CLEONE

Enciclopedia Italiana (1931)

CLEONE (Κλέων, Cleon)

Aldo Ferrabino

Politico ateniese vissuto nella seconda metà del sec. V a. C. Era del demo di Cidatene. Proprietario di una conceria per le pelli, apparteneva a quel ceto d'imprenditori che, politicamente, seguì l'estrema tendenza democratica, o piuttosto la formò. In particolare fu per la guerra a oltranza, e per una vittoria che fosse piena e definitiva sopra Sparta. Contrastò per questo la tendenza moderata di Pericle; e contrastò del pari la tendenza anche più cauta e più nettamente conservatrice di Nicia.

C. era in ciò l'eloquente rappresentante delle forze espansive di Atene, alimentate dai traffici marittimi. L'apogeo della potenza di C. cade nel 425, quando egli attaccò Nicia per la lentezza con cui si svolgevano le operazioni di blocco a Pilo e a Sfacteria, dove gli Ateniesi tenevano chiusi 400 Spartani. Nicia credette di confondere l'avversario proponendogli di assumere il comando in persona e C., che sapeva di poter contare sull'aiuto di un generale esperto e audace, Demostene, accettò la proposta, e vinse conseguendo così uno dei più brillanti successi ateniesi in tutta la guerra del decennio 431-421. L'anno dopo (424) C. fu eletto stratego ma si occupò soprattutto di finanze, ed è probabile che si debba alla sua ispirazione il decreto di quell'anno che elevava e talvolta raddoppiava i tributi degli alleati di Atene. L'anno 423 vi fu tregua d'armi. Nel 422 C. si risolse a tornare in campo: si recò nella Calcidica dove il generale spartano Brasida aveva staccato da Atene molte città e principalmente Anfipoli. Sotto le mura di Anfipoli si venne a combattimento: Atene rimase sconfitta e Cleone morì nella fuga. Nicia e i suoi seguaci poterono il 421 firmare la pace di compromesso che fu una restauratio in pristinum. La figura di C. rimase sempre oscurata e dall'insuccesso finale e dalle critiche di Tucidide e dalle malignazioni dei comici. E stata in parte sollevata a migliore stima dai moderni, specie per l'analogia fra gl'interessi capitalistici di cui egli era fautore e l'indirizzo capitalistico dell'età nostra.

Bibl.: Tutte le storie greche ne trattano ampiamente. Tra i più recenti cfr. U. Kahrstedt, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 714; A. Ferrabino, L'Impero ateniese, Torino 1927, p. 113 segg.

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