Salmàsio, Claudio

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Erudito (Semur-en-Auxois 1588 - Spa 1653). Studiò a Parigi con I. Casaubon e a Heidelberg (dove passò al calvinismo) con D. I. Godefroy. Successe nel 1632 a Giuseppe Scaligero nell'insegnamento a Leida. Nel 1650-51 fu alla corte di Cristina di Svezia. Si deve a lui la scoperta (1607) nella Biblioteca Palatina di Heidelberg dell'unico manoscritto contenente l'Antologia greca detta perciò Palatina. Pubblicò gli Scriptores historiae augustae (1620) con note di Casaubon e sue, ma le sue opere più importanti furono: Plinianae exercitationes in Solini Polyhistoria (2 voll., 1629) e De re militari Romanorum (post., 1657); trattò anche di teologia e di dottrine politiche: nota è la sua Defensio regia pro Carolo I (1649) per cui, sostenendo il fondamento divino della monarchia, polemizzò con J. Milton. Si occupò anche di problemi economici; la sua ripetuta difesa dell'interesse (De usuris, 1630; De modo usurarum, 1639; Dissertatio de foenore trapezitico, 1640; Diatriba de mutuo, 1640; Disquisitio de mutuo, 1645) è fondata su solidi ragionamenti economici.

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