circo
Nel mondo romano, edificio destinato alle corse dei carri (v. fig.). Era generalmente ubicato in una valle oblunga, le cui pendici offrivano un appoggio per le gradinate, costituenti la cavea, a volte eretta su costruzioni ad arcate. A metà del lato lungo destro era il pulvinar imperiale. Nel lato breve rettilineo erano i carceres, ambienti da cui uscivano i carri. L’arena era divisa longitudinalmente dalla spina che spesso sorreggeva obelischi, fontane, bacini d’acqua, 7 grosse uova di pietra (ovaria o falae), che si ponevano su un architrave sostenuto da colonne durante la corsa per segnare i giri, 7 delfini, che si giravano come analogo segnale durante la corsa. Ai due estremi della spina erano le mete, costituite da 3 pinnacoli su zoccolo unico, sormontati da una sfera o una pigna.
C. glaciale Nicchie ad anfiteatro, dovute all’azione erosiva e abrasiva esercitata sulle rocce dai ghiacciai in movimento, che si riscontrano sui fianchi dei monti o all’origine delle valli. Hanno per lo più pareti molto erte, fondo pianeggiante o poco inclinato, con soglia rialzata sostenente uno o più bacini lacustri o una conca palustre. Dalla fusione di più c. di monte contigui si può passare ai c. di vallone e di valle, che spesso ospitano una massa glaciale.
C. di raccoltaLa parte superiore di un ghiacciaio nella quale le nevi si accumulano e si trasformano poi in ghiaccio granulato o in ghiaccio bolloso.
Complesso mobile costituito da una serie di attrezzature smontabili, nel quale si fanno esibizioni di acrobati, clown, animali ammaestrati, bestie feroci ecc.
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