CLARISSE

Enciclopedia Italiana (1931)

CLARISSE

Michele Faloci Pulignani

Ordine religioso di monache, fondato da S. Chiara di Assisi, da cui prese il nome. Quale fosse la regola delle clarisse al tempo della fondatrice non si può dire con precisione: certo facevano parte di essa i tre voti di castità, povertà, obbedienza. S. Francesco, S. Chiara, il cardinale Ugolino che fu poi papa Gregorio IX, dovettero compilarla, modificarla insieme, secondo le circostanze e le esigenze dei tempi e dei luoghi. Il concilio del Laterano nel 1215 aveva proibito il sorgere di altri ordini religiosi, e stabilito che, ove questi volessero sorgere, dovessero accettare una delle regole già approvate. Le clarisse, o chi le guidava scelsero la regola di S. Benedetto interpretata secondo le costituzioni particolari di ciascun monastero, e in gran parte l'adattarono alle costituzioni del monastero di S. Damiano, dove viveva S. Chiara, e che perciò si chiamavano costituzioni delle damianite. Esse però non furono approvate che il 10 agosto 1253 da papa Alessandro IV, al letto di morte di S. Chiara.

Non cessò tuttavia l'elaborazione perché la regola fosse abbracciata da tutte le monache; tale uniformità si ottenne nel 1263, quando Urbano IV compilò una regola nuova, sulla base delle vecchie, e volle che venisse accettata da tutte le monache, le quali, rinunciando al nome di damianite, di recluse, ecc., dovevano chiamarsi monache dell'ordine di S. Chiara. Esse allora si chiamarono anche monache urbaniste. In questa regola il papa confermò i soliti voti di povertà, ubbidienza, castità, ma l'esperienza gli suggerì di non confermare il privilegio della povertà, tanto caro a S. Chiara.

Quando morì S. Chiara le clarisse erano circa 3000, divise in 70 monasteri. Verso la fine del sec. XIV erano ben 15.000, viventi in tutta l'Europa, specialmente in Italia, dove avevano sede 251 monasteri dei 400 che allora esistevano. E ciò senza tener conto di quei monasteri che dipendevano dai vescovi, e non dai frati. In seguito, per restaurare l'antica osservanza della regola, si ebbero molte riforme; ma, nel complesso, l'ordine si mantenne florido, e resistette alle persecuzioni dei protestanti, nel sec. XVI, e della Rivoluzione francese. Nel 1587 si noveravano circa 600 monasteri; nel 1686 i monasteri in tutta l'Europa erano 925, con oltre 34.000 monache dipendenti dai frati, e altrettante dipendenti dai vescovi. Le rivoluzioni più recenti fecero diminuire questo numero; tuttavia nel 1907 i monasteri di clarisse erano 518, e le monache più di 10.000.

Bibl.: J. Bolland, Bibl. hagiographica latina, I, pp. 272-73; Supplementi editio altera, pp. 77-78; U. Chevalier, Répertoire des sources hist. du Moyen-âge, I, pp. 935-36; Histoire abrégée de l'Ordre de S. Claire d'Assise, Lione 1906; H. Holzapfel, Manuale Historiae Ordinis Fratrum Minorum, Friburgo 1909; Seraphicae legislationis textus originales, Quaracchi 1896; J. Ancelet-Hustache, Les clarisses, Parigi 1929.

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