un valore di individualità operativa a quello dell'attuale " ogni ", non ha funzione di ripresa allusiva: lo dimostra il suo uso all'inizio del sonetto sopra citato e nella canzone Donne ch'avete: Lo cielo... / al suo segnor la chiede, / e ciascun santo ne grida merzede (XIX 7 21).

2. Nelle Rime, le 20 attestazioni di ciascun (14 in quelle di sicura attribuzione, quattro nelle dubbie e due nelle integrazioni dubbie) prevalgono sulle due di ciascuno, usato di fronte a vocale in CVI 62 (ch'abbiate a vil ciascuno e a dispetto), e di fronte a sibilante implicata in LXXXIII 88 (ma vertù pura in ciascuno sta bene), con una distribuzione analoga a quella di ‛ alcuno ' (v.). Il femminile ciascun' si trova soltanto in CIII 12 giungono altrui e spezzan ciascun' arme, mentre ciascuna ritorna 5 volte, di fronte a consonante.

2.1. Nell'uso pronominale (prevalente su quello aggettivale, con 17 attestazioni su 28 complessive) si nota l'espressione di un rapporto fra una totalità indicata, prima, nel suo complesso, poi nei singoli suoi elementi, in XLIV 13 tal dolor ten sotto suo camato / tutti altri, e capo di ciascun si chiama; CV 10 messo ha di paura tanto gelo / nel cor de' tuo' fedei che ciascun tace. Il complemento partitivo, per lo più taciuto in strutture espressive indeterminate e allusive, è esplicito, invece, in LI 7 Però ciascun di lor voi [" voglio "] che m'intenda, LII 13 e ciascuna di lor fosse contenta, C 9 lo grand'arco / nel qual ciascun di sette fa poca ombra.

La funzione di pronome anaforico è svolta da c. in CIV 9 Ciascuna par dolente e sbigottita, ove sono ripresi i vv. 1 Tre donne intorno al cor mi son venute, e 5 tanto son belle e di tanta vertute; il plurale complessivo si ritrova, poi, ai vv. 13-14 Tempo fu già nel quale / .., furon dilette, e 16-17 Queste così solette / venute son.

L'uso pronominale-anaforico e quello aggettivale di c. si associano in CVI 132 In ciascun [cfr. vv. 127-128 Disvelato v'ho... / la viltà de la gente che vi mira] è di ciascun vizio assembro. La riduzione metonimica di una totalità e il suo rifrangersi in elementi singoli, sì da rendere, in qualche caso, viva e definita la genericità denotativa di " tutti " e da trasformare in specificamente personale un evento di cui tutti sono partecipi, sono chiaramente percepibili in L 51 ciascun che vi mira... / di fuor conosce che dentro è pietate; LXIX 9-11 A chi era degno donava salute / ... e'mpiva 'l core a ciascun di vertute; CVI 118 I' vo' che ciascun m'oda; Rime dubbie XIX 2 Amor che 'nfiamma ciascun suo servente. Un valore espressivo analogo, ma con funzione aggettivale, c. sembra che abbia in XLII 8, ove D. dice a Dante da Maiano: così parete saggio in ciascun canto (per la funzione espressiva di c. in Rime CV 10, lì e altrove da considerarsi un " totalizzatore singolarizzato ", cfr. R. Jakobson - P. Valesio, in " Studi d. " XLIII [1966] 17-18).

3. Nel Convivio la forma scorciata ciascun appare una sola volta, con funzione di aggettivo, in III Amor che ne la mente 90 io parlerò di voi in ciascun lato: la posizione di c., il cui accento coincide con quello della nona sillaba del verso, come in Rime XLII 8 (v. sopra, 2.1.), CV 10, CIII 12 (v. sopra, 2.: per la Vita Nuova cfr. XIX 12 54, ove però l'accento di c. coincide con quello dell'ottava sillaba del verso), è ivi analoga a quella di alcun ' in Rime CII 2 (e 66), CVI 127, Rime dubbie XV 8 (che termina in alcun canto, per cui cfr. Rime XLII 8; v. anche ALCUNO) e, come vedremo (cfr. oltre, 4.), fa parte dei luoghi tipici del verso nei quali la voce è usata nella Commedia.

3.1. Nell'uso delle funzioni di c. il Convivio si distacca dalle altre opere di D.: su 67 attestazioni del femminile, in ben 57 c. è aggettivo; sulle 67 del maschile, lo è 35 volte. Al femminile, c. in 19 passi è attributo di cosa (cfr. I V 11 Ciascuna cosa è virtuosa in sua natura che fa quello a che ella è ordinata: è forse superfluo osservare la coincidenza tra l'uso di ‛ c. cosa ' e il tono didascalico qui e, ad es., in II I 9 È impossibile, però che in ciascuna cosa che ha dentro e di fuori, è impossibile venire al dentro se prima non si viene al di fuori; e, nel paragrafo successivo, Ancora, è impossibile però che in ciascuna cosa, naturale ed artificiale, è impossibile procedere a la forma, sanza prima essere disposto lo subietto sopra che la forma dee stare); in 12 passi c. è attributo di ‛ parte ' (cfr. III V 21 questa palla dove noi siamo in ciascuna parte di sé riceve tanto tempo di luce quanto di tenebre; per il collegamento con un pronome riflessivo, cfr. B. Giamboni Il libro de' Vizi e delle Virtudi XXXII 1 " sceverata per sé ciascuna schiera al suo gonfalone " e la n. 1 a p. 47 nell'ediz. a c. di C. Segre, Torino 1968); in 4 passi c. è determinato dall'aggettivo possessivo, collocato tra c. e il sostantivo di cui è attributo in 3 passi (III IV 11 è posto fine al nostro ingegno, a ciascuna sua operazione, non da noi ma da l'universale natura), e dopo il sostantivo in IV XXIX 8, ove il rapporto fra totalità generica e individualità specifica è ben chiaro nel rapporto fra ‛ tutto ' e ciascuno': È alcuno tutto che ha una essenza simplice con le sue parti, si come in uno uomo è una essenza di tutto e di ciascuna parte sua.

Per la funzione predicativa di c., cfr. I IV 12 le cose de la sua ragione si volgono ciascuna in suo contrario, II IV 5 le Intelligenze de li cieli sono generatrici di quelli, ciascuna del suo.

3.2. Al maschile, c. è attributo di ‛ uomo ' quattro volte (cfr. I I 8 ciascuno uomo a ciascuno uomo naturalmente è amico, e ciascuno amico si duole del difetto di colui ch'elli ama: al tono didascalico si accompagna la funzione, generalizzante e puntualizzante insieme, di c.), tre volte di ‛ die ' (IV XXVII 15 le ore del di temporali, che sono in ciascuno die dodici), due di ‛ modo ' e due di ‛ luogo '. In III XI 12 si osservi ancora il contrasto fra ‛ tutto ' e ‛ ciascuno ' (v. sopra, 3.1.): la vera amistà de li uomini intra sé è che ciascuno ami tutto ciascuno, che 'l vero filosofo ciascuna parte de la sapienza ama, e la sapienza ciascuna parte del filosofo, in quanto tutto a sé lo riduce e nullo suo pensiero ad altre cose lascia distendere.

4. L'uso di c. nella Commedia è collegato con determinate posizioni nel verso. In 17 sulle 67 attestazioni complessive, l'accento della forma scorciata maschile, ciascun, coincide con quello della sesta sillaba dell'endecasillabo ed è seguito da cesura - esplicitata dall'interpunzione nelle edizioni - in If VII 29 si rivolgea ciascun voltando a retro, VII 34 poi si volgea ciascun [ma Parm e Rb recano catun], quand'era giunto; Pg XXIV 17 di nominar ciascun [ma Pr. reca nessun], da ch'è sì munta (per l'andamento giambico, ad accenti alterni, di questi e altri versi dalla struttura metrica affine, cfr. R. Jakobson-P. Valesio, cit., p. 14). Anche fra le 28 attestazioni di ciascuna, tre cadono in questa sede (in Pg XXIII 22 Ne li occhi era ciascuna oscura e cava, di fronte a vocale), e tra 15 di ciascuno, quattro, tutte di fronte a vocale (Pg XI 17 perdoniamo a ciascuno [ma Ash ciaschedun, assente nelle edizioni della Commedia; v. CIASCHEDUNO], e tu perdona; If XXIX 98 e tremando ciascuno a me si volse; ma Laur reca a me ciascun).

L'accento di ciascun coincide con quello dell'ottava sillaba in 10 passi (If II 100 Lucia, nimica di ciascun crudele): in questa posizione ricorrono quattro volte ciascuna e due ciascuno (Pg XXX 4 e che faceva lì ciascuno accorto: ma Laur e Po recano ciascheduno, Mad ciascaduno, e Pr, con diversa distribuzione dei termini, ciascun facea lì così accorto). L'accento di ciascun coincide con quello della settima sillaba in tre passi (il verso finisce con ciascun sentimento, in If III 135 e XXXIII 101): in questa posizione ritornano 7 volte ciascuna (cfr. If V 14 vanno a vicenda ciascuna al giudizio), una volta ciascun' (Pg XV 78 ti torrà questa e ciascun' altra brama: ma Pr reca e ognaltra brama, inaccettabile anche per il significato di ‛ ogne ', ben diverso da quello di c.), e due volte ciascuno (Pg XXI 27 che Cloto impone a ciascuno e compila: ma Eg aggiunge -o sul rigo).

In rima, ciascuna ricorre due volte (Pd I 113, XXVII 128) e ciascuno quattro volte (If XXV 67, Pg XV 56, Pd IV 31, XXII 91). In inizio di verso si ha 9 volte ciascun (cfr. If VI 97 ciascun rivederà la trista tomba) ciascuna tre volte, ciascuno e ciascun' una volta rispettivamente.

4.1. Nella Commedia, c. è usato per lo più come pronome: 55 volte su 67 ciascun, 20 su 28 ciascuna, 14 su 15 ciascuno. Soltanto ciascun' ha funzione di aggettivo nelle sue tre attestazioni, tutte nel Purgatorio, in due delle quali c. è attributo di ombra (XXVI 32 e 70). Ciascun è attributo di uom in If III 108, e ciascuna lo lo è di cosa in Pd XX 78 (inizio di verso) e di parte in If XIV 112 (inizio di verso: cfr. sopra, 3.2.). Per i rapporti semantici con ‛ tutti ' (cfr. sopra, 2.1. e 3.1.) si ricorderà specialmente If XIX 15 Io vidi... / piena la pietra livida di fóri, / d'un largo tutti e ciascun era tondo; per il valore individuante, tipico di una partecipazione non generica ma specifica a un evento comune, si ricordino invece If VI 97 quando verrà la nimica podesta: / ciascun rivederà la trista tomba, / ripiglierà sua carne e sua figura; XI 37 onde omicide e ciascun che mal fiere [ma Cha reca il banale qualunque mal fiere] / ... tutti tormenta / lo giron primo per diverse schiere; XXXIII 45 e per suo sogno ciascun dubitava.

5. La forma apocopata ciascun ha funzione di aggettivo in tre versi del Fiore (XXVII 4, XXVII 13 ciascun giorno, CXCI 1 ciascun uom) e di pronome in 21 occorrenze. Tra queste, l'accento di c. coincide con la terza sillaba del verso per cinque volte (cfr. XC 9 e ciascun dice ch'è religioso), con la quarta per altre cinque volte (cfr. LXXXII 5 Onde ciascun di voi è mi' giurato), con la sesta per quattro volte (cfr. CLXVIII 4 d'assegnar a ciascun la sua giornata), con la seconda per tre volte (cfr. CXXXVIII 13 Ciascun di noi per sé lui raccomanda, ove si osservi il rafforzamento con il riflessivo per sé), altrettante con la settima (CLX 5 Se fosser mille, a ciascun lo dirai), e una sola volta con l'ottava (CXIII 12 A cota' genti de' ciascun donare). Nel Detto, ciascun ritorna 7 volte, anche di fronte a vocale (v. 11 ciascun amoroso) e a sibilante implicata (v. 295 ciascun schifo), ove ci attenderemmo la forma ciascuno (v. oltre); coincide quattro volte con la 3a sillaba, due con la seconda e una con la terza sillaba del settenario. La forma ciascuno ritorna 8 volte nel Fiore, di fronte a vocale e sibilante implicata tranne in CLII 12 (ciascuno fare) e CLXVII 7 (ciascuno rizzar). La forma scorciata del femminile appare due volte nel Fiore e 12 volte quella intiera, il cui accento coincide quattro volte con la quarta sillaba del verso. In CLXIII 1-4 Tutti quanti le vann'oggi blasmando, / e ciaschedun sì le 'ntende a 'ngannare; / così ciascuna di noi de' pensare / a far che la ricchezza i mett'a bando, si osservino il rapporto fra ‛ tutti ' e c. e le due varianti formali di questo pronome a un verso di distanza.