ciclo metabòlico
I c.m. hanno quattro funzioni: ottenere energia chimica dall'energia solare e dalla degradazione delle sostanze nutritive; trasformare queste sostanze nei precursori delle macromolecole necessarie alla cellula; utilizzare questi precursori per formare acidi nucleici, proteine, lipidi e altri componenti cellulari; degradare queste biomolecole una volta esaurita la loro funzione, rilasciando sostanze che potranno rientrare nel ciclo.
I c.m. rappresentano una forma di risparmio per le cellule: sia risparmio di materiale, per la riduzione del numero totale dei diversi composti e delle quantità di essi necessarie allo svolgimento delle reazioni; sia risparmio energetico, poiché le trasformazioni chimiche avvengono per gradi, con piccole variazioni di energia. Inoltre, ciascuna reazione può modificare la sua velocità a seconda delle necessità della cellula, in modo che il c.m. possa avvenire con il minimo dispendio sia di materia che di energia.
Fra i c.m. più significativi e meglio conosciuti ricordiamo: il ciclo di Krebs (o degli acidi tricarbossilici, o dell'acido citrico), grazie al quale gli organismi ricavano energia dall'ossidazione delle sostanze nutritive; la glicolisi, che conserva sotto forma di ATP l'energia liberata dalla demolizione del glucosio; il ciclo dell'urea, che serve a degradare gli amminoacidi e a eliminare le sostanze azotate in eccesso; il ciclo dei pentosi, o di Calvin, per mezzo del quale le piante sintetizzano glucosio dall'anidride carbonica.