Circeo

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Promontorio dell’Italia centrale, che sporge isolato sul Mar Tirreno, chiudendo a O il Golfo di Terracina. Alto 541 m s.l.m. con pendii ripidi specialmente a O, è costituito in prevalenza da dolomie e calcari e si ricollega per la struttura e le condizioni tettoniche ai Monti Lepini. Forse separato dalla terraferma in epoca preistorica, oggi risulta saldato a essa dalle alluvioni del Sisto e di altri torrenti minori. Lunghi e alti cordoni di dune corrono lungo il mare a E e a NE; altrove la roccia precipita a picco. Sui fianchi vi sono cave di pietra da costruzione, alabastri e onici. Le pendici sono in parte ricoperte di macchia e boscaglia; nel versante S compare la palma nana. Il monte è cosparso alla base di grotte di abrasione marina. Sulle pendici orientali si trova l’abitato di San Felice Circeo.

Il C. ha notevole interesse paletnologico e paleontologico. Lungo la costa, le ricerche di A.C. Blanc hanno messo in luce un complesso di giacimenti preistorici in grotta. Le culture preistoriche testimoniate sono il Musteriano (facies pontiniana), l’Aurignaziano (facies circeiana: il complesso presenta alcune caratteristiche particolari dovute alla materia prima, piccoli ciottoli silicei. La tecnica di scheggiatura usata è quella bipolare, che produce frammenti a diedro, a calotta e a spicchio. Tipici sono i piccoli grattatoi carenati su calotta), il Gravettiano e il Mesolitico, tutte rappresentate, tranne il Mesolitico, nella grotta del Fossellone. La grotta Guattari ha restituito (1939), con reperti di industria litica pontiniana, una grande quantità di ossa di animali (Elephas, Rhinoceros, Hippopotamus, Crocuta, Felis pardus, Ursus, Cervus elaphus, Dama Dama con, negli strati superiori, Capra ibex) e un cranio umano. Il cranio, riferito a un neandertaliano adulto di sesso maschile, era in una grande nicchia nella parte più interna della grotta, deposto entro un cerchio di pietra; la sua età, valutata a circa 50.000 anni, e il particolare contesto rituale o funerario del ritrovamento hanno notevole interesse paletnologico; la presenza di sepolture intenzionali, anche se non sistematiche, infatti svela l’esistenza di preoccupazioni di ordine spirituale. Nella grotta Breuil, investigata per la prima volta nel 1936, e in quella del Fossellone sono stati rinvenuti altri resti frammentari neandertaliani.

Nuove ricerche realizzate a partire dal 2020 nella Grotta Guattari dalla Soprintendenza archeologica di Frosinone e Latina in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, ed estese ad aree mai indagate prima quali la zona denominata del Laghetto, hanno portato all’eccezionale rinvenimento di reperti ossei neandertaliani (tra cui tre crani) appartenenti a nove individui adulti, uno dei quali di sesso femminile, vissuti in epoche diverse tra 100.0000 e 50.000 anni fa, associati a reperti di paleofauna (uro, rinoceronte, cervo gigante e orso spleneo), probabili resti di pasto, ed evidenze paleobotaniche di pollini. Gli scavi hanno inoltre permesso di individuare significativi indicatori di livello marino conservati nella grotta in forma di spiagge fossili e depositi di retrospiaggia, che consentono di ricostruire il quadro paleo-ecologico dell’area della Pianura Pontina tra 125.000 e 80.000 anni fa.

Alle falde del C. nel 393 a.C. fu fondata una colonia romana (lat. Circeii), poi municipio (89), di cui restano avanzi delle mura di cinta e dell’acropoli. Nei dintorni, sulla riva del lago di Paola, si trovano i ruderi di una villa fatta costruire da Domiziano.

Per il Parco nazionale del Circeo ➔ Circeo, Parco nazionale del.

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