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Città di Messico

di Giorgio Tartaro - Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)
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Città di Messico

Giorgio Tartaro

Capitale del Messico. La popolazione del territorio comunale risultava, al censimento del 2000, di 8.605.239 ab., ma quella dell'intera agglomerazione urbana viene stimata nel 2006 a circa 22.800.000, facendo di C. di M. la seconda conurbazione del mondo dopo Tokyo; è considerata anche una delle più caotiche e inquinate. Nella pressoché totale assenza di ogni forma di pianificazione urbanistica, l'edilizia appare per lo più disordinatamente proiettata verso la realizzazione di costruzioni eterogenee, spesso anche di grande volume, quali le molte nuove sedi di importanti società multinazionali. Pochi gli investimenti di carattere pubblico, molti invece (nell'ordine delle centinaia) gli edifici che superano i 100 m di altezza. Ma, nonostante tutto questo, a partire dagli anni Novanta del 20° sec., la città si è trasformata in un vero e proprio laboratorio di sperimentazione architettonica avanzata, una condizione forse favorita da una situazione più fluida e meno irreggimentata, in quanto a leggi e regolamenti edilizi, rispetto all'Europa o agli Stati Uniti, e caratterizzata da grande libertà progettuale.

La lezione di maestri quali L. Barragán (1902-1988) è stata accolta con profitto dalla nuova coscienza progettuale di giovani architetti o di più maturi professionisti, spesso creativamente alla ricerca di possibili risposte ai molti mali che affliggono la megalopoli. Riconoscibile è anche l'influenza di R. Legorreta (n. 1931), noto e apprezzato a livello internazionale, che a C. di M. ha realizzato molti edifici di elevata qualità, i più recenti dei quali sono la Casa dei quindici patios, una grande villa caratterizzata da una corte per ciascuna delle 15 stanze principali (1998), l'esteso complesso residenziale di Los Patos (1998), la sede della compagnia Televisa (1998), il Centro corporativo di Plaza Reforma (2000). Fra i tanti architetti della generazione successiva che si sono segnalati all'attenzione della critica vi è A. Kalach (n. 1961), autore nel 1999 della Casa GGG e vincitore nel 2004 del concorso per la nuova biblioteca pubblica José Vasconcelos, un edificio di 60.000 m2 caratterizzato da un impianto aperto a più livelli, ciascuno dedicato alle differenti sezioni, tutte affacciate su di una corte interna; ma anche promotore di un piano integrato di sviluppo della città denominato México Ciudad Futura: la Ciudad de los Lagos, redatto nel 2002 in collaborazione con altri architetti e teso a ricucire i rapporti della città con i molti importanti bacini idrici che la circondano, oltre che a ridisegnarne le infrastrutture e la viabilità.

Tra i gruppi di progettazione più attivi è lo studio Ten Arquitectos, diretto da E. Norten (n. 1954): fra le realizzazioni recenti si ricordano il trasparente Hotel Habita nella zona commerciale di Polanca (2000), ricavato dalla trasformazione di un edificio residenziale degli anni Cinquanta; la nuova sede della Jaguar, una struttura metallica a quattro piani nella zona di Santa Fe (1997); la casa di appartamenti Amsterdam (2001), caratterizzata da ampie balconate che si affacciano sul Parque México nel sobborgo residenziale di Condesa; la neo-modernista House C (2004), una villa di 400 m2 nel quartiere residenziale di Lomas de Chapultepec.

Fra le nuove torri per uffici si segnala la Siglum, caratterizzata da un impianto ellittico e realizzata da M. Schjetnan e J.L. Péresz lungo l'Avenida Insurgentes, il principale asse viario Nord-Sud (2001). La sede della società Arcos Bosques, nella zona di Bosques de la Lomas, è stata progettata da T. González de Léon; il grande complesso (167.000 m2), realizzato a partire dal 2003, vuole costituire un vero e proprio ambito urbano altamente connotato e riconoscibile, e comprende due torri alte 160 m e una serie di edifici più bassi. Molto innovativi sul piano delle scelte tecnologiche e dell'immagine sono anche l'edificio delle aule del Centro de Investigación y Docencia Económicas di B. Springall e M.A. Lira (1998), e il trasparente Instituto Latinoamericano de Comunicación Educativa, opera dello studio Adriá+Broid+Rojkind (2000).

Interessante è anche il lavoro di alcuni giovani architetti che, nei primi anni Duemila, sono in alcuni casi riusciti a realizzare dei veri e propri edifici-manifesto delle nuove tendenze architettoniche: fra i molti possibili esempi, si ricordano le operazioni di riqualificazione di diverse aree degradate condotte nel 2002-03 dallo studio Higuera+Sánchez; i 65 mercati rionali realizzati da M. Rocha in alcune delle zone più povere della città (2003-04), che, nonostante i costi molto contenuti, hanno con successo configurato una serie di qualificati spazi civici; la trasformazione, operata nel 2004 da M. Rojkind e D. Dellekamp nell'area residenziale di San Angel, di una vecchia villa nella nuova sede di rappresentanza della società Falcon.

Un piccolo ma interessante edificio è infine l'Anexo D, addizione a una preesistente casa unifamiliare dedicata ai bambini, realizzata dallo studio LCM Laboratory ricorrendo a un guscio segnato da avvolgenti forme ameboidi (2001).

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